Ci sono 60 canzoni simbolo per ogni anno dei 60 gloriosi che la casa discografica Carosello ha attraversato nella cultura popolare italiana. Le troviamo tutte in un bel libro, “Carosello Records 60×60 – Valore alla musica“, una celebrazione della musica italiana che cavalca successi da Mina a Tiziano Ferro, passando per Vasco Rossi e tanti altri protagonisti delle classifiche. Si inizia con “Madunnina”, l’inno dei milanesi: era il 1959 quando, nello storico palazzo di Galleria del Corso 4, nel cuore del centro di Milano, Giuseppe Gramitto Ricci diede i natali alla Carosello, parte dello storico gruppo editoriale Curci, pioniere in Italia dell’editoria musicale fondata nel 1860.
La location non è casuale: in quella galleria a inzio del secolo, alle spalle del Duomo, arrivava il plotone di editori napoletani in cerca di contratti per le “edizioni”, per quello che era l’unico mercato disponibile di musica incisa all’epoca. Canzoni popolari napoletane per editori milanesi. Poi da lì fu costruita un’industria, un ingranaggio del quale la Carosello ha fatto sempre parte con dignità artistica e grande spessore qualitativo.
Il volume è in esclusiva su Amazon e si avvale della narrazione dei giornalisti Andrea Laffranchi e Federico Pucci per ripercorrere questi sessant’anni di storia e di valore alla musica analizzando le 60 canzoni che li hanno maggiormente contraddistinti. Nell’opera sono presenti foto e documenti storici ma anche dichiarazioni inedite di alcuni degli artisti che hanno fatto la storia di Carosello, passando da Vasco a Tommaso Paradiso fino a Coez.
Sin dall’inizio, l’etichetta ha segnato l’immaginario musicale e culturale italiano in primis grazie a Domenico Modugno e al suo repertorio di inestimabile bellezza e valore, Nel Blu Dipinto Di Blu su tutte. Ma non solo: è con Carosello che Vasco Rossi esordì al Festival di Sanremo con Vado al massimo e Vita Spericolata, partecipazioni ormai divenute leggendarie, mentre Toto Cutugno scalava le classiche di tutto il mondo con L’Italiano, tra i brani che identificano maggiormente il nostro paese nel resto del mondo.
In Carosello Giorgio Gaber sperimentò il suo indimenticabile teatro canzone, mentre il maestro Astor Piazzolla diede vita a Libertango, lo standard di musica popolare latino più celebre della storia del ‘900.
La storia di Carosello arriva ai giorni nostri con oltre sessant’anni di musica, volti e incontri che si sono susseguiti al sesto piano del palazzo all’ombra della Madonnina. Cercando di porsi sempre un passo avanti, sempre nel rispetto della sua tradizione, ha contribuito alla ricerca e all’esplosione dei fenomeni musicali che hanno segnato la cultura italiana e tutt’oggi ha un ruolo da protagonista nella scoperta e nel posizionamento dei protagonisti della scena del nuovo pop italiano.
Una visione lungimirante, un metodo di lavoro meticoloso, appassionato e artigianale che ha permesso a Carosello di rimanere indipendente e resistere indenne nel corso degli anni ai cambiamenti dell’industria discografica, affermandosi così come storico pilastro della musica e della cultura italiana.