Anche un progetto di dimensioni globali come può essere un ciclo pittorico del sommo artista italiano Francesco Clemente, può nascere per caso. Sua moglie Alba Primicerio ha raccolto dei fiori che crescono a New York solo d’inverno e da lì è partita l’ispirazione.
Il pittore napoletano che da anni vive nella Grande Mela ha così realizzato FIORI D’INVERNO A NEW YORK, un ciclo in mostra fino al 2 ottobre a Santa Maria della Scala a Siena.
La mostra è curata da Max Seidel con la collaborazione di Carlotta Castellani e vede il ritorno dell’artista nella città del Palio, dopo l’acclamata collaborazione nel 2012, quando Francesco Clemente aveva curato l’esecuzione del drappellone del torneo storico.
In seguito a tale collaborazione l’artista ha realizzato dieci opere inedite, suddivise in due cicli distinti, in tele di grande formato a New York a partire dal 2010 ed esposte per la prima volta a Siena. La serie dei “Fiori d’inverno a New York” è costituita da cinque opere che hanno impegnato l’artista per più di cinque anni (2010-2016), una rielaborazione della flora invernale naturale della metropoli in cui Francesco Clemente ha selezionato dei pigmenti di origine vegetale utilizzati per ciascun lavoro.
Clemente, entrato nella storia dell’arte italiana da quando è diventato il faro del gruppo della Transavanguardia italiana, il movimento di ritorno alla figurazione promosso da Achille Bonito Oliva nei primi anni Ottanta, è da tre decenni residente a New York. Ma nel suo percorso di uomo e di artista c’è anche un altro universo, una dimensione più intima e spirituale, frutto di tanto tempo passato in India.
Ecco perché in mostra sono presenti anche le opere della serie intitolata “l’Albero della vita” dove la mitologia classica riecheggia accanto a buddhismo, storia e letteratura orientali, la summa del linguaggio adottato dall’artista intorno al ciclo della vita.
Per info: www.operalaboratori.com
Per info sull’artista: www.francescoclemente.net