Due mostre nella stessa location mettono in dialogo il guru della pop art americana e un’artista italiana che ha portato il vetro di murano nell’arte. Ecco Andy Warhol Superstar e Sara Forte al Museo Ca’ Carraresi di Treviso.

ANDY WARHOL – Una grande mostra curata da Rosy Fuga De Rosa dedicata al genio della Pop Art con oltre 35 opere provenienti da collezioni private. Il percorso invita il visitatore a entrare nel clima della New York degli anni ’60 e ’70 nell’atmosfera informale della Factory fino al glamour dello Studio 54. E questa immersione è possibile grazie alla riproduzione dell’ambiente in cui l’artista viveva, dove si percepisce l’atmosfera del tempo con degli accorgimenti audio/video. “Ci piace capire come è nato tutto, chi frequentava la Factory, e che cosa succedeva lì dentro. Desideriamo respirare il clima di entusiasmo e di follia che la musica dei Velvet Underground riesce ancora a darci, a farci percepire”, dice Francesco Caprioli, direttore della mostra, riprendendo una delle caratteristiche prime che contraddistinguono l’esposizione. La mostra, infatti, permetterà al visitatore di godersi le opere a trecentosessanta gradi, scoprendo ancor più l’artista e l’ambiente in cui viveva, percependo l’atmosfera e le sensazioni del tempo, grazie ad una tecnologia audiovideo di primissimo livello, creata e predisposta lungo il percorso al fine di dare il meglio a ciascun osservatore.

SARA FORTE – L’artista per questa mostra usa il vetro di Murano e l’include nella sua arte di forme attorcigliate su se stesse. Il distillato tridimensionale trae la sua ispirazione dall’opera letteraria di Italo Calvino “Le città invisibili” che, per l’occasione, diventano di vetro. Vetro come metafora della vita: fragile e trasparente, tanto magico quanto difficile da lavorare. Vetro quale massa incandescente come magma, che parte liquida e viscosa e cambia stato tra le mani dell’uomo divenendo solida e mentre lo fa non ti aspetta, non da tempo di riflettere, bisogna accarezzarlo e bisogna farlo con sapere poiché l’esitazione il vetro non premia. Vetro come eterna sfida tra essere umano e materia che, una volta indurita, restituisce forma, splendore e colore alla creazione, che paradossalmente acquista valore di reale più di un quadro figurativo, grazie all’universalità della materia e del segnale che esso comunica. Per la fusione e creazione delle sue sculture con le Murrine l’artista si affida alla Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano.
Sara Forte ha al suo attivo mostre personali in luoghi istituzionali e privati quali Fondazione Stelline a Milano, galleria Seno Milano, galleria Di Paolo Arte Bologna e varie partecipazioni a fiere nazionali e internazionali. Foto d’apertura: da sinistra le opere Fedora, Teodora e Isaura, tutte di vetro di Murano (2017).
Fino al primo maggio 2018 – Museo Ca’ dei Carraresi, via Palestro 33 – Treviso