1 Dicembre 2018

Elio con i talenti dei conservatori italiani alla finale di Amadeus Factory 2018

Sul palco, presentati da Elio, la Banda Osiris e il giovane fisarmonicista scoperto nel 2017 dallo show, Lorenzo Albanese.

1 Dicembre 2018

Elio con i talenti dei conservatori italiani alla finale di Amadeus Factory 2018

Sul palco, presentati da Elio, la Banda Osiris e il giovane fisarmonicista scoperto nel 2017 dallo show, Lorenzo Albanese.

1 Dicembre 2018

Elio con i talenti dei conservatori italiani alla finale di Amadeus Factory 2018

Sul palco, presentati da Elio, la Banda Osiris e il giovane fisarmonicista scoperto nel 2017 dallo show, Lorenzo Albanese.

Talenti di musica classica  per una sfida “tutti contro tutti” aperta al pubblico, si esibiranno stasera, sabato 1 dicembre, al Teatro Dal Verme di Milano per la finale di Amadeus Factory 2018. Il talent della musica classica italiana, arrivato alla seconda edizione, vedrà sfidarsi sul palco quattro finalisti giovani scelti tra il meglio dei conservatori italiani: Anais Drago, violino jazz, Barbara Massaro, soprano, Il Trio Chagall, violino, violoncello e pianoforte, David Irimescu, pianoforte.

Amadeus Factory, il primo talent show dedicato alla musica classica (e non solo) in Italia, di cui sono protagonisti i migliori studenti di Conservatorio in Italia. La serata di gala, in programma sabato 1 dicembre alle 21 al Teatro Dal Verme di Milano, si configura come un grande show a ingresso gratuito (previo ritiro del biglietto al Teatro Dal Verme, fino a esaurimento posti) con la conduzione dello showman Elio – di cui è nota la passione per la musica classica – che, a sua volta, si librerà in più di una performance canora. Tra gli ospiti, anche la Banda Osiris e Lorenzo Albanese, vincitore di AF 2017. L’evento sarà al centro di uno speciale documentario coprodotto da Bel Vivere e Classica HD, in onda su Classica HD, Sky canale 136, sabato 6 dicembre alle 20.30, a conclusione di una serie 25 puntate dedicate al talent dall’emittente, on air per tutto il mese di novembre.

 

Al termine della prova, che prevede l’esecuzione da parte di ciascun finalista di un repertorio a scelta della durata massima di 15 minuti, il Presidente di Giuria Ottavio Dantone assegnerà il trofeo al vincitore assoluto di Amadeus Factory 2018. Il risultato sarà espressione della media ponderata tra i voti della Giuria artistica (I Giudici del talent – Monica Bacelli per il canto, Beatrice Rana per il pianoforte, Enrico Bronzi per la cameristica, Enrico Pieranunzi per il jazz) che pesa per il 50% sulla decisione finale, della Giuria critica (composta da Gaetano Santangelo di Amadeus, Gianmario Benzing di ViviMilano, Paolo Gavazzeni di Classica HD, Federico Capitoni de La Repubblica, Alberto Mattioli de La Stampa) che pesa per il 30% e della Giuria dell’Audience (composta da un panel misto di 100 votanti, tra cui 50 lettori di ViviMilano) che pesa il 20% sulla decisione finale. Sarà inoltre assegnata una special targa Premio ViviMilano. Contestualmente, saranno presentate le opportunità concertistiche offerte al vincitore dalla Società del Quartetto di Milano, Pianocity Milano Gioventù Musicale d’Italia, che s’impegna a organizzare una tournée di concerti in tutta Italia, Novara Jazz,

Pomigliano Jazz, Pianofortissmo Bologna e Fondazione Zeffirelli di Firenze. Al vincitore sarà inoltre offerto un cd di copertina per la rivista musicale Amadeus. 

Il trio Chagall, finalisti ad Amadeus Factory 2018.

I 4 finalisti in lizza, come risultato dalla semifinale, che si è tenuta il 12 novembre al Conservatorio di Milano, sono il pianista David Irimescu (dal Conservatorio “G. Verdi” di Torino), il Trio Chagall (dal Conservatorio “G. Verdi” di Torino), la violinista jazz Anais Drago (dal Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria) e il soprano Barbara Massaro (dal Conservatorio “G. Verdi” di Milano).  Sono tutti under 30 e hanno grande determinazione nel “volercela fare”; che per loro significa vivere di e “in” musica. Come tutti i candidati del talent, sono stati segnalati dai direttori dei loro Conservatori di provenienza. Sono poi passati (in un gruppo di 20) attraverso la fitta maglia delle audizioni generali, in settembre. Hanno partecipato (in una rosa di 10) ai workshop formativi allo Yamaha Village di Lesmo e sono passati al vaglio del web, durante il ripescaggio di inizio novembre, sul sito web della manifestazione www.amadeusfactory.it. Infine, sono stati promossi dai loro giudici – Monica Bacelli, per il canto, Beatrice Rana per il pianoforte, Enrico Bronzi per la musica da camera, Enrico Pieranunzi per il jazz – a primi classificati di categoria, dopo le semifinali, aggiudicandosi il privilegio di sfidarsi l’uno contro l’altro in finale. In ogni circostanza, hanno dato il meglio di loro stessi, sia in veste di musicisti sia in veste di personalità pubbliche, dimostrando di sapere anche raccontare al pubblico tv la loro passione musicale e dando uno scorcio del loro mondo personale, con poesia ed eleganza.

 

Il Trio Chagall, con la sua commistione di personalità musicali – un leader violinista, un focoso violoncellista e un pianista che tiene con grande sapienza le fila del discorso – dimostra quanta verità si celi nel motto del loro mentore ad AF, Enrico Bronzi: «se qualcuno avesse ancora l’idea che la musica da camera è una sottocategoria del concertismo, c’è una notizia: non è affatto così». «È un gruppo che prende le cose molto seriamente» afferma Bronzi, «lo si capisce dal lavoro che i tre musicisti hanno fatto già con il loro insegnante di Conservatorio a Torino, che sicuramente avrà trasmesso loro il suo entusiasmo per la disciplina. Il grande equilibrio tra gli archi, tratto raro quanto prezioso, si unisce alla vastità del repertorio, che comprende molti autori tra loro disparati, tra cui passano con grande naturalizza, completano il quadro delle premesse positive a partire da cui il Trio Chagall potrà sviluppare la propria carriera».

 

«Quando canto riesco a essere me stessa, ma anche il contrario di me stessa» racconta il soprano Barbara Massaro, allieva nel talent di Monica Bacelli, cui è grata per il lavoro fatto sulle diverse dimensioni espressive implicate nella lirica, perché, come afferma: «noi cantanti, a differenza degli strumentisti, disponiamo anche della parola, e abbiamo il dovere di farla “arrivare” a chi ci ascolta». «Barbara ha il carattere di una combattente, racchiusa in un animo sensibile da artista» afferma Monica Bacelli, «è una musicista completa di grande talento e intelligenza, è versatile. Ha la stoffa giusta per percorrere la strada maestra in questo mestiere».

 

«Anais Drago è molto più di una talentuosa violinista e di una fantasiosa performer:  è travolgente musicalità al femminile», afferma Enrico Pieranunzi della sua giovane allieva ad AF, approdata al talent munita del suo solo strumento e di un set di live electronics. «Il violino si porta dietro una certa tradizione, una sua storia, all’interno della storia del jazz, che affonda le sue radici lontano, nel blues delle origini. A me interessava molto poter usare lo strumento che mi ritrovo nelle mani, da quanto ho tre anni, e portarlo il più lontano possibile, all’interno di, e oltre, questa tradizione».

E infine, il pianista David Irimescu, un perfezionista, un pianista d’altri tempi. Desidera diventare un interprete a tutto tondo, un musicista «che sappia rivolgere la giusta attenzione tanto a ciò che vuole dire, quanto a come vuole dirlo», sottolinea. «Ha confermato, lungo l’intero svolgimento del talent, in crescendo, quelle che erano state le mie impressioni iniziali, afferma Beatrice Rana, riuscendo a conquistarmi definitivamente per le sue grandi qualità musicali e tecniche».

In foto d’apertura, da sinistra: Lorenzo Albanese, vincitore Amadeus Factory 2017 che aprirà la serata, ed Elio, che la condurrà.

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