Con “omnia amor vincit”, locuzione di Publio Virgilio Marone, mi piace sintetizzare il senso del sontuoso matrimonio siciliano di cui vi parlo oggi, quello di Alessandra e Aurelio, stimati e conosciuti professionisti di Messina.

Gli ingredienti ci sono tutti: metti insieme due innamorati messinesi, Alessandra Mirti Della Valle, avvocato, e Aurelio De Luca, notaio, splendenti di luce d’amore e di bellezza, tanto che ieri, 21 Settembre 2019, hanno unito le loro vite in matrimonio. La cerimonia si è svolta nella Chiesa dello “Spirito Santo” a Messina, un vero gioiello barocco, piccolo brillante di quel che resta di una città devastata dal terremoto. I due giovani hanno detto “sì, ti amo” “sì, mi impegno con te” “sì, ti prometto fedeltà “sì, educheremo assieme i nostri figli”, nello snodarsi di un rito che ha aggiunto solennità ad emozione, grazie all’officio d’eccezione dell’ Arcivescovo Monsignore Giovanni Accolla.
Agli occhi degli oltre trecento convenuti all’evento, già il sagrato antistante la chiesa è apparso quale morbido manto verde con ai lati due ghirlande di rami e fiori, ad intessere le identiche iniziali dei due innamorati, come a sottolineare il loro rapporto di speciale e contigua affinità. All’interno, un tripudio di fiori era un tutt’uno con marmi e putti aggraziati, i banchi erano rivestiti di raffinate stoffe bianche, e s’invitava a placare l’ultima calura di un’estate che entra nell’autunno, con eleganti ventagli, posizionati a favore delle signore, con un calepino narrante la Messa, ingentilito da un nastro di raso. Ormai marito e moglie, il momento più toccante risulta la lettura del sonetto 116 di William Shakespeare “Non sarà che alle nozze di animi costanti / Io ammetta impedimenti, Amore non è Amore / che muta quando scopre mutamenti, / O a separarsi inclina quando altri si separa. Oh no, è un faro irremovibile / Che guarda la tempesta e mai ne viene scosso”, che Aurelio amava leggere alla nonna, Maria Intersimone, direttore dell’Archivio di Stato cittadino, e per anni Presidente della “Società Messinese di Storia Patria”.

Dopo l’immancabile lancio di riso e un’alzata di calici all’uscita dalla chiesa, gli sposi hanno ricevuto i loro invitati in una location straordinaria: il Monte di Pietà. Uno da destra e l’altro da sinistra, Alessandra e Aurelio alla musica de “Il trono di spade”, di cui sono grandi fans, hanno sceso la coreografica scalinata, avvolti dalla stessa magia, per poi ricongiungersi sul proscenio.
Da quel momento, è iniziata la festa: una cena dove si è spaziato dall’epica cucina siciliana al sushi, dalle carni al saporito e raffinato pesce spada dello Stretto, dai fritti in cartoccio alle aragoste. Per chiudere, oltre a teorie di dolci di cui la Sicilia è bandiera nel mondo, la firma a queste nozze speciali è stata una colossale torta a motivi barocchi, richiamanti le volute del nobile Monte di Pietà.
Come ogni momento da ricordare, la musica ha fatto da colonna sonora, specie nel toccante momento in cui Alessandra, superba in un romantico vestito firmato “Blumarine”, ha ballato con il papà, l’avvocato Enrico, ed Aurelio con mamma Rosamaria, storica della medicina e firma di “Live Sicilia”, accarezzati dallo sguardo emozionato della madre della sposa, Mariella, affermata farmacista messinese, e dal padre dello sposo, Renato, che invece di dottore, è più giusto denominare guerriero.
Chiudo con un “W GLI SPOSI”, augurando che per tutti nella vita ci sia un sì che faccia memoria, che crei futuro, che diventi ricordo.
