22 Marzo 2024

Combustioni in arte per Dicó

Al Me Milan Il Duca inagurata la mostra dell'artista famoso in America. Nella hall e negli spazi comuni colorate e illuminate opere che arrivano da giochi di fuoco.

22 Marzo 2024

Combustioni in arte per Dicó

Al Me Milan Il Duca inagurata la mostra dell'artista famoso in America. Nella hall e negli spazi comuni colorate e illuminate opere che arrivano da giochi di fuoco.

22 Marzo 2024

Combustioni in arte per Dicó

Al Me Milan Il Duca inagurata la mostra dell'artista famoso in America. Nella hall e negli spazi comuni colorate e illuminate opere che arrivano da giochi di fuoco.

Una hall di un albergo di stile in centro a Milano trasformato in una galleria d’arte contemporanea. E i colori delle opere (anche scultoree) di Dicó allietano il passaggio di una clientela di classe internazionale per tutto il giorno. Alla sera è possibile ammirarle ancora meglio: le combustioni in arte di Dicó sono illuminate sapientemente con neon pop. Ogni creazione di Dicó trascende i confini dell’arte convenzionale, unendo l’impatto delle immagini commerciali con quella profondità emotiva capace di dialogare direttamente con l’anima.

Nei prossimi 3 mesi a Milano, tra le mura dell’elegante Hotel ME Milan il Duca, si apre una mostra intima delle ultime innovazioni di Dicó.


Questa é un’occasione imperdibile per intravedere l’armonia tra arte e comunicazione, dove ogni creazione diventa un racconto.

Le sue opere, una volta accese, disegnano una narrazione affascinante di bellezza indelebile sullo sfondo di icone immortali.

Tra le combustioni di Dicó tanti personaggi dei fumetti, come Captain America e Batman.
The Boxeur: doppia statua nella hall dell’hotel milanese Me Milan Il Duca.

Nato a Roma nel 1964 Dicó si è fatto conoscere in tutto il mondo con la sua tecnica che fonde la combustione del plexiglas con arte rigenerativa. Collezionati da galleristi e celebrità in vari paesi, i suoi lavori sfidano il concetto di idealizzazione in opposizione alla distruzione. Sembrano dei primi piani cinematografici i suoi quadri che richiamano le icone pop del Novecento, e oltre. Non sono replicati in ripetizione, come nella celebre esperienza artistica del ‘padre’ Andy Warhol, ma ne conservano la stessa dirompente carica valoriale e potenza estetica.

Le combustioni di Dicó, così come tutte le esperienze artistiche, arrivano comunque da un momento di rottura. Dei suoi inizi l’artista racconta: “Dopo l’ennesima delusione, ho scelto di mollare tutto e tutti e tuffarmi nel secondo capitolo della mia avventura. La scelta più folle e coraggiosa della mia strana vita…Isolarmi e andare a vivere negli Stati Uniti.
Wow!
Ricordo ancora, subito dopo essere atterrato a Miami, come ogni parte di me è stata totalmente catturata da questi suggestivi colori ipnotici senza spazio ne tempo che le persone iniziavano a definire ‘’LA POP ART’’. Ancora non era nemmeno arrivato in hotel e già sentivo dentro che avrei voluto comunicare me stesso al mondo in quel modo per sempre.
Guardando indietro a quei 3 anni, oggi mi sembrano 10 vite…Tra strazianti abrasioni, continue ustioni e scottanti bruciature in tutto il corpo, sono riuscito a mettere a punto la tecnica suprema che mi avrebbe poi trasformato nell’artista del fuoco che oggi rappresento.
Faceva molto meno male quello, che sentire la mia anima urlare silenziosamente all’interno della grigia prigione mentale ed emotiva nella quale vivevo senza trovare una via d’uscita.
Mi sentivo dentro un labirinto. La luce e i colori erano l’unica strada verso l’armonia e l’equilibrio”.

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