Sanremo, come non vederlo? E ieri sera in 17 milioni sono rimasti incollati alla tv per l’esibizione di Giorgia, tra le voci più attese del 75esimo Festival. Un evento che inizia e somministra un rito: è questa la caratteristica di Sanremo, che in fondo, basta a se stesso per, è proprio il caso di dirlo, cantare la sua liturgia.
I CANTANTI E LE CANZONI – Fatto salvo che il giudizio vero lo darà la durata nel tempo dei brani, la canzone più toccante, già annunciata dalla commozione raccontata dagli astanti in prova, è quella di Simone Cristicchi: Quando sarai piccola ed il tema dell’Alzheimer, non può che scuotere le coscienze, e carezzare l’anima. Non ho trovato la vera canzone sanremese, anche se ce ne sono diverse che vanno vicino allo stereotipo che fa agguantare il trofeo: quella del bravissimo Irama, di Rkomi, di Olly, di Brunori Sas, dei Modà. Non lasciano il segno Marcella e Noemi, Elodie e Francesca Michielin che sfoderano canzoni deboli.



Brunori Sas ha indossato un look firmato BOGLIOLI.
Giorgia, preannunciata vincitrice, non ha la voce di un tempo e comunque meriterebbe pezzi adeguati al mestiere. Achille Lauro ha un brano più furbo che bello, ma beneficerà del triangolo con i Ferragnez. E come dicevano i nostri padri latini dulcis in fundo, il meglio arriva in fondo: Bresh, Brunori Sas, anche se in alcuni momenti ricorda Rimmel di De Gregori, Lucio Corsi così melodico e cantautorale funziona molto e potrebbe stare sul podio. Tony Effe fa il suo con un richiamo agli stornelli romani, di sicura musicalità. Colpisce Sara, già vincitrice di Amici, la più piccola dei partecipanti, dotata di sicurezza invidiabile, e carinissima vestita da lolita. La quota partenopea di Rocco Hunt si ferma alla sufficienza. I Kolors hanno individuato la miscela per confezionare un prodotto che resta nelle orecchie: Tu con chi fai l’amore, la canto già, e la canteranno tutti. Chiudo con Fedez che merita un discorso a parte. Il più ormai normalizzato rapper italiano, ricco e potente, regala una canzone autentica sulla depressione. La sua Battito convince: che Fedez soffra del male oscuro, è noto. Immedesimato ed allineato con i colossali gossip sganciati da Corona, non regala neanche un sorriso. Certo un pensiero sorge sovrano sul tempismo da promozione sanremese che arriva in concomitanza col Festival, distrugge la famiglia perfetta dei Ferragnez, e regala al Lucia nazionale milioni di click online.
GLI OSPITI – Non basta unire Noa con Mira Awad nella portentosa Imagine del mito John Lennon, per sperare che Israele e Palestina smettano una guerra, ma l’idea funziona. Jovanotti è un poco opaco: ne ha viste troppe in termini di sofferenza, e non basta uno smoking in oro smagliante per nascondere la cupezza che gli ha devastato il corpo e l’anima. Quest’ invito è giusto, risulta una mano tesa ad andare avanti dopo un terribile incidente. Bella la lettura sull’apologia del corpo umano, del filosofo Franco Bolelli, condiviso col campione olimpico Gianmarco Tamberi.
I PRESENTATORI – Carlo Conti ha tanto mestiere, tuttavia non appare nella sua versione migliore: aveva più smalto in altre edizioni. In un Festival normalizzato pure negli outfit, dove comunque l’eleganza è una vincitrice trasversale, sia coniugata al femminile che al maschile, Antonella Clerici è una delle poche dalle mise improbabili, strizzata in lamé argento ed oro. Gerry Scotti surclassa Carlo ed Antonella per disinvoltura e simpatia e da gran signore qual è, per non fare sfigurare l’amico Carlo, che peraltro l’ha voluto alla kermesse, all’ennesimo abbraccio che cercano i cantanti a fine esecuzione, esclama allegro “sono il vostro Panda abbraccioso“.
LA CLASSIFICA – La classifica a fine serata, ancora Giorgia si riconferma amata dalla critica. Il voto della Sala Stampa, in ordine casuale dei primi cinque brani che si sono piazzati, è il seguente: Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi, Achille Lauro. La giustizia della penna di chi firma un testo encomiabile, dovrebbe dare l’ambita Palma a Cristicchi, se è il Festival della canzone italiana, ma ultimamente gli outsider sbancano sul palco dell’Ariston.