Il viaggio in Italia declinato nelle tematiche dei nostri giorni. Questo è il tema della 13esima edizione di ArtVerona, che porta in Veneto dal 13 al 16 ottobre 2017 una selezione di 140 gallerie, di cui 35 presenti per la prima volta, 14 nuove realtà indipendenti e 20 nel settore editoria, 480 coppie di collezionisti vip italiani e stranieri ospitati in città, 30 in più rispetto al 2016.
Alla Fiera di Verona la manifestazione, sotto la nuova direzione artistica di Adriana Polveroni e forte della partnership con ANGAMC-Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, mostrerà le nuove tendenze del mercato dell’arte. Il tema scelto per quest’anno è “Viaggio in Italia #backtoitaly”, simbolo del fascino che il Paese ha esercitato e continua ad esercitare sugli artisti. Vediamo alcune gallerie cosa ci hanno segnalato.
MATTHEW HANSEL, promosso da Brand New Gallery, è presente con Only Steal What You Can’t Afford,2017 che riprende i famosi collage per cui l’artista di Brooklyn è famoso. La sua arte riporta il concetto di desiderio di affermazione e di lasciar un segno per gli esseri umani. Sicuramente concettuale, ma confidente nella forza del suo messaggio, stilisticamente si rifà alla tradizione pittorica europea ma al rigora contrappone anche elemente di contemporaneità colorata. Duplica e inserisce nei lavori suggestioni sconcertate di varie epoche.
Continua la ricerca sempre efficace e intraprendente di Shazar Gallery che porta a Verona artisti diversi e impegnati a presidiare varie nicchie. Monica Biancardi, fotografa riconosciuta al MADRE di Napoli per la sua drammaturgia in immagini, Paola Risoli, che costruisce in contenitori di recupero micro interni abitati di sapore cinematografico, Rocco Dubbini, concettuale che usa diversi media per realizzare le sue opere.
Daniele Carpi è invece l’artista che Andrea Lacarpia porta per Dimora Artica, la piccola galleria milanese all’avanguardia nella scoperta di nuovi linguaggi e nuovi artisti. Protagonista nella ricerca del creativo comasco è la montagna. Il solo-show si chiama infatti “Come Cima Selvosa” ed è in perfetto accordo col tema del ritorno in Italia. L’artista non è convenzionale: segue un procedimento di accumulo e sottrazione che porta alla luce il costante confronto tra l’impermanenza della realtà e l’astrazione delle definizioni. Accostando elementi eterogenei, Carpi assembla “oggetti simbolici”.
Daniele Carpi è reduce da due debutti di mostre ancora in corso. Al Surplace artspace di Varese in via San Pedrino 4 ha installato “Paesaggio nella testa”, un paesaggio/scultura che gioca con l’ambiguità della bidimensionalità e della tridimensionalità, con il vero e il falso, con il davanti e il dietro, con la figura e lo sfondo. La mostra è su appuntamento fino al 22 ottobre. Un’altra opera recente di Daniele Carpi è attualmente esposta nella sede di Dimora Artica, a Milano in via Matteo Maria Boiardo 11, nella mostra di presentazione della rivista CERCHIO art book, visitabile su appuntamento fino al 20 ottobre, insieme alle opere di Giovanni De Francesco e Marcello Tedesco.