18 Ottobre 2021

Damien Hirst, incursione moderna nella Galleria Borghese a Roma

Oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable: sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite.

18 Ottobre 2021

Damien Hirst, incursione moderna nella Galleria Borghese a Roma

Oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable: sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite.

18 Ottobre 2021

Damien Hirst, incursione moderna nella Galleria Borghese a Roma

Oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable: sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite.

C’è tempo fino all’8 novembre 2021 per vedere a Roma Archaeology Now, nella sede storica delle più belle esposizioni capitoline, Galleria Borghese. Ci sono circa 80 tesori del celebratissimo artista contemporaneo Damien Hirst presi dalla collezione “Treasures from the Wreck of the Unbelievable (2007–17)” che sono disposti in perfetta integrazione tra i capolavori antichi della collezione della galleria.

Oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable di Damien Hirst sono esposte in tutte le sale del museo affiancando i capolavori antichi e comprendono sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite. Anche i dipinti di Hirst Colour Space, in Italia per la prima volta, sono allestiti all’interno della collezione permanente, mentre la sua scultura colossale, Hydra and Kali, è nello spazio esterno del Giardino Segreto dell’Uccelliera. Ci sono dipinti dalla serie “Colour Space”, che mostrano l’incredibile abilità dell’artista di unire concetti e narrazioni con l’eccezionale capacità necessaria a creare queste complesse opere, che è stata una costante di questa istituzione.

Questo progetto, sostenuto da Prada, nasce da una delle ricerche più originali di Hirst negli ultimi vent’anni: Treasures from the Wreck of the Unbelievable esposta per la prima volta a Venezia nel 2017 a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana. Qui aveva lavorato con materiali diversi – naturali, tecnologici e preziosi – con eccezionale tecnica e abilità. Realizzate in marmo, bronzo, corallo, cristallo di rocca, pietre dure e inserite tra i capolavori della collezione della Galleria.

Damien Hirst sfida le certezze del mondo contemporaneo in un confronto senza filtri con queste opere conservate alla Galleria Borghese.

Un’operazione culturale che apre un dialogo, naturale e inevitabile per materialità e tematiche, tra l’artista più controverso dei nostri tempi, e la statuaria classica che abita il museo. Le sculture prodotte nel corso degli anni e la nuova serie dei dipinti Colour Space dell’artista britannico sembrano concepiti per legarsi alle opere, ai colori, alla materia antica e moderna che la Galleria Borghese conserva, e di cui è integralmente tessuta.

Il volume uscito per Marsilio, che studia a fondo i temi della mostra, presenta le fotografie dell’esposizione, con le opere di Hirst collocate nelle sale allestite del museo, e numerosi dettagli materici delle opere contemporanee e antiche, in un gioco ingannevole a cui l’occhio non riesce a sottrarsi. Alle installation view seguono i saggi illustrati dei curatori e della storica dell’arte Geraldine Leardi. Anna Coliva, già direttrice della Galleria Borghese, affronta il concetto di statua, che racchiude l’identità complessiva della collezione, mentre Mario Codognato, massimo esperto del lavoro di Damien Hirst, analizza le opere su tela e la pittura, che «per molti versi abbatte la barriera tra arte e morte» dell’artista, con un focus sulla nuova serie presentata in mostra. Geraldine Leardi racconta la mostra attraverso le sue sale, studiando la materia, la temporalità e serialità delle opere.

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