La maschera come totem, come simbolo dell’uomo e scudo di protezione e strumento di liberazione al tempo stesso: perché è solo indossando una maschera che possiamo mostrarci al mondo ed essere liberi di essere noi stessi. Indaga sull’identità, tra reale e virtuale, tra immagine percepita e comunicata, Sacred – mind your thinking, mostra personale di Andrea De Ranieri, allestita alla Cittadella di Pisa, con il patrocinio del Comune di Pisa. L’opening è in programma sabato 13 novembre alle ore 17 (fino al 12 dicembre, Lungarno Ranieri Simonelli 14-16).
Una trentina le opere raccolte nel percorso a cura di Selina Fanteria, tra sculture astratte e arte figurativa, realizzate nel corso dell’intera carriera di Andrea De Ranieri. Tra queste, il ciclo Maschere, nato durante il lockdown del 2020, a partire da una sorta di esperimento sociale avviato dall’artista.
“Nell’impossibilità di dipingere con modelli dal vivo – racconta De Ranieri – ho creato una serie di maschere con delle buste di carta per uso alimentare e le spedite per posta ad alcune persone che hanno deciso di prendere parte al progetto. In base alla propria interpretazione della maschera – prosegue – ciascuno si è scattato una foto. In quegli scatti ho trovato i miei modelli a cui ho cambiato solo lo fondo, quasi sempre un motivo grafico che contribuisce a far risaltare i soggetti e dare loro tridimensionalità”. La tecnica – un trattamento a cera in diversi passaggi – catalizza l’attenzione sugli occhi dei soggetti, che bucano la tela con i loro sguardi, arrivando dritto all’osservatore. Si crea così un dialogo diretto e profondo, proprio grazie alla mediazione della maschera.
“Ho notato come le persone, coperte dal filtro della maschera riescano a liberarsi e a tirare fuori lati nascosti del proprio essere. A volte una maschera ci costringe a fingere di essere qualcosa che non siamo e altre volte ci rende incredibilmente liberi e autentici”, dichiara l’artista.
La mostra raccoglie anche una serie di particolari sculture, realizzate con diversi materiali trattati in modo sperimentale, tra cui cemento, ferro e resina, raffiguranti un uomo stilizzato in colori vivaci, anch’esso con il volto coperto. Gli Zuki di De Ranieri sono simboli di un’umanità ingabbiata tra il desiderio di apparire e quello di nascondersi, tra immagine virtuale raccontata sui social e personalità reale, più difficile da esprimere. Ne emerge un’analisi ironica, irriverente e non impegnata del nostro tempo, che porta a riflettere sul nostro rapporto con la nostra identità più profonda.
La mostra è organizzata in collaborazione con C.R.A. (Centro Raccolta Arti) e FUL magazine. Orari di apertura: dal 12 novembre al 13 dicembre, giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso gratuito, riservato a muniti di Green Pass.
L’artista Andrea de Ranieri, che ha prodotto quadri, dove dal cemento liquido e pastoso emergono le campiture di colore piatto, di cere e di oli, con le applicazioni di metallo si è cimentato con sculture di metallo e smalto che sembrano sfidare la legge di gravità.