Non ci sono solo artisti amatissimi del passato come Rino Gaetano e Mia Martini. La Calabria continua a sfornare talenti e da Brunori Sas in poi, tutti si stanno facendo strada nel panorama musicale italiano con un tratto comune: essere indipendenti e unici.
Barreca (in foto di apertura), Marcello De Carolis, con Francesco Loccisano, Raffaella De Carolis, Darman, eego, Ylenia Iorio, Myownmine, sono solo alcuni dei nuovi volti e voci della Calabria che si stanno facendo largo nel panorama italiano.
BARRECA – “DALL’ALTRA PARTE DEL GIORNO” (Muziko Srl), l’album d’esordio dell’artista calabrese BARRECA (https://lnk.to/ZmPhgiZ0). Con un timbro raffinato e una voce emozionante, Barreca, con “Dall’altra parte del giorno” accompagna l’ascoltatore in un intenso viaggio musicale fatto di incontri, vite condivise e solitudini.
Scritto da Benedetto Demaio e prodotto e arrangiato da Riccardo Anastasi, il debut album di Barreca raccoglie 10 tracce che spaziano dalle ballad al pop-rock, fondendo atmosfere acustiche ad elementi elettronici. Il risultato è quello di un disco dinamico e dalla forte identità artistica, anche grazie al mixaggio affidato Taketo Gohara (Vinicio Capossela, Elisa, Negramaro) e Marco Borsatti (Vasco Rossi, Laura Pausini, Zucchero).
«Oggi che accetto me stesso e le mie fragilità diventano punti di forza – afferma Domenico Barreca, in arte BARRECA – considero “Dall’altra parte del giorno” un percorso, con dentro tutte le contraddizioni, le emozioni, le ripartenze, le paure e le ingiustizie del tempo. Vorrei che l’ascoltatore si potesse immergere completamente in questo viaggio interiore, sentendosi anche un po’ protagonista. È come se quei passi, in qualche modo, non li avessi percorsi da solo».
MARCELLO DE CAROLIS – Lucano ma con influenze etniche calabre nella sua musica, anche il chitarrista di cui vi abbiamo già parlato, Marcello De Carolis. Da poco è uscito il suo primo disco da solista, “The eclectic beating – Contemporary music for chitarra battente” (ascolta qui) , pubblicato dall’etichetta Da Vinci Classics, che raccoglie il lavoro fatto in questi ultimi anni dal chitarrista lucano per la chitarra battente solista: “Con questo disco assistiamo alla nascita, non di un nuovo strumento, ma di una sua rigenerazione che salda un passato remoto e “orale” a un presente vivo e garantito dalla scrittura.”, scrive il Maestro Angelo Gilardino nelle note di copertina. L’album, il cui titolo è stato scelto dallo stesso De Carolis con il fondatore, Presidente e direttoreartisticodella Da Vinci PublishingEdmondo Filippini, è eterogeneo e vuole rappresentare le diverse sfaccettature della Chitarra Battente moderna. Il disco è utile per scoprire il suono della chitarra battente ed entusiasmarsene. Strumento identificato con la musica delle feste di paese, sia nei canti sia nelle danze, la chitarra battente – non meno calabrese che lucana – affonda le sue radici in un’antichità in cui storia e mito si confondono.
RAFFAELLA CARUSO – “TANTU TIAMPU FA” (Carren Production\IDM) è il nuovo album dell’artista calabrese RAFFAELLA CARUSO, che omaggia le tradizioni della sua terra. L’album è una dedica dell’artista alla canzone popolare calabrese e alle tradizioni che le sono state tramandate fin dall’infanzia. L’artista racconta: “Cammino dentro il mondo della poesia, dove l’amore è il tema dominante – racconta Raffaella- Le canzoni parlano dell’amore per il marito, per i figli, dell’amore non ricambiato, dell’amore per la vita e per la musica. L’uscita di questo album, dopo due anni di ricerca e di lavoro, è la realizzazione della mia vita musicale. Questo album, scritto e cantato in dialetto, è un invito a riscoprire le nostre tradizioni e i valori del passato per vivere meglio il presente e proiettarsi verso un futuro migliore, tenendo conto delle cose importanti, che contano davvero›”.
DARMAN – “Ardhanarishvara” (ascolta qui), primo singolo in lingua inglese della carriera di Darman (nome d’arte di Dario Mangiacasale). Il brano è accompagnato dal lyric video prodotto da FRANA (GUARDA QUI). A breve uscirà anche il lyric video della versione in italiano del brano, contenuta in “Necessità interiore” (ascolta su Spotify).
Darman racconta il percorso di questo nuovo brano: “Ardhanarishvara è un viaggio all’interno degli archetipi che costruiscono il nostro modo di essere e di mostrarci al mondo: una moltitudine di diverse componenti, che racchiudono parti maschili e femminili. Riconoscerle, accoglierle e sinergizzarle rende l’essere umano la massima espressione di sé stesso. Come Shiva che incontra Parvati, in una simbiosi tra generi che sfocia nel misticismo e nel sacrale.”
eego – “POP DISEASE” è il nuovo album di eego ( Spotify e tutte le principali piattaforme streaming per doubledouble.net).
eego è Antonio Castellano, direttore artistico di eventi, producer e songwriter calabrese (non troppo) milanesizzato. Dopo una brevissima esperienza con i White Wallet decide di pubblicare dei lavori da solista che sono riuniti nell’EP June uscito nel 2015 per la label doubledoubleu.net, fondata proprio a questo scopo. Il disco vede i primi passi della collaborazione con Arua, presenza costante anche dei nuovi lavori.
Dopo 4 anni passati, tra momenti belli e altri molto brutti, a curare la crescita di doubledoubleu.net, del Somewhere Festival e di decine di altri progetti grandi e piccoli, nel 2019 il materiale raccolto è abbastanza convincente da ragionare su una nuova uscita.
Anticipato da BACK 2 BED, POP DISEASE raccoglie testi e musica scritti negli anni: un disco dalla gestazione lunga, col covid a ritardarne ulteriormente l’uscita. In compenso i brani durante il lockdown sono passati da 6 a 10, trasformandolo nel primo LP di eego.
“POP DISEASE” è un disco ambizioso, difficile, a cui dover prestare attenzione. Non è pop nel senso comune del termine ma non è sperimentale nel senso comune del termine. I brani seguono spesso la forma canzone più canonica e i suoni non si discostano dal sound british, trip-hop, del primo EP di eego. È un trip-hop cupo, su cui si alternano le voci di Arua e Anna oltre a quella di eego stesso, spesso disumanizzate e sopraffatte dagli effetti.
Il punto di forza è la varietà di atmosfere, dal glitch-pop alla Lo-Fi house, dall’avant hip-hop al piano rhodes della conclusiva “HER VEINS“. “POP DISEASE” è curato tanto nei suoni quanto nei testi: 10 canzoni (o meglio 8, visto che due sono strumentali) che parlano dei malesseri comuni a tutti noi e, proprio per questo, sempre più pop.
“Ho provato a fare un concept album come quelli anni 70 che ho consumato da ragazzino: POP DISEASE è un viaggio attraverso i più comuni malesseri da civiltà moderna: l’ansia da prestazione e lo stress da competizione a cui siamo sottoposti nei luoghi di lavoro, la mancanza di tempo anche solo per guardare il cielo, la difficoltà a relazionarsi con un partner. POP DISEASE è un disco politico e vuole lanciare essenzialmente due messaggi: 1) paranoie, uso di psicofarmaci, asocialità, mental diseases non solo stanno diventando problemi troppo comuni tra i miei coetanei e tra i più giovani ma sono pure il frutto di un sistema marcio, che voglio combattere: il sistema capitalista. 2) Pop è l’abbreviazione di popolare: ad ammalarsi è il popolo perché nel gioco del capitalismo il ricco ha molte più carte in mano ma la soluzione non è dentro al sistema ma fuori: nel ritorno alla bellezza della natura, dei tempi dilatati, dell’introspezione. Ho passato 15 anni a scrivere testi che parlavano di me, ho chiamato il mio progetto eego, ma poi ho scoperto che non dipendeva tutto da me. C’è una struttura intorno a noi che ci costringe a sacrificare un sacco del bello a cui potremmo ambire in cambio di obiettivi che difficilmente raggiungeremo. Un gioco al massacro da cui voglio sfuggire e per farlo ho scritto POP DISEASE (e preso qualche decisione difficile).“
YLENIA IORIO – Ylenia Iorio, dopo il successo del suo ultimo brano “Marielle”, si sta dando in questi mesi alla moda come si evince dal suo profilo Instagram. la cantante calabrese è stata ospite in tv per un’edizione speciale dello spettacolo musicale All Together Now a far parte dei personaggi del coloratissimo muro di 100 giudici scelti appositamente. Ylenia nasce il 21 agosto 1987 a Praia a Mare. Dimostra interesse per la musica dall’età di 5 anni, entrando qualche anno dopo a far parte di un gruppo locale con il quale si esibisce in serate in piazza. A 16 anni inizia a frequentare la scuola di canto “La Voce” di Viviana Tenzi e Giancarlo Ippolito. Frequenta il Saint Louis College of Music a Roma, maturando le sue conoscenze musicali grazie a maestri come Marco D’angelo e Mariagrazia Fontana. Entra a far parte del “VocaLab”, coro polifonico a cappella diretto da Diego Caravano dei Neri per Caso. Studia canto per un anno con il maestro Michele Fischietti. Definita “una grande voce” da Silvia Mezzanotte durante una masterclass.
MYOWNMINE – L’anno scorso è uscito “Everything is in perspective”(La Lumaca Dischi), album d’esordio della band calabrese Myownmine: un brano che vuole letteralmente sbattere una porta in faccia a tutte le persone che affrontano le negatività con poco coraggio, a chi non fa altro che dare colpe senza avere la forza di inseguire le proprie opportunità “perché in fondo percorriamo tutti lo stesso tragitto e tocca a noi decidere se rimanerci o farci da parte”. La band è formata da Francesco Parise (voce e sequenze), Yandro Estrada (batteria elettronica e piatti) e Giuseppe Mazzuca (basso). Il disco dai molteplici colori, anche nel titolo rispecchia la mescolanza di generi che spaziano dal pop anni ’80 (The Smiths, Spandau Ballet, Phil Collins) alle influenze soul-step (James Blake, FKA twigs), passando per un certo tipo di rnb vocale (Frank Ocean, Bruno Mars, Anderson Paak).