Giovanni Manzoni Piazzalunga ha mostrato per la prima volta al pubblico a Milano la sua nuova opera Drawing Growing, e il pubblico ha potuto interagire completando alcune parti colorate. Dodici sono i ritratti di donne che formano la sua intricata geometria di otto metri per due e mezzo, disegnate per celebrare il valore preziosissimo dell’intercultura.
The Way Magazine non manca di documentare una nuova impresa di un artista che segue da tempo, protagonista tra l’altro di una delle serate del ciclo Oi Dialogoi, presentate da Christian D’Antonio con la partecipazione di critici e curatori milanesi. E’ stata una serata ricca quella di iera sera alla Fabbrica del Vapore, dove ha inaugurato la grande collettiva PoP Revolution – Dominant Reality. Dall’ingresso dell’immensa location comunale le voci accompagnavano alle aree denominate “Messina” ed “ex-Cisterne”: sulla sinistra l’ampia sala del Messina ha ospitato alcuni live paintings e una mostra collettiva dedicata appunto al pop di artisti contemporanei, perlopiù giovani. Entrando invece nell’edificio delle ex-Cisterne sulla destra vediamo una selezione degli artisti più noti, in mostra e con altre operazioni live, come quella di Giovanni Manzoni che torna alla Fabbrica del Vapore con un nuovo wallpaper, come aveva fatto nel 2015 con “Pachamama”.
Durante la presentazione alla kermesse è intervenuto il noto critico d’arte Philippe Daverio che ha parlato del senso dell’arte pop, importata in Italia nel secondo dopoguerra insieme a diversi altri elementi, e prodotti commerciali, dagli Stati Uniti, condizionando e stimolando anche la nostra produzione artistica. Si è interrogato sul futuro dell’arte contemporanea nel Bel Paese, invitando a rivoluzionare il sistema poco favorevole degli ultimi decenni, auspicando che “più di cento fiori possano fiorire”. Oltre a citare la rivoluzione culturale cinese con il suo motto benaugurale, ha ricordato che l’energia della giovane arte ha potuto diffondersi in questi giorni anche grazie al suo intervento a favore della conservazione della Fabbrica del Vapore. In mezzo ai grattacieli, lo spazio comunale resta un punto di riferimento per i milanesi che apprezzano e promuovono la creatività, con i suoi ambienti ristrutturati ad hoc per ospitare manifestazioni come PoP Revolution. Daverio ha poi visitato la mostra e salutato gli artisti, fermandosi davanti a Drawing Growing e scambiando alcune opinioni con il suo creatore.
Con Drawing Growing sono ancora vigorose anatomie di matrice michelangiolesca a convivere in un ampio disegno, ma stavolta si tratta esclusivamente di corpi femminili in diverse pose, aggrovigliati in un movimento ritmico, come una danza. Le figure, elastiche nell’incastro di movenze e gioiose, vivono qui non solo grazie al caratteristico uso che l’artista fa del caffè come colore, ma anche nelle diverse cromie di semitrasparenti inchiostri Ecoline dello sponsor Colorificio Crippa. I colori puri e contrastanti, connotano di un’allure brillante e pop le anatomie, e si distinguono tra loro facendo immaginare una valenza simbolica e caratteriale delle singole figure.
Corpi che si fanno sineddoche dell’esistenza, personificando emozioni mutevoli nel loro insieme, in lotta tra loro o alla ricerca di un contatto con una differente od opposta parte della propria identità: questo è il destino di una figura intrecciata a una moltitudine nei lavori di Manzoni, come ben si vedeva in “Carneade, chi era Costui” del 2014. Ma in questi giorni c’è di più. Oggi il discorso valoriale si fa più preciso, per raccontare su carta attraverso il disegno una possibile e arricchente convivenza felice di persone dalle diverse origini.
Con Drawing Growing i suoi puzzle di carta continuano a vivere della ricombinazione e ripetizione postmoderna delle forme, nell’ispirazione a Michelangelo, nel richiamo al Muralismo messicano di Rivera e alla Street Art. E’ chiaro però che la sua “Pachamama Urbana” è guidata dalle donne, ed è sul disegno del loro corpo la celebrazione di una energia originaria invincibile.
Come spiega bene l’artista: “le persone ritratte sono 12, anche se i corpi sono di più, sono dodici facce di un icosaedro a comporre le personalità di questo disegno. Di solito mi piace giocare con un corpo singolo e farlo giocare con se stesso, accostando e sovrapponendo diverse pose, ma ora più che mai sento il bisogno di comporre i corpi come se ci fosse bisogno di mostrare coesistenza tra le persone”.
Diverse femminilità di diverse etnie moltiplicata in un disegno. La bellezza di persone dai tratti e dai colori di pelle differenti viene “dalla Polonia all’Italia alla Bulgaria, attraversando il Congo e infine passando in Siberia. Durante la colorazione legherò visivamente queste anatomie con un filo rosso, come a unire utopicamente ciò che qualcuno vuol mostrare sempre più separato e diviso. Le donne nel disegno appartengono a diverse etnie mostrando quanto siamo diversi: è una cosa bella non una cosa da temere”.
Colorificio Crippa collabora da tempo con l’artista, evidenziando attraverso la qualità dei suoi prodotti l’espressione più diretta e personale dell’arte secondo Manzoni, il disegno. Esso non viene coperto o trasformato in vera e propria pittura, ma lascia che sia la linea a determinare la sua potenza immaginifica. Le ecoline utilizzate in puri colori timbrici a potenziare la volumetria anatomica, accanto ai bruni del caffè, evidenziano anche anche un chiaro riferimento alla simbologia dei colori: non sono lavorate attraverso la delicatezza di velature e sfumature dell’acquerello, ma seguendo la vigorosa geometria della definizione di peso e movimento delle figure in equilibrio dinamico tra loro.
Documentazione video, nei diversi momenti di costruzione dell’opera, a cura di Sofia Obracaj.
L’opera sarà esposta per altri due giorni presso La Fabbrica del Vapore,via Procaccini 4, Milano
Sabato 20 e Domenica 21 ottobre dalle ore 10 alle ore 21, ingresso gratuito
Testo a cura di Michela Ongaretti