Capodanno a Firenze è un’esperienza unica; tra una mattinata en plein air, in un museo diffuso d’arte e bellezza ed atmosfere senza tempo, tra le vie del centro e il Lungarno, gli stores griffatissimi e le botteghe dell’alto artigianato, eredi di quelle blasonatissime e granducali.
E poi, una pausa per prepararsi alla serata di fine anno: l’imperdibile aperitivo alla francese con il Dolce Emporio dello chef Fabio Barbaglini. Si comincia con il foie gras della linea Fiori di Spezie, realizzato su ricetta esclusiva del pluripremiato chef Fabio Barbaglini, al naturale o impreziosito da spezie e frutti canditi come fragoline di bosco, cedro e mandarino, grazie alla collaborazione con l’Antica Confetteria Romanengo di Genova. Per chi desidera un’alternativa light ma ricca di gusto, ci sono gli ortaggi croccanti in acqua di mare, senza olio né sale aggiunto. La linea Fiori di Spezie si trova online e al Dolce Emporio, boutique del gusto in San Frediano, dove si può scegliere anche tra una originale selezione di etichette italiane e d’Oltralpe.
Si prosegue a cena tra tradizione peruviana e cucina Nikkei da El Inca (in via Lapo da Castiglionchio), il primo ristorante peruviano di fine dining a Firenze, aperto nel 2015 dallo chef Pablo Gugic e dalla moglie Monica; propone un doppio menu tra cui scegliere: carne o pesce secondo la tradizione peruviana, rivisitata in chiave contemporanea. In carta, piatti come le tagliatelle alla huancaina (tipica salsa con formaggio fresco e peperoncino giallo piccante) con lomo saltado al wok, coscia di maiale croccante con tocchi asiatici, accompagnata da riso e purè di mele con riduzione di chicha morada (mais viola), ma anche la Causa Nikkei, tortino di patate con tonno in salsa giapponese, e il Sushi Acevichado, piatto che fonde sapori e procedure latine e del Sol Levante, uno dei tratti più caratteristici della cucina peruviana oggi. A chiudere il menù il tiramisù de Lucuma, frutto tropicale originario del Perù.
E come chiudere in bellezza se non con i dolci di Gualtieri, storica pasticceria fiorentina? Per il finale dell’anno, la storica pasticceria Gualtieri, che ha compiuto 90 anni di gestione familiare riportando i locali di Porta Romana alle atmosfere anni Trenta, propone dolci quanto mai inclusivi, per festeggiare tutti insieme: tutte le preparazioni di Natale, infatti, sono disponibili sia in versione classica che vegan e senza glutine. La famosa “Torta Iris” (con fiocco scintillante per l’occasione), il Tronchetto di Natale, quest’anno rivisitato in versione bianca, la Sacher, la cui ricetta viene tramandata dal ramo austriaco della famiglia, ma anche la “Settesenza”, godibile anche da chi soffre di intolleranze o segue regimi alimentari particolari in quanto è realizzata senza i sette ingredienti più tipici delle preparazioni pasticcere. Particolarmente festivi il “Croque en bouche”, composto da bignoline craquelin ripiene di crema chantilly e il “Mont-Blanc” sormontato da un marrone avvolto in foglia oro. Per chi preferisce la versione salata c’è il “Panettone gastronomico”, in cui gustare pregiati salumi, formaggi e tartufo.
Per info
dolcemporio.shop/
elincaristorante.com/
instagram.com/pasticceriagualtieri/
Testo a cura di Teobaldo Fortunato