Un artista poliedrico non sta mai fermo. Ed è così che Faust Cardinali, la cui inventiva ha sorpreso per anni il pubblico di Italia e Francia, torna a Milano questo mese. E lo fa con un concetto allargato rispetto alla sua indagine originaria sull’elemento-gioiello che ha caratterizzato la sua wearable art in passato. Stacco Matto: Il Gioiello come pittura dell’artista italo-francese Faust Cardinali, alla BABS Art Gallery dall’1 ottobre al 26 novembre 2024.

L’esposizione – organizzata in collaborazione con Lorenzelli Arte – presenta 15 opere dell’artista italo-francese, sintesi degli ultimi 10 anni di ricerca. Una panoramica in grado di dar conto del profondo legame che unisce arte e creazione del gioiello in tutta la sua pratica.
Figlio del pittore informale Franco Cardinali (1926-1985), trascorre la sua prima infanzia a Parigi per trasferirsi ancora bambino nei pressi di Arezzo, studiando all’istituto d’arte di Sansepolcro. Inizia qui ad avvicinarsi all’arte orafa e alle tecniche di lavorazione delle materie preziose.

Negli anni Ottanta il suo linguaggio è un trionfo barocco. Sperimenta con le materie, accosta e sovrappone consistenze con quell’approccio alchemico che caratterizza ancora oggi il suo lavoro. Nel 1991 torna a Parigi dove fonda, insieme a un gruppo di artisti internazionali, l’associazione “Artsenal”, con sede in una fabbrica abbandonata. Da allora inizia la produzione di installazioni monumentali e insieme di importanti pezzi unici, sculture indossabili, che presenta all’Ircam Centre Georges Pompidou (1998), al Museo d’Arte Moderna di Parigi (2017), al Palais de Tokyo (2017) e al MAD – Musée des Arts Décoratifs (2018).
Le vie dell’arte sono davvero infinite per Faust Cardinali. Sulla parete sinistra dello spazio espositivo a Milano è allestita una lunga grondaia sulla quale galleggia liquido polivinilico. L’artista, attivandone lo scorrimento e mescolandolo a polveri colorate, usa la resina in sgocciolamento per realizzare quadri su tavole di alluminio sbalzato. Sul lato destro della galleria è invece presente l’installazione “Spazzamatrix”, una composizione scenografica di 12 scope da netturbino, immerse nella resina e ricoperte di polveri di metallo “che le illuminano e le fanno brillare,” spiega l’artista “sono residui di memoria, sospesi nel tempo. Queste stalattiti/stalagmiti in resina polivinilica riuniscono in loro passato, presente, futuro e rappresentano un simulacro del tempo assoluto”.


L’eco delle ricerche del Dadaismo e Surrealismo si manifestano nella scelta di forme indocili, che cercano un’altra narrazione del presente. Come nel caso della serie di bracciali “Botellum”, anche questi in mostra, realizzati in argento, che ricordano i corpi flessibili dei serpenti. Linee sinuose che ritornano anche nei 3 pugnali dalle lame ricurve appositamente realizzati per l’esposizione “dato che”, spiega Cardinali “ ogni pezzo è un campo libero. E così un gioiello può essere anche un utensile, che all’occorrenza può servire per difendersi”.
Ci sono ciondoli e spille in cui le pietre, incastonate nelle pieghe dei metalli, lavorati con la tecnica della “smagliatura a caldo” sembrano spuntare come piccoli, inquietanti occhi.

BABS ART GALLERY Via Maurizio Gonzaga, 2 – MILANO www.babsartgallery.it