Una metafora tutta da scoprire l’opera di Andrea Chinese, giovane artista di origine napoletana che vive e opera a Milano.
Da sempre interessato alle dinamiche ed evoluzioni del mondo digitale, Chiense per Paratissima, la costola di Artissima, la grande fiera d’arte autunnale torinese, ha portato al BASE Milano un’opera che è diventata simbolo della manifestazione, per la prima volta approdata in Lombardia.
Nella sezione Through The Black Mirror un gruppo di 100 artisti è stato chiamato a cimentarsi con il tema degli specchi neri. E Chinese ha scelto questo gruppo di 4 disegni site specific (“Non ora, non qui”) che riprende il luogo dell’esibizione visto dall’alto.
Se avete dimistichezza con l’area di via Tortona a Milano, riconoscerete i vecchi complessi architettonici che un tempo erano sede di industrie e oggi sono involucri che svelano cultura. Dal satellite immaginario di Chinese, il paesaggio è come uno specchio, tra quello che immaginiamo sia la nostra vita e quello che è in realtà il mondo che abbiamo costruito per noi.
La sua arte ha qualcosa di scientifico perché i paesaggi che usa come campi di ricerca sono risultati di grande ricerca. Le mappe che vi mostriamo in questo articolo sono realizzate a penna su carta e secondo l’artista “sono disegni che mostrano i cammini che abbiamo tracciato e che pongono le premesse per nostre scelte future”.
C’è il concetto di mappatura in senso lato nell’arte di Andrea Chinese, dunque. I delicati dettagli sono impressi sulla carta a testimonianza di una vita che si evolve ma che lascia un segno indelebile. Il gioco dello sguardo dall’alto non fa altro che aumentare e dilatare la percezione che ogni vita può generare: si guarda noi stessi, noi stessi siamo guardati.