Una grande installazione rossa spicca nelle vetrine a la page di via Maroncelli, il nuovo art district di Milano alle spalle di Corso Como. Un organo interno, di rosso lucente, sembra pulsare di vita propria. Si tratta dell’opera centrale della bella mostra “ À la carte” di Dora Perini (classe 1995), artista italiana che vive a Londra dove sta conseguendo una laurea presso Central Saint Martins. In passato l’artista ha vissuto a New York, Ohio, Roma, Milano e Vicenza, luoghi diversi che costituiscono un variegato quadro di riferimentie sensibilità che plasmano la sua arte. Ecco perché i temi ricorrenti nel suo lavoro sono il trauma e i processi di guarigione, la comprensione dell’esperienza umana e le forme corporee in relazione alla personificazione, i “disturbi” alimentari.
E quella sorta di cuore-nervo interno che è finanche ispezionabile dal basso ci riconduce istintivamente al binge-ing (abbuffarsi) uno dei temi centrali nella narrazione di Dora, che ama dialogare in prima persona con gli spettatori della sua arte. “Mi capita di avere empatia con questi temi – ci racconta – ma capita anche di scoraggiarsi quando il peso, l’età e il gender delle persone diventano aspetti troppo identificativi delle persone. Mi chiedo: è davvero questo il problema? Risulta così rilevante che nel video della mostra io abbia un corpo più opulento rispetto a come sono adesso?”.
La mostra è promossa da Des Bains, uno spazio artistico privato con sede a East-London. La galleria si concentra sulla creazione di un canale coerente per la promozione di progetti (artistici e curatoriali) basati sulla ricerca, coltivando relazioni durature con diversi tipi di pubblico e rendendo l’arte accessibile a quante più persone possibile. A curare la mostra milanese Riccardo Rizzetto, un architetto e art director che lavora intrecciando una varietà di campi e competenze per connettere mondi online e offline.
Nel caso di Dora Perini, la persona è davvero tutt’uno con l’arte che crea. Il suo linguaggio, che sia acrilico su tela, ceramica o scultura di gomma, è frutto delle sue esperienze e della sua visione del mondo. La “Fat Lady”, un concetto di corpo senza genere che rientra nell’opera rossa che è al centro della mostra di Maroncelli 12, è una materia plasmabileche permette di esorcizzare il proprio vissuto, evolvendo e guarendo, anche grazie alla condizione creativa del “buco”, del “taglio”, del “trauma”.
Dice il curatore, Riccardo Rizzetto: “Il lavoro di Perini spazia su un’ampia varietà di medium, in cui ogni pezzo è collegato all’altro dal filo conduttore del desiderio di guarigione che si srotola attraverso i temi che l’artista tratta. Interrogando l’industria alimentare, la fornitura e la produzione, i processi della catena e l’io in continua evoluzione all’interno di questo mondo post-umano traboccante di messaggi di peer-pressure di tutti i tipi -siamo davvero liberi di scegliere il nostro “cibo”?”.
“À la Carte”mostra personale di Dora Perini a cura di Riccardo Rizzetto dal 17 al 23 settembre 2021 dalle ore 11 alle 20 c/o Maroncelli 12, Via Pietro Maroncelli, 12, 20154 Milano