“Hello Goodbye” a cura di Luca Beatrice, è un marinaio luminoso alto ben sette metri, e accoglie dal 9 maggio i visitatori all’ingresso dell’Arsenale a Venezia, con il braccio alzato in gesto di segno di saluto. Come sempre nelle opere di Marco Lodola, la cultura pop esplode in tutta la sua potenza, arricchendosi di numerosi significati nascosti.
Dopo il Padiglione Italia nel 2009 e la personale alla Ca D’oro nel 2011, torna alla Biennale di Venezia con un omaggio alla città dell’arte e dei sogni.
La scultura luminosa prende il nome dalla leggendaria canzone dei Beatles: è un saluto ai marinai, ai viaggiatori, a chi fugge e a chi cerca casa, a chi insegue l’avventura e a chi vuole ritornare nella propria terra.
Proprio la vicinanza con il sottomarino di Enrico Dandolo fa sì che l’opera, nel cromatismo bianco e blu, nella postura e nella sagoma, ricordi anche il famoso capitano Old Fred, che accompagna in un viaggio senza tempo i quattro Beatles in Yellow Submarine.
La posa del marinaio ricorda inoltre il grande Freddie Mercury, da sempre una delle icone nella produzione di Lodola che nella sua carriera ha realizzato scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi. In particolare è stato attivo nella moda e nel teatro. Fra le numerose mostre, si ricorda la sua presenza al Padiglione Italia della 53ª Biennale di Venezia con un’installazione luminosa e alla 54ª Biennale di Venezia con il progetto a cura di Vittorio Sgarbi “Cà Lodola”.
L’opera è stata ispirata all’artista dai fumetti di Lele Vianello, che fu negli ultimi anni il disegnatore ufficiale di Hugo Pratt.
Hello Goodbye rimarrà accesa per tutta la durata della Biennale, in occasione del Salone Nautico a giugno e sarà poi donata alla Città di Venezia.