9 Luglio 2020

50 anni dopo, è ancora l’estate dei Beatles

La Beatlemania dilaga ancora anche nel 2020: il nostro speciale su Ringo Starr at 80 e le iniziative che ricordano i Fab Four a 50 anni dallo stop.

9 Luglio 2020

50 anni dopo, è ancora l’estate dei Beatles

La Beatlemania dilaga ancora anche nel 2020: il nostro speciale su Ringo Starr at 80 e le iniziative che ricordano i Fab Four a 50 anni dallo stop.

9 Luglio 2020

50 anni dopo, è ancora l’estate dei Beatles

La Beatlemania dilaga ancora anche nel 2020: il nostro speciale su Ringo Starr at 80 e le iniziative che ricordano i Fab Four a 50 anni dallo stop.

La sconcertante conferenza stampa con cui Paul McCartney il 10 aprile del 1970 pose fine alla favola dei Beatles in realtà non ha messo un punto finale alla carriera della band. Il gruppo musicale più famoso della storia vive ancora nei sogni di tante generazioni di fan, e il nostro speciale di qualche giorno fa su Ringo Starr, accolto da migliaia di views, ne è una testimonianza.

La Beatlemania, quel favoloso fenomeno planetario provocato più di 50 anni fa dalla comparsa dei Beatles e della loro musica che ha cambiato il mondo, è sempre viva, anzi, è più viva che mai.

A parte tutto ciò che dei Fab Four, oggi come allora, in ogni istante di ogni giorno, si scrive e si ascolta e che viene riproposto e celebrato dappertutto, la grandiosa vendita all’asta dei 1367 oggetti della collezione privata di Ringo Starr e di sua moglie Barbara Bach ha destato un enorme interesse tra i fan e i collezionisti di memorabilia beatlesiane. I due celebri sposi fin dagli anni 80, hanno così voluto “dare” al mondo tanti incredibili oggetti di desiderio per raccogliere fondi in sostegno delle variegate attività umanitarie della Lotus Foundation, un’istituzione della quale essi sono co-fondatori, che si dedica in vari settori, all’assistenza e alla tutela della salute e dei diritti dei più deboli.

Rolando Giambelli con il poster delle sue foto di Ringo Starr e quello del concerto dell’artista a Brescia nel 1992.
Duemila fan italiani si sono associati in “Beatlesiani d’Italia Associati”.


Oltre al ricavato miliardario dell’asta che si è tenuta nei primi giorni di dicembre a Beverly Hills – LA, la messa in vendita degli oggetti di Ringo che sono andati a ruba
ed erano prevalentemente legati alla sua lunga carriera con i Beatles ha fatto letteralmente impazzire i compratori che si sono aggiudicati fra tante memorabilia, la sua celebre batteria Ludwig a $2,110,000.00, la chitarra Rickenbacker che John Lenno gli aveva regalato per $ 910,000.00, un basso Hofner violino come quello di Paul McCartney per  $ 23,040.00, una chitarra Gretsch Teanessean per $179,200.00, il primo Album Bianco The Beatles numerato 000001 per $ 790,000.00, tanto per citare quelli più costosi! C’erano anche però tantissimi oggetti battuti meno di 500 dollari, abiti e camicie di scena di Ringo dai 1.500 dollari in su.

Lo speciale di The Way Magazine sugli 80 anni di Ringo Starr il 7 luglio 2020 è stato un successo. Da sinistra in alto, il biografo dei Beatles Michelangelo Iossa, il direttore di The Way Magazine Christian D’Antonio e il presidente di Beatlesiani d’Italia Associati Rolando Giambelli.

ROLANDO GIAMBELLI – Allo speciale di The Way Magazine ha partecipato anche Rolando Giambelli, presidente dei Beatlesiani d’Italia Associati. Il fotografo e fan beatlesiano di Brescia ha un legame forte col batterista di Liverpool. La camicia di scena che Ringo Starr indossò a New York durante il World Tour del 1992 in occasione del concerto alla Radio City Music Hall è stata aggiudicata all’asta per $ 6,080.00 e abbinata ad un poster EXPRESSIONS che il fotografo Giambelli gli aveva dedicato e poi donato quando tenne il primo concerto italiano del Tour a Brescia. Nelle 35 foto inserite nel poster, Ringo indossa proprio quella camicia di seta nera con le tipiche stelle d’argento ricamate sul davanti e sulle maniche.


 

Fa ancora notizia lo Strawberry Fields Memorial dedicato a John Lennon e collocato nel cuore di Central Park che ospita un mosaico realizzato dal maestro Antonio Cassio e donato dal Comune di Napoli al New York Council nei primi anni Ottanta, durante l’Amministrazione guidata dal Sindaco Maurizio Valenzi.

La Fondazione Valenzi di Napoli ha ospitato infatti un incontro dedicato interamente al mosaico lennoniano di New York in diretta sulla pagina ufficiale Facebook della Fondazione (www.facebook.com/FondazioneValenzi), con Lucia Valenzi e il giornalista e scrittore Michelangelo Iossa, tra i più autorevoli biografi italiani dei Beatles, autore – tra gli altri – del libro “Gli Ultimi Giorni di Lennon” (Infinito Edizioni). L’incontro è stato trasmesso in diretta dal Maschio Angioino, nella sede della Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale dedicata a Maurizio Valenzi, parlamentare italiano ed europeo, sindaco a Napoli dal 1975 al 1983.

Pubblicato in origine il 5 maggio 1997, Flaming Pie colmò un vuoto durato quattro anni di attesa dal precedente album in studio di McCartney. Realizzato in larga parte durante il coinvolgimento di Paul nella cura e nella realizzazione della serie Anthology dei Beatles, Flaming Pie ha preso forma in quel contesto ed è stato ispirato da quell’esperienza. Paul all’epoca dichiarò “(‘The Beatles Anthology’) mi ha fatto tornare in mente i pezzi dei Beatles, e il livello da noi raggiunto con quelle canzoni. Quindi, in un certo senso l’architettura del nuovo album è stata improntata a quella sorta di ripasso.” Prodotto da Paul, Jeff Lynne e George Martin, e potendo contare su di un cast di amici e parenti (Ringo Starr, Steve Miller, Linda McCartney il figlio James), Flaming Pie è in egual misura una lezione sull’arte di scrivere canzoni e una travolgente ondata di spontaneità. Con picchi come l’ispirata ed emozonante canzone d’apertura “The Song We Were Singing” per passare alla roca canzone che dà il titolo all’album (con riferimento ad una vecchia intervista in cui John Lennon aveva spiegato l’origine del nome dei Beatles: “Fu una visione – un uomo apparve su di una torta in fiamme e disse loro: ‘da oggi sarete Beatles con la A.’”), alla pensosa “Calico Skies”, e con singoli come “Young Boy”, “The World Tonight” e “Beautiful Night”, Flaming Pie rappresenta un altro vertice nel catalogo delle opere di Paul nel ruolo di solista. Salutato da recensioni entusiastiche, l’album è stato il più grande successo commerciale di Paul negli anni ’90, raggiungendo le più alte posizioni in classifica dai primi anni ’80, conquistando così il disco d’oro negli USA, nel Regno Unito, in Giappone e altri paesi.

RISTAMPE SOLISTE – The Paul McCartney Archive Collection debuttò con la pubblicazione, il 2 novembre 2010, della pietra miliare di Paul McCarney & Wings Band on the Run, che si aggiudicò il Grammy® Award come Best Historical Album, mentre allo Archive Collection’s Deluxe Edition Box del classico del 1976 Wings Over America fu assegnato un altro Grammy® Award – questa volta come Best Boxed or Special Limited Edition Package. Nel frattempo Paul McCartney è fiero di annunciare la tredicesima uscita della sua serie di ristampe (già premiata con due Grammy® Awards) Archive Collection: il 31 luglio, l’acclamato ed amatissimo suo decimo album da solista Flaming Pie sarà a sua volta oggetto delle medesime attenzioni dei precedenti, venendo ripubblicato in più formati, inclusa un’edizione deluxe in 5CD+2DVD, in in doppio CD e doppio LP, e infine in un lussuoso box di tre LP.

Tutti i preordini digitali della versone Archive Collection di Flaming Pie includeranno YOUNG BOY. Disponibile anche separatamente in streaming e download, l’EP ricrea il maxi-singolo “Young Boy” del 1997 e contiene la versione rimasterizzata dell’omonimo singolo tratto da Flaming Pie, una registrazione casalinga dello stesso brano, la B-side originale “Looking For You” e un estratto di  “Oobu Joobu Part 1” che a sua volta appariva nel singolo. I due video della canzone, a loro volta oggetto di restauro, saranno pubblicati lo stesso giorno.

Due ulteriori EP verrano pubblicati in seguito: “The World Tonight” il 26 giugno e “Beautiful Night” il 17 luglio.

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