Fabrizio Bellafante ha l’obiettivo sull’America. Dopo un viaggio in India, che gli ha fruttato una bellissima serie di fotografie esposte alla City Art dal titolo A Dream Of India, oggi arriva da Azimut, il palazzo al 48 di Corso Venezia a Milano che combina mostre d’arte e uffici di wealth management.
La mostra collettiva mette in evidenza la straordinaria bellezza cromatica e anche semantica della sua arte. Che tradisce anche un’origine tipica del reportage, visto che Bellafante è prezioso collaboratore di varie agenzie stampa con il suo lavoro in giro per il mondo. Il fotografo milanese non si esprime solo con la fotografia sovrapposta digitalmente, ma quello che è in esposizione da Azimut è davvero un tocco di sguardo astratto e contemporaneamente calato nelle viscere delle realtà americane di ogni ordine. C’è l’immagine della mostra, Wall Occupy Street, che ci presenta un dollaro bruciato bucato da un occhio e sovrapposto a un close-up dell’ingresso della Borsa di New York. A buon intenditore…
Uno degli scatti stampati su carta cotone ed esposti in lastra di plexiglass è profetico e amaro allo stesso tempo. Si vedono i turisti del Gran Canyon, la natura contrapposta alla cementificazione di Las Vegas. “Volevo illustrare il senso di privazione della terra che vivono gli indigeni in America – ci racconta l’artista mentre ci porta in giro negli splendidi uffici dove queste opere sono esposte, di fronte al parco più centrale di Milano – e posso dire davvero di aver visto molta miseria negli occhi delle popolazioni che sono ai margini della società americana”.
Tutto questo Fabrizio Bellafante l’ha notato in un viaggio in America fatto nel 2015. Da lì è partito con la catalogazione di circa 3mila scatti: “Una volta selezionati quelli che mi piacevano ho iniziato a sperimentare con le sovrapposizioni, e ho notato che alcune cose andavano meglio messe assieme. Come in un lavoro che ho voluto fare sulla frenetica vita moderna. Ho preso dei particolari di San Francisco e Times Square in modo da farli risultare della stessa natura“.
L’arte di Bellafante è un’espressione alta di critica alle contraddizioni d’America. Di quelle verità che solo un membro esterno si può permettere.
La mostra è organizzata da Fabbrica Eos e comprende opere di Fabrizio Bellafante, manuel Felisi, Fabio Giampietro, Dario Goldaniga, Giovanni Sesia, Francesco Tricarico.