Non c’è niente di meglio di una foto per descrivere un momento storico. Una foto vale mille parole e nel caso dello stock assemblato con perizia dal fotografo milanese Eugenio Marongiu, lo stile e il carattere dell’autore fanno il resto. Siamo sicuri che entro qualche anno qualcuno vorrà capirci di più di come era la Milano pre-lockdown del 2020 e quindi idealmente abbiamo preso il suo libro (“Persona’s Republic of Milano” uscito nel 2019) come punto di partenza di questa analisi.
Marongiu, che è uno dei più ammirati lifestyle photographer in città, venduto attraverso tante agenzie internazionali di continuo, è curato in questo lavoro da Milo Sciaky con testo di Alice Siracusano.
Le 99 foto a colori raccolte nel libro sono prese dalla produzione in digitale del fotografo sardo quarantenne, da anni a Milano a documentare la vita in città.
Il titolo del progetto (edito da Around Gallery) vuole giocare sui doppi significati di Personas, il paradigma del marketing con cui il concetto classico di target si affina e diventa più preciso individuando tipologie di persone il più possibile reali e identificate proprio da una fotografia che rappresenti i vari soggetti, con quello di Propaganda, attuato dalla Repubblica Popolare cinese durante la Rivoluzione Culturale che gioca proprio sull’aspetto visivo, sull’iconografia, per rappresentare un’idea, una spinta necessaria nel popolo per compiere il Grande Balzo in avanti.
Il libro di Marongiu (copertina in immagine di apertura, acquistabile qui) vuole quindi essere una riflessione sull’uso delle immagini e sul modo in cui il pubblico le percepisce. Un punto di incontro tra autore e spettatore per trasportare la fotografia commerciale in un contesto diverso e creando delle microstorie di persone tipo.
“Street Life Milano” (Edizioni del Foglio Clandestino) è invece il libro in bianco e nero di Diego Bardone, fotografo di istantanee di strada spesso ironiche e poetiche al tempo stesso. La Milano che emerge è meno grigia e più multi-color di quanto ci si aspetta. La caratteristica che emerge da questo lavoro è quanto la città e le persone siano in simbiosi, almento estetica, negli scatti pieni di vita. I soggetti fotografati (il volume è stato lanciato nel 2018) sono omaggi inconsapevoli alla città che abitano. L’occhio di Bardone li ha scovati negli angoli insoliti e nei corner “cartolina” con ugual interesse. Il libro raccoglie 116 fotografie di Diego Bardone, i testi di Melina Scalise e Francesco Tadini, una conversazione di Diego Bardone con Maurizio Garofalo e gli interventi di Bruno Panieri, Stefano Pia, Roberto Pireddu, Roberto Ramirez.