12 Maggio 2023

Al centro di Milano rarità di Andy Warhol

Succede alla Deodato Arte nel cuore delle 5Vie: il re della Pop Art

12 Maggio 2023

Al centro di Milano rarità di Andy Warhol

Succede alla Deodato Arte nel cuore delle 5Vie: il re della Pop Art

12 Maggio 2023

Al centro di Milano rarità di Andy Warhol

Succede alla Deodato Arte nel cuore delle 5Vie: il re della Pop Art

Continuano le celebrazioni in tutta Italia del padre della pop art, Andy Warhol. Ma quella di Milano, alla centralissima Dedoato Arte, è una una mostra unica nel suo genere: oltre 20 opere originali dell’artista, molte delle quali provenienti da importanti mostre museali, per ripercorrere l’incredibile carriera di Warhol concentrandosi sui suoi momenti apicali di innovazione.

Sottovalutato anche dai suoi contemporanei, l’artista si era già addentrato nella digital art nel 1985, come testimoniano riviste dell’epoca e l’esposizione in video di alcuni floppy disc che aveva assunto a nuovi supporti mediatici per le sue opere. Tornando indietro nel tempo, fino agli inizi degli anni Settanta, alla Deodato Arte è possibile capire anche perché tutti i membri del jet-set mondiale all’epoca fecero la fila alla Factory, la sua residenza-atelier newyorkese, per farsi ritrarre dall’artista. Un genere considerato superato e morto in quegli anni fu notevolmente rivitalizzato dall’artista visionario come pochi.

Le Marilyn colorate sono uno dei simboli dell’arte Pop.

Oltre a Diamond Dust Shoes, storica serigrafia con polvere di diamante, Drag Queen, testimonianza della sua collezione Ladies & Gentleman, e l’iconica Marilyn Monroe – This is Not By Me, protagonista della mostra un pezzo unico d’eccezione, Flowers, datato 1980.

Andy Warhol, MAO F.S. II 98, Serigrafia su carta firmata in originale, 1972


The King of Pop Art è un viaggio per cercare di capire cosa sia stato, e cosa è ancora, Andy Warhol per il mondo dell’arte: artista poliedrico, eccentrico, non ha mai temuto il giudizio dei critici e ha saputo portare l’arte in una nuova dimensione, quella popolare. Con la sua ricerca incessante, alimentata dalle sue stesse ossessioni e da un’innata vena artistica, Warhol ha elevato ad opera d’arte l’oggetto più comune, ha messo a nudo il potere del consumismo e ha svelato il potere del colore pop.

Infine, è diventato lui stesso opera d’arte, un mito destinato a vivere per sempre.

Guardando la selezione di opere in mostra, ci si accorge dell’assoluta attualità, a decenni di distanza, di temi e soggetti.

La copertina di Interview con Liza Minnelli autografata da Warhol.
Lo spirito della rivista americana “Interview” (fondata da Andy Warhol nel 1969) si basava su conversazioni intime tra artisti della contemporaneità. Qui si riconoscono alcuni big del Novecento, da Sylvester Stallone a Jack Nicholson.
Il floppy disc che cambiò un’epoca. La copertina di New Musical Express è del gennaio 1986 (Warhol con la cantante delle Blondie Debbie Harry). Questo mouse esposto collegato a un computer dell’epoca ha elaborato le immagini dell’artista presumibilmente nel 1985 mettendo un punto fermo nell’avanguardia della digital art.

Tra tutte, vero protagonista è “Flowers”, pezzo unico in seta su tela, datato 1980, pubblicato su catalogo e esposto in numerose mostre museali. Ricordiamo “Drag Queen” la serigrafia tratta dalla  celebre serie Ladies and Gentlemen del 1975, 10 fotografie realizzate per il direttore della rivista Interview Bob Colacello, che raffigurano delle drag queen del locale notturno di Hell’s Kitchen a New York;Il Mao, opera controversa realizzata nel 1972 in edizione limitata partendo dall’immagine tratta dal famoso “Libretto rosso”. Infine, la serigrafia su carta di Marilyn Monroe rappresenta uno dei soggetti preferiti dell’artista, la diva morta nel 1962 trasformata in icona della cultura di massa. L’opera è firmata in originale sul retro da Andy Warhol ed è siglata “this is not by me, Andy Warhol”, un riferimento ironico alla paternità dell’opera davanti alla forzatura della stamperia belga Sunday B. Morning, che decise di lanciare una ristampa per l’Europa della prima serie delle “Marilyn”, nonostante in un primo tempo Warhol non fosse disponibile a collaborare a questa iniziativa.

Con il ritratto di Marilyn Monroe Andy Warhol realizza la serie di opere d’arte contemporanea che diverranno le più popolari prodotte dall’artista. Questa opera è tra le più pregiate esposte in galleria alla Deodato Arte.
Nel 1962 che nacque la prima serie di Campbell’s soup creata dell’artista Pop che aprì ufficialmente le porte dell’arte alla pubblicità.

Pittore, grafico e regista, nato artisticamente a NY, dove ha iniziato a lavorare come grafico pubblicitario per Vogue, Glamour e Harper’s Bazar, ottenendo subito ampi consensi, Andy Warhol fu un artista a tutto tondo, e il più grande fautore del concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell’opera d’arte. Dopo le prime mostre negli anni’ 50, l’eclettico artista iniziò a realizzare le sue prime serigrafie intorno al 1962, scegliendo come soggetto i personaggi dei fumetti, i prodotti commerciali e le icone del suo tempo.  Desideroso di dedicarsi ad un progetto più ampio, nel 1962 Andy Warhol fondò la Factory, uno studio in cui i collaboratori dell’iniziatore della pop art producevano le serigrafie, ma anche un punto di ritrovo per artisti superstar come Jean-Michael Basquiat e Keith Haring. Curioso si cimentò anche nel mondo della musica, come finanziatore  del primo disco dei Velvet Underground  e dell’editoria, come produttore televisivo della Andy Warhol’s TV.

Molti dei ritratti che Warhol realizzava erano poi autografati dai soggetti. Questo è quello di Mick Jagger dei Rolling Stones.


In foto di apertura:

Andy Warhol, Diamond Dust Shoes, Serigrafia a inchiostro e polvere di diamanti su carta, 1980
Andy Wahrol. The King of Pop Art, mostra antologica presso la Galleria Deodato Arte fino al primo giungo 2023 in via Nerino 1 a Milano.

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