Bruno Bavota è meglio descritto come un polistrumentista neoclassico che compone e arrangia la sua musica. Che non è solo classica, ma ha una matrice contemporanea e sconfina nell’ambient e nell’elettronica, mondi più vicini a un giovane compositore che a 34 anni ha già girato il mondo.
Un genere quindi adatto a tutti i tipi di pubblico, come ci dice il creativo napoletano in questa intervista fatta in occasione della sua partecipazione al Pausilypon Suggestioni All’imbrunire, la decima edizione di una rassegna stabile di musica e teatro al Parco Archeologico del Pausilypon (Parco Archeologico del Pausilypon, Grotta di Seiano, Discesa Coroglio 36, Napoli). La sua storia inizia con l’apprendimento dei segreti della chitarra acustica prima di scegliere il pianoforte come suo strumento di espressione, con due dischi di esordio dedicati al piano.
Recentemente il suo disco “Out of the blue” ha regalato agli ascoltatori un lato più elettronico e sperimentale della sua creatività, con esplorazioni nei territori dark e inusuali della commistione di generi, tra il folk e musica da camera, con incorporazioni di loop chitarristici ed effetti sonori.

In seguito all’uscita del disco, dal 2016 ha suonato più di 60 spettacoli in Europa, con date anche all’Autumn Falls di Leuven, in Belgio, al Barezzi Festival del Teatro Regio di Parma e al Respira! Festival in Braga, Portogallo. Non mancano le collaborazioni: il brano “If only my heart were wide like the Sea” è stato incluso nella serie tv di Paolo Sorrentino “The Young Pope” mentre la traccia “Passengers” è stata usata dalla Apple per la campagna pubblicitaria dei 20 anni di Apple design chiamata “Designed by Apple in California”.
Il suo blockbuster al momento è “La luce nel cuore” con oltre 18 millioni di streams su Spotify.
Bruno, che tipo di progetto è “A nudo”, che hai portato a Napoli alla rassegna nel parco archeologico Pausilypon?
La musica si spoglia di tutti gli artifici sonori per lasciare al pubblico la parte più intima e nuda. Porto sul palco composizioni tratte dai cinque album: “Il pozzo d’amor”, “La casa sulla Luna”, “The secret of the sea”, “Mediterraneo” e “Out of the blue”.
Come hai deciso di diventare un artista strumentale che si esibisce in pubblico?
In realtà non l’ho deciso, dico sempre che la musica mi ha salvato la vita perchè arrivata relativamente tardi nella mia vita. Ho semplicemente pensato che era il modo più semplice per esprimere i miei sentimenti quotidiani sperando che chi ascolta possa ritrovare delle sensazioni che ha vissuto personalmente.
Molti pensano che questo genere sia per intellettuali o persone di una certa età, tu sei giovane, attrai un pubblico giovane?
Credo che il mio pubblico sia molto eterogeneo ed il mio genere si avvicini potenzialmente a chiunque. Non credo assolutamente sia musica per intellettuali, trovo che sia musica fruibile per qualsiasi orecchio attento.
Cosa ti piace quando ascolti la radio?
Non ascolto mai la radio, piuttosto metto su un disco…anche se ci sono ancora alcune trasmissioni radiofoniche valide.

Credo ci sia contemporaneità nella mia musica, anche perchè non è propriamente musica al pianoforte, che resta lo strumento espressivo di base. C’è molta elettronica e sperimentazione nei mie brani, soprattutto in quelli che vedranno luce con il prossimo disco: una commistione di generi che vanno dalla neoclassicoa all’ambient, dalla musica sperimentale all’elettronica e chamber-folk, visto l’utilizzo anche della chitarra acustica.
Che effetto ti fa scoprire luoghi nuovi e suonarci?
Trovo che il Pausilypon sia un luogo unico al mondo, è un onore per me esibirmi in uno scenario del genere! Spero che la sua bellezza venga conosciuta da un pubblico più ampio, anche nella nostra città. Il concerto al Pausilypon Suggestioni All’imbrunire è in solo piano per rispettare la filosofia della manifestazione ed è un’occasione per me di presentare i brani così come sono stati concepiti.
Come componi?
Ho il mio luogo sicuro, la mia stanza della musica dove nascono gran parte delle mie composizioni. Ma la nascita di un brano può “capitare” in qualsiasi momento, anche quando sono in tour: in uno degli ultimi giri che ho fatto in nord Italia ho visitato un luogo splendido, Cividale del Friuli. Mi è capitato di sedermi su una roccia e di contemplare il fiume e la natura intorno. Durante il sound-check prima del concerto è venuto fuori un brano. L’ispirazione difficilmente nasce da sola, spesso è fulminante come la bellezza che si incontra per caso.
Hai la fortuna di avere un mercato all’estero che ti premia. Come affronti questi impegni?
Ho suonato davvero tantissimo all’estero. Posso dirti che avvertono un calore mediterraneo nella mia musica. Mi è capitato raramente di parlare della musica italiana all’estero, in vertià.
Hai delle ambizioni? Di cosa vai più fiero?
Da grande appassionato di cinema, vedere la mia musica in sottofondo ad un serie tv come “The Young Pope” e di una pubblicità della “Apple” è stata ed è ancora una soddisfazione personale e professionale enorme.
Fotoservizio di Maurizio De Costanzo per The Way Magazine
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