30 Novembre 2016

Tra Rive gauche e Rive Droite, metti una scrittora a Parigi

30 Novembre 2016

Tra Rive gauche e Rive Droite, metti una scrittora a Parigi

30 Novembre 2016

Tra Rive gauche e Rive Droite, metti una scrittora a Parigi

IMG_8248A Parigi vado spesso, ma stavolta il motivo non è di piacere, ma andare nello storico ospedale della ‘Salpetriere’ dove mi attende un ortopedico per una visita al mio omero malamente rotto il mese scorso.
Allora comincio da qui e dico che la mia visita medica alla Salpetriere, a parte la positività dell’incontro che mi ha molto rassicurata sulle sorti del mio braccio, mi ha riportato alla mente che in questo storico luogo, Charcot fece la prima lobotomia, aprendo una strada alla neurochirurgia mondiale.
Eppure, scesa dall’aereo mentre mi faccio largo tra gli altri passeggeri, inglobata dal mio tutore, già respirando percepisco l’odore tutto speciale della gloriosa Lutezia.
“Parigi val bene una messa” disse il primo Borbone diventato re di Francia, Enrico IV, che da calvinista si converti al cattolicesimo pur di stare sul trono: io aggiungo che ne vale anche due! Di Parigi mi colpisce ogni volta la vitalità ma, su tutto, il glamour che trionfa ovunque! Stavolta alloggio in una ‘Suite home’, l’Empire, in un vicolo, rue de l’arbre sec, quasi a angolo con rue de Rivoli: praticamente il point zero della capitale! Il soggiorno risulta un’esperienza assolutamente sensoriale! Le camere si giocano sui toni del viola, bianco e nero, in un lusso minimalista che urla raffinatezza. Per non parlare dei serviti nel bagno di ardesia che per chi è amante del benessere ‘beauty’, sono una goduria.

La città, è già addobbata per Natale, come tutte le metropoli di rispetto, eppure mi ha intristita vedere in Place Vendôme ad ogni angolo di quel quadrato di lusso e perfezione architettonica, militari con il mitra spianato: questo sollecita che qui c’è codice rosso terrorismo e la follia dell’uomo, pur nel piacere di sostare in un luogo sublime, non fa scordare che siamo fili appesi e ondeggianti nella nostra esistenza. Se si è a Parigi non si può non parlare di acquisti: io ho comprato un cappotto di lana cotta grigio con cappuccio e larghi tasconi da Le bon marché il primo grande magazzino del mondo: avviso che nonostante il nome, i prezzi non sono affatto a buon mercato! Ma che stile e che qualità in ogni stand e banco di vendita! Poi, il sorriso delle commesse, che sembrano hostess della vip class, è irresistibile mentre piegano e incartano il tuo capo, offrendo un bon-bon dalla ciotola di cristallo accanto alla cassa.

Un’altra nota è per Les Halles, dove sono stati abbattuti i vecchi mercati e ricostruiti di nuovi in modo avveniristico e strepitoso. E proprio qui ho cenato a Au pied de cochon conquistando un dessert omaggio della casa perché mi sono vista portare un filetto invece delle ostriche ordinate! Ostriche che a Parigi è impossibile non gustare: sono molto più appetitose e a buon mercato delle nostrane perché ve ne è una grande coltivazione. Chiudo con l’emozione più grande: la sera a ‘La maison de Verlaine’, dove ha vissuto il poeta maledetto dalla penna di platino. Il luogo, dove tutto lo ricorda, oggi è un ristorante di culto che offre una cucina francese dall’alto bordo. Su tutto le escargot alla bourguignonne e la tarte tatin. Per la scrittora, gustare il dessert percependo attorno le vibrazioni dell’anima di Verlaine, è stato un sublime abbinare la prosa con la poesia!

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Cinzia Alibrandi

Autrice messinese ma milanese di adozione, laureata in Lettere presso l'università "La Sapienza" e diplomata all'"Accademia di arti drammatiche" di Roma. Ha un passato di attrice, specialmente teatrale, con qualche incursione nel cinema. Oggi insegna italiano e storia nel triennio di Architettura del liceo artistico milanese "Boccioni", dove ha ideato, organizzato e curato i "giovedì letterari", aperti sul territorio, per la biblioteca, intervistando autori italiani di spicco nel panorama nazionale. È sei volte edita con 'Anna e i suoi miracoli' - Armando Siciliano editore, 'Petali di Marta' - Ensemble e con 'Torna a casa lettera' - Ensemble, Collana Pongo (di cui è stata inventrice e direttrice editoriale), 'Storie di amori e disamori- dalla A alla Z e ritorno’ - Giulio Perrone Editore, 'La vita é così' - Mondadori/Piemme, scritto con la famosa attrice Dalila Di Lazzaro, e sua biografia, e la biografia scritta con il noto stilista lombardo Martino Midali pubblicata da Cairo ‘La stoffa della mia vita-un intreccio di trama e ordito’, presentata a Milano da Jo Squillo, a Roma da Stefania Sandrelli, a Napoli da Marisa Laurito. Cinzia Alibrandi ha promosso e ha girato in Italia e all'estero (Dublino e Londra) con degli happening legati al lancio dei suoi libri, stabilendo un ponte culturale con noti stilisti (Chiara Boni, Maria Grazia Severi, Martino Midali, Cettina Bucca, Josè Lombardi, Gerardo Orlando, e le siciliane Tina Arena, Milena Bonaccorso, Miluna) ed orafi raffinati (Stroili, Stellina Fabbri, Francois Larnè, Pippo Alvaro). I suoi romanzi hanno la prefazione prestigiosa dell’autore internazionale Andrea G. Pinketts; "Petali di Marta" si avvale della copertina a opera della fotografa di moda Agnes Spaak, sorella dell'attrice Catherine. Ha vinto il 'Premio Sicilia'- sezione Letteratura nel 2014; il Premio 'Orgoglio siciliano' nel 2015 - sezione Letteratura; il Premio Speciale alla Carrera al T.A.R.C. Pagliara 8^ Edizione nel 2019. Ha ideato e ha curato per "Assodigitale"per un biennio una rubrica settimanale molto seguita, "tacco & stacco". È giornalista professionista e collabora in modo fisso con i settimanali ORA, VOI, TUTTO, dove intervista le star, e ha una rubrica fissa in cui scrive di amore e tematiche di coppia nel mensile “LEI STYLE”, e intervista i più grandi pensatori italiani.
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