16 Dicembre 2016

Chianti, vino e storia di una leggenda di 300 anni

Il Gallo Nero, le denominazioni antiche e i territori dove fiorisce il business moderno. A Siena si festeggia l'eccellenza italiana dell'enologia.

16 Dicembre 2016

Chianti, vino e storia di una leggenda di 300 anni

Il Gallo Nero, le denominazioni antiche e i territori dove fiorisce il business moderno. A Siena si festeggia l'eccellenza italiana dell'enologia.

16 Dicembre 2016

Chianti, vino e storia di una leggenda di 300 anni

Il Gallo Nero, le denominazioni antiche e i territori dove fiorisce il business moderno. A Siena si festeggia l'eccellenza italiana dell'enologia.

Per lo più coperto da boschi, dove prevalgono querce, castagni e pini, punteggiato da cipressi, il Chianti è un altipiano con altitudini che oscillano tra i 200 e gli 800 metri. Qui si produce il prezioso vino all’altitudine massima per la coltivazione di uva (per il classico) di 700 metri sul mare.

chianti the way magazine
Il famoso bando, un reperto storico che individua la zona di produzione del Chianti.

Questo 2016 segna un anniversario importante. Il 24 settembre 1716 (ovvero 300 anni fa) il granduca di Toscana Cosimo III, penultimo dei Medici, promulgò un bando (“Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Vald’Arno di Sopra”) destinato a segnare una svolta nella storia del vino: definendo i confini della zona di produzione dell’odierno vino Chianti Classico, per la prima volta fu istituito un legame ufficiale e indissolubile tra un vino e il suo territorio, anticipando di tre secoli le Denominazioni di Origine.

Il territorio del Chianti Classico ha come capitali le città di Firenze e Siena e le sue terre si estendono proprio a cavallo tra le due province: si tratta di 70.000 ettari che comprendono per intero i comunidi Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Valdi Pesa.

I tre secoli dalla pubblicazione di questo Bando che delimitava appunto la zona di produzione del Chianti sono stati rievocati e festeggiati a Siena, una delle due capitali del Gallo Nero, che ha visto concludersi l’anno di celebrazioni del Chianti Classico con il Mercato nel Campo.

Nel primo fine settimana di dicembre noi di The Way Magazine siamo stati a Piazza del Campo per testimoniare l’eccellenza riconosciuta nel mondo di questo vero “distretto produttivo” che necessita di un approfondimento di conoscenza storica che oggi vi sveliamo. Il distretto antichissimo ovviamente fa invidia ai nostri competitor.

Se in Francia nel 1700 regioni come Bordeaux e Champagne si affermavano, grazie rispettivamente all’Istituto dei Courtiers e all’abate DomPerignon, in Toscana la produzione di vino in determinate zone vantava già un riconoscimento qualitativo e una buona capacità di esportazione. La regina Anna di Inghilterra lo apprezzava a tal punto da farne dono ad amici e alleati, contribuendo a diffonderne la fama nel mondo. Questo successo necessitava anche di una tutela e una regolamentazione delle regole di commercio e di etichettatura…ed è qui che si pensò al Bando.

DENOMINAZIONI – Esiste da tempo confusione tra due diverse DOCG: Chianti Classico e Chianti. Se, infatti, in campo enologico convivono i due termini “Chianti Classico” e “Chianti”, da un punto di vista storico-geografico esiste invece solo il termine “Chianti”.

chianti the way magazine
A Siena i festeggiamenti dei 300 anni del vino Chianti.

Il suffisso “Classico” è veramente importante, perché distingue il vino Chianti Classico dal vino Chianti: due DOCG differenti tra loro, con un disciplinare, una zona di produzione e un Consorzio di tutela diversi.

Chianti è il nome di un territorio delimitato nel 1716 che comprende 9 comuni fra le province di Firenze e Siena e il nome di un vino prodotto in quasi tutta la Toscana, ma non nella zona geografica chiamata “Chianti”. Chianti Classico è il nome del vino prodotto nella zona geografica chiamata “Chianti”. Solo a questo vino è associato lo storico marchio del Gallo Nero.

Nel 1924, i suoi produttori fondarono il “Consorzio per la difesa del vino tipico del Chianti e della sua marca d’origine” per tutelarne la produzione.

Il simbolo scelto fin da subito fu il Gallo Nero, storico emblema dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l’altro dal pittore Giorgio Vasari nella sua “Allegoria del Chianti” sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Nel 1932, attraverso uno specifico decreto ministeriale, fu aggiunto il suffisso Classico” per distinguere il Chianti prodotto nella zona di origine. Da allora il vino Chianti è quello prodotto al di fuori dell’area geografica chiamata “Chianti” (come: Chianti Rufina, Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Pisani), mentre il Chianti Classico è il vino prodotto nella zona di origine chiamata “Chianti”.

Nel 1984, il Chianti – e di conseguenza la zona di origine più antica il Chianti Classico – ottiene la D.O.C.G. (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita).

Nel 1996 il Chianti Classico diviene finalmente una D.O.C.G. Autonoma, con un disciplinare di produzione distinto da quellodel vino Chianti.

IL GALLO NERO – Una singolare leggenda, ambientata nel periodo medievale, narra che fu il comportamento di un gallo nero a decidere il destino dei confini politici dell’intero territorio chiantigiano, quando le Repubbliche di Firenze e Siena si combattevano aspramente per prevalere l’una sull’altra.

Il territorio del Chianti, proprio perché intermedio alle due città, era oggetto di dispute continue. Per porre fine alle contese e stabilire un confine definitivo, venne adottato un bizzarro sistema. Si convenne difar partire dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro.

La partenza doveva avvenire all’alba e il segnale d’avvio sarebbe stato il canto di un gallo.

Gallo Nero chianti the way magazine
Un momento dei festeggiamenti a Siena per il Chianti.

Nei preparativi dell’evento doveva pertanto essere decisiva la scelta del gallo, più che quella del destriero e del cavaliere. I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini optarono per uno nero, che tennero chiuso in una piccola e buia stia pressoché digiuno per così tanti giorni da farlo esasperare.

Il giorno fatidico della partenza, non appena fu tolto dalla stia, il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l’alba era ancora lontana. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire immediatamente e con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime luci del giorno, quando il suo gallo, cantando regolarmente,gli permise di partire. Ma dato il notevole ritardo che aveva accumulato nei confronti dell’antagonista, il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri in solitudine, poiché a Fonterutoli incontrò l’altro cavaliere Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della Repubblica Fiorentina, molto tempo prima della caduta di Siena stessa.

BUSINESS ODIERNO – Tradizioni, leggende, territorio. Ma Chianti è anche business, rappresentato da realtà come la Chianti Classico Company, una società che propone e realizza attività di marketing legate al mondo dei vini del Gallo Nero. Fra le varie attività, l’ ideazione ed apertura di punti vendita Chianti Classico in Italia e all’estero. Fra i progetti già realizzati, l’enoteca Chianti Classico presso il primo piano del Mercato Centrale di Firenze, il ristorante rystal Lounge presso lo Stadio Artemio Franchi di Firenze e la Casa Chianti Classico presso il Convent di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti,prima dimora dell’eccellenza enoculturale dedicata al vino Chianti Classico.

Il principale evento organizzato dalla Chianti Classico Company è all’impronta dello sport più amato del territorio, il ciclismo: ogni anno la Gran Fondo del Gallo Nero, una corsa sia agonistica che amatoriale,richiama centinaia e centinaia di appassionati da tutto il mondo. Le strade del vino sono davvero infinite.

Read in:

Picture of Alessandra Fenyves

Alessandra Fenyves

Laureata in Lingue e Letterature Straniere a Milano, Alessandra ha formazione cosmopolita. Milanese di origini ungheresi, ha vissuto due anni a Londra, per poi passare a Monaco di Baviera e a New York. Oggi vive e lavora in Italia come head hunter nei settori fashion, wellness & retail per i brand internazionali più prestigiosi. Da sempre interessata all’alta ristorazione, nel 2012 inizia a supportare eventi food e associazioni di cuochi stellati e a scrivere articoli sul mondo degli chef ma anche di moda e lifestyle, come potete vedere sul suo blog www.tastefollies.com. Mondana, viaggiatrice e attenta a tutti i trend dei suoi ambiti preferiti è l'inviata sul campo perfetta per The Way Magazine.
Ti potrebbe interessare:

Iscriviti alla newsletter e ai nostri contenuti speciali!

Vuoi farne parte? Con soli pochi step si entra in un mondo “privè” con alert sulle novità e tanti contenuti esclusivi. Registrati subito e accedi ai contenuti “Privè”