15 Marzo 2021

Alle Scuderie del Quirinale opere dall’Inferno di Dante

"E quindi uscimmo a riveder le stelle" con un messaggio di speranza nel momento più buio di questo inizio secolo. La mostra a Roma.

15 Marzo 2021

Alle Scuderie del Quirinale opere dall’Inferno di Dante

"E quindi uscimmo a riveder le stelle" con un messaggio di speranza nel momento più buio di questo inizio secolo. La mostra a Roma.

15 Marzo 2021

Alle Scuderie del Quirinale opere dall’Inferno di Dante

"E quindi uscimmo a riveder le stelle" con un messaggio di speranza nel momento più buio di questo inizio secolo. La mostra a Roma.

Oltre 180 opere, provenienti da 80 prestatori di 10 Paesi illustreranno nelle 10 sale delle Scuderie del Quirinale il viaggio dantesco all’”Inferno” nell’ambito delle celebrazioni del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri e del Dantedì del prossimo 25 marzo.

Il Dantedì, istituito lo scorso anno dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per celebrare il sommo poeta, ha prodotto centinaia di iniziative confluite nel programma promosso dal Comitato e dalle città dantesche, frutto di un grande lavoro di squadra. Programma ricco di eventi di grande rigore scientifico e di valore internazionale ma anche di divulgazione popolare, che si rivolgono agli accademici ma anche ai giovani.

La grande mostra delle Scuderie, in programma dal 25 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022, è stata presentata il 6 marzo nel corso di una video conferenza stampa promossa dal Ministero della cultura e dedicata alla presentazione delle centinaia di iniziative programmate. “La ricorrenza del Dantedì di quest’anno “ per il Ministro Franceschini ricopre un grande valore simbolico, per l’anniversario in cui ricorre ma anche per il Paese. Ed è per questo che sarà celebrato con un grande evento di rilievo nazionale: la lettura di un canto della Divina Commedia da parte di Roberto Benigni al Quirinale, proprio il 25 marzo, un evento che verrà trasmesso in diretta su Rai1. Un momento ‘corale’” ha evidenziato il Ministro “per celebrare colui che, in un momento così critico, ci ricorda l’importanza di sentirci parte di una comunità nazionale. L’ultimo verso dell’Inferno dantesco, ‘E quindi uscimmo a riveder le stelle’, deve accompagnarci come un monito verso la speranza di tornare presto a teatro, al cinema, ai concerti e ad animare le nostre piazze in un clima di grande solidarietà”.

Inferno è un evento di prima grandezza, “una mostra potente, capace di condurre il visitatore in territori inattesi” ha spiegato Mario De Simoni, presidente di Ales – Scuderie del Quirinale secondo il quale  “attraversando l’iconografia dell’Inferno dantesco, si giungerà nei territori non solo della forma e del gusto nelle arti, ma in quelli delle idee, delle mentalità, dell’indagine sulla persistente presenza, nella storia e nella coscienza umana, dei concetti di peccato e castigo, di dannazione e salvezza”. La mostra coglierà e rappresenterà, con la forza delle immagini, il totale impulso morale della Commedia, che attraverso una visione apocalittica del mondo tende a una prodigiosa azione di redenzione individuale e collettiva, con il superamento del mondo che mal vive. È la prima volta ha ricordato  De Simoni “che una grande esposizione d’arte affronta il mondo dell’Inferno, raccontando la sua fortuna iconografica dal Medioevo ai nostri giorni, con oltre 180 opere, provenienti da 80 prestatori di 10 Paesi. Opere che accompagneranno la potenza creativa e visiva dei versi di Dante, mentre come tradizione delle Scuderie alla mostra si affiancherà un denso programma di incontri, letture, riflessioni sui temi dell’Inferno dantesco, anche in rapporto alla complessità dei nostri tempi”.

“La mostra coglierà e rappresenterà, con la forza delle immagini, il totale impulso morale della Commedia, che attraverso una visione apocalittica del mondo tende a una prodigiosa azione di redenzione individuale e collettiva, con il superamento del mondo che mal vive”.

La cura del progetto è affidata a Jean Clair, insigne storico dell’arte che ha indagato anche i temi del nichilismo, del male, della possibilità di una redenzione. Le 10 sale delle Scuderie illustreranno il viaggio dantesco nelle sue rappresentazioni succedutesi nei secoli, dalle opere medievali al Rinascimento e al Barocco, dal tormento delle tele romantiche alle interpretazioni psicoanalitiche del Novecento.

Fra i temi e le sezioni della mostra- conclude De Simoni– la caduta degli Angeli ribelli, il Giudizio Universale, la Porta dell’Inferno, Caronte, gli abitanti dell’Inferno, la topografia dell’Inferno dantesco, i viaggiatori all’Inferno, il viaggio di Dante e Virgilio, diavoli e demoni, le tentazioni e il peccato (quando l’Inferno si avvicina a noi), Dante poeta e politico in esilio, l’inferno in terra con le guerre, la follia, i totalitarismi, e infine la sala ove lo sguardo, come per Dante, finalmente si alzerà verso il Cielo, a riveder le stelle”.

Due sale sono dedicate alla traslitterazione dell’Inferno sulla terra: la follia, i totalitarismi, la guerra. Come è stato osservato, è proprio nelle battaglie di massa della I Guerra Mondiale che si invera l’immagine dantesca dell’avanzarsi camminando sui corpi (o meglio sulle ombre) dei dannati. Dopo questo intenso tragitto, la mostra si chiude con l’evocazione dell’idea di salvezza che Dante affida all’ultimo verso della Cantica: e quindi uscimmo a riveder le stelle.

I responsabili della mostra mettono in evidenza, inoltre,  che l’evento “vuole anche richiamare il respiro universale di Dante e la sua importanza per tutta l’Europa. Dante crea la nostra lingua e ancora oggi ognuno di noi ha le sue sacre frasi dantesche, ma al contempo è la summa della cultura classica e della cultura cristiana. Tanto che l’ultimo traduttore francese della Divina Commedia, René de Ceccatty, ha sottolineato con molta forza la rilevanza internazionale del Dantedì, auspicandone la ripresa anche in Francia”.

Nell’ambito delle celebrazioni, particolarmente attiva la città di Ravenna, dove il poeta fu sepolto ; nella città romagnola si fermò negli ultimi anni del suo esilio da Firenze e lì creò parte del Purgatorio e il Paradiso terminando la stesura della Commedia, e dove morì, appunto, tra il 13 e il 14 del 1321. Ravenna, che già ogni autunno organizza interessanti eventi in onore del Vate, sfoggia 39 progetti che disegnano un percorso di eventi sia di respiro internazionale che di livello locale per iniziativa di singoli e associazioni culturali cittadine e che spaziano dalla riapertura della tomba del poeta appena restaurata, a convegni su Dante e Jung, con una lettura psicoanalitica della Commedia, su “Dante teologo” e sui “Personaggi femminili” della Commedia, fino alla “Filosofia del mangiare” ai tempi di Dante, ma anche portando rappresentazioni della Commedia nei cortili dei condomini popolari.

Oltre al Ministro della cultura Dario Franceschini e al Presidente di Ales-Scuderie del Quirinale Mario De Simoni, sono intervenuti alla video conferenza: il presidente ed il segretario generale del Comitato nazionale per le celebrazioni, Carlo Ossola e Maria Ida Gaeta, i Sindaci di Firenze, Ravenna e Verona, Dario NardellaMichele de PascaleFederico Sboarina e la Direttrice di Rai Cultura Silvia Calandrelli

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Camilla Di Biagio

The Way Magazine ha un occhio sulla "grande bellezza" di Roma (e non solo) grazie a Camilla. Sempre attratta dal fashion world lo vive sin da giovanissima. Se tre è il numero perfetto, la perfezione nasce dal connubio moda, musica, spettacolo. Fashion designer, fashion stylist ed event planner, si dedica alla scoperta ed alla formazione di giovani creativi, preferendo il dietro le quinte alle luci della ribalta. Dopo una lunga stagione dedicata alla produzione e all'allestimento di sfilate (Milano Moda, Alta Roma) e alle mostre d'arte, ora affianca alla sua professione anche l'insegnamento allo Ied di Firenze.
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