Dom Perignon 2009 in Magnum, pregiatissimo, prima, durante e dopo cena. Carlo Cracco non si è certo risparmiato per l’opening che Milano attendeva da mesi.
Il celebre chef ha realizzato il suo sogno imprenditoriale: ha aperto ieri alla presenza del sindaco di Milano Beppe Sala e di tanti giornalisti le porte di Cracco in Galleria. Un traguardo decisamente ammirevole, frutto di un percorso di impegno, passione e tenacia.
La location è incantevole e si trova nella famosa galleria a centro città, lato sinistro dell’entrata dal Duomo. Grazie al lavoro degli architetti Laura Sartori Rimini e Roberto Peregalli Cracco in Galleria rispetta nella sua composizione architettonica e di design il legame tra passato presente e futuro, una sfida non semplice.
Progettata da Giuseppe Mengoni e inaugurata nel 1877, la Galleria Vittorio Emanuele II, che collega Piazza Duomo con Piazza della Scala, fu sin dall’inizio pensata con un di ‘Salotto di Milano’, regalando una passeggiata tra cafè e negozi.
Nel ristorante è stato importante il recupero di affreschi originali, che insieme alle varie decorazioni rappresentano un’eleganza e una raffinatezza che ben accompagnano la creatività della cucina dello Chef.
Carlo Cracco in Galleria si sviluppa su tre piani. Al piano terra, il Cafè con pareti in stucco, dipinte a mano e il pavimento in mosaico , che richiama quello della Galleria. Un grande bancone-bar della fine dell’800, dove si potranno bere caffè e cappuccini accompagnati da brioche fatte dalla pasticceria di casa. Sarà possibile anche consumare pasti più informali e ricette meno elaborate. Al primo piano il ristorante, affacciato sugli stucchi e i decori dell’Ottocento della Galleria, che è diviso in tre sale e due privè.
Nel menù si trovano molti piatti classici in continuità con il ristorante di Victor Hugo, dall’insalata russa caramellata al tuorlo d’uovo marinato, dal risotto allo zafferano e midollo alla piastra al rombo in crosta di cacao.
Una carta a parte, con proposte come ostriche, spaghetti al caviale, per lo scenografico Fumoir: bancone in mogano e zinco, bottiglieria con specchio ed elementi nichelati di gusto Art Deco messi in risalto da pareti rivestite in filato metallico verde muschio. Al secondo piano si trova l’elegante Sala Mengoni, riservata agli eventi. Nel seminterrato le cantine riscoperte per caso, che ora vantano una selezione di 2000 etichette. Lo spazio sarà usato anche come enoteca.