È uso ormai che il primo giorno dell’anno il Presidente della Repubblica italiana faccia la prima colazione al Caffè Gambrinus, uno dei locali storici più conosciuti d’Italia.
Succede perché le vacanze natalizie i presidenti le passano sempre nella villa Rosebery di Posillipo di proprietà dello Stato. E succede anche perché il Gran Caffè Gambrinus è il caffè per eccellenza a Napoli, città che sul caffè ha costruito un leggendario mito di convivialità e prelibatezza.
Nato nel 1860 tra piazza Plebiscito e la centralissima via Chiaia, il Gamrbinus porta nel nome un tributo al re delle Fiandre Joannus Primus, considerato patrono della birra. La location straordinaria per arredi e decori è tra i primi dieci Caffè d’Italia e fa parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia.
Gennaro Ponziani, il general manager del caffè, sul suo account di Instagram ha una invidiatissima collezione di personaggi famosi che passano dal caffè. Star della tv, personalità che si recano al vicinissimo Teatro San Carlo, stranieri d’eccellenza in cerca di un pezzo di storia d’Italia. Persino le confezioni dei prodotti tipici che si vendono a marchio Gambrinus sono delle opere d’arte in miniatura, visto che riportano sul fronte le famose gouache, riproduzioni del vedutismo europeo della scuola pittorica napoletana.
Arredato in stile Liberty, il Gambrinus conserva al suo interno stucchi, statue e quadri della fine dell’Ottocento realizzate da artisti napoletani, comprese opere di Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti.
CHANTANT – Era proprio qui che il tradizionale café-concert parigino si importò alla napoletana maniera nell’Ottocento. Negli anni della Belle Époque il Gambrinus divenne il centro del fenomeno del café chantan (insieme al Salone Margherita aperto nel 1890 nella vicina Galleria Umberto) che riuniva nobiltà e popolani. È qui che nacquero le “sciantose” (da una storpiatura in lingua napoletana della parola francese chanteuse, “cantante”), antenata della soubrette.
Simbolo della bella vita e della spensieratezza, il Gambrinus e le sue attrazioni negli anni 50 del Novecento, dopo la chiusura del periodo fascista, fece anche capolino sul grande schermo nel film Carosello Napoletano di Ettore Giannini, con la partecipazione di Sophia Loren. I napoletani ricordano la scena tipica della famiglia borghese con i figli vestiti alla marinara, che dopo la passeggiata della domenica sostava al gran caffè per assaggiare il tipico gelato nella coppetta metallica. Tutt’intorno la folla degli scugnizzi che aspettavano l’offerta.
Antico “Fornitore della Real Casa”, il Gambrinus è anche il luogo dove è nata la pratica del caffè sospeso (si paga a vuoto un caffè supplementare per i meno abbienti), un uso locale che è segnalato da cartelli ancora oggi in bella vista al banco cassa. Tutto è tipico qui, dai dolci alla prelibatezza dell’aroma del caffè. E anche la grandezza del “core ‘e Napule”.