Il nuovo lavoro discografico di Colin Stetson, All this I do for glory, che chiude l’iconica trilogia New History Warfare, è una ragionata esplorazione attraverso l’antica tradizione jazzistica e l’eredità che ne è rimasta oggi. Stetson si avventura in un territorio familiare e allo stesso tempo lontano perché contamina il suo jazz con elementi distanti dalla dimensione acustica.
Il musicista americano trapiantato in Canada raccoglie la pesante eredità del passato che ha ascoltato e riesce a usare il sax con l’elettronica. Nell’album l’immediatezza del suono, registrato rigorosamente dal vivo senza incisioni o loop, e la complessità degli elementi percussivi, tradisce i tratti di un’influenza che deriva dall’elettronica, di artisti come Aphex Twin e Autechre.
Colin Stetson
Colin Stetson è nato e cresciuto ad Ann Arbor, ha trascorso un decennio tra San Francisco e Brooklyn affinando il suo formidabile talento come cornista per poi stabilirsi a Montreal nel 2007. Nel corso degli anni ha lavorato con musicisti del calibro di Tom Waits, Arcade Fire, Bon Iver, Laurie Anderson, Lou Reed, Bill Laswell, Evan Parker, The Chemical Brothers, Animal Collective, Hamid Drake, LCD Soundsystem, The National, Angelique Kidjo , Fink e David Gilmore. Nel corso della sua carriera, il sassofonista ha sviluppato un suono unico. L’uso caratteristico del sax basso e l’intensità delle sue composizioni gli permettono di creare, anche da solista, atmosfere uniche, iconiche ed emotivamente avvincenti.
Fotoservizio Colin Stetson – Teatro dell’Arte Jazz Mi 2018: Gianni Foraboschi per The Way Magazine