Conosco Elena Mora in occasione della registrazione in qualità di ospite, di due puntate di ‘ABC casa’ – in onda tutte le domeniche alle 17.45 – per la rete nazionale 7Gold – condotta dall’eclettico Damiano Gallo, trasmissione di cui è autrice assieme al noto anchorman, e regista.
Elena Mora giornalista scrittrice con diversi libri al suo attivo, ex caporedattore di ‘Diva e Donna’ rivista per la quale continui a collaborare, definisciti per i lettori di ‘The Way Magazine’.
Empatica ottimista diretta: sono una torinese trapiantata a Milano, dove ho da subito imparato che qui, tempo da perdere non se ne ha! Insomma occorre sbrigarsi! Io ci sono, dopo ci devi essere pure tu, per costruire una relazione.
É appena uscito il tuo nuovo libro ‘Menopausa più vita’ per Cairo Editore.
È uscito il 18 ottobre in occasione della giornata mondiale per la menopausa. Un libro, questo, nato da una folgorazione. Mi trovavo alla Cairo e chiacchierando con delle colleghe esclamo “dovrei scrivere un libro intitolato ‘Menopausa più vita’. É stato un coro di sollecitazioni! Così, dal titolo si è sviluppato il lavoro sul testo. Ed eccomi qua.
Indubbiamente questa tematica parla al cuore e al cervello delle donne. Per me è un libro socialmente utile.
Mi piace questa definizione che riproporrò nelle presentazioni! Il mio libro occupa uno spazio vuoto. Si passava, sul tema, dal tomo universitario del super esperto, al libro semiserio della comica. Diciamo che mi sono collocata nel mezzo! Ho dato voce ai pensieri di molte donne, sfatando anche l’idea che questo periodo dai 50 ai 60 anni, sia un momento buio. In realtà, è un’età straordinaria, tramata di sfide affatto impossibili. La donna si trova al massimo della creatività: sgravata dalle energie dedicate in altre stagioni della vita all’accudimento, può pensare a se stessa, assaporare il gusto di un sano egoismo.
Il sottotesto recita ‘tutto quello che dovete sapere (e non avete mai osato chiedere) per affrontare il Grande Cambiamento.’ Piaccia o no il cambiamento è, più che grande, enorme!
In America si chiama ‘The big chance’, loro ragionano per slogan ma hanno ragione. Io ho coniato il termine ‘sessanteenager’: invece di scimmiottare età ormai vissute e scendere in sterili competizioni che fatalmente ci condannano, visto che la luminosità esplosiva di una ventenne è irraggiungibile, proviamo a dialogare con un linguaggio diverso. Accettarsi, cavalcare il cambiamento, dire ‘no, grazie’… con grazia!
Ogni capitolo è affiancato dal parere di un’esperta in materia: hai voluto dare un sostegno scientifico al tuo bel narrare?
Intanto sono tutte donne, e ho provato una gioia liquida nel dare la parola ‘all’esperta’! Ho spaziato dalla scienziata alla parrucchiera, e il peso del loro dettato è stato uguale! Le caldane fanno sudare, il capello si ispessisce e arriccia: la parrucchiera mi ha svelato preziosi segreti, proprio come la sessuologa che condanna le terapie ormonali sostitutive, consigliando al limite, quella a base di fitoestrogeni, dai tempi lunghi, ma non invasiva.
C’è un tema tra i vari trattati che più ti ha toccato nel personale?
Quello della gratitudine anche verso la menopausa: noi sopravviviamo, abbiamo una lunga aspettativa di vita, che in molte parti del mondo non è per nulla scontata. Il passo successivo, in America molto conclamato, è cercare di rendere a se stesse, quello che abbiamo avuto.
C’è una frase detta da qualche amica che ti ha colpito e fatto riflettere in fase di stesura?
La risposta forte di una mia amica alla figlia che le rinfacciava età e condizione. I figli, anzi i giovani in genere, ci vedono decrepiti già parecchio prima di aver varcato questa ‘deprecata soglia’! Sai cosa le ha risposto? “Sì, mi pettino da vecchia, mi vesto da vecchia, ho preso peso: io ‘sono’ vecchia! E allora? Questa é la mia realtà.” Davvero coraggiosa e ammirevole.
Citi nel mutamento del corpo in menopausa, la mitica canzone di Luca Carbone ‘Ci vuole un fisico bestiale’ che continuava ‘per resistere agli attacchi della vita’. Secondo te anche in questa metamorfosi la donna è più svantaggiata?
Lo svantaggio è negli occhi degli altri. Sugli uomini e le loro facce avvizzite nessuno dice nulla. Sulle zampe di gallina attorno ai nostri occhi si scatena la riprovazione sociale! Le facce raccontano la vita. Il cambiamento va cavalcato in nuove metamorfosi: io per esempio, ho cambiato casa, altre uomo, altre ancora relazioni amicali. Aiuta girare pagina, insieme al mutamento cardine della vita.
Il tuo saggio ha per me la naturale evoluzione di presentazioni ed incontri dove far scaturire un dibattito con il pubblico che immagino prevalentemente declinato al femminile.
intanto, questo periodo pone i riflettori sulle donne anche da un punto di vista di mercato: un’età in cui si ha danaro, si spende, si mette reddito a disposizione di figli e nipoti. In buona sostanza si detiene un potere economico che va coccolato. Dopo la presentazione classica, effettuerò incontri all’interno delle strutture dove operano le esperte coinvolte nel mio libro: dalle farmacie all’ospedale, allo studio medico. Sono orgogliosa di aver parlato di un tabù che mi ha avvicinato alle donne, facendomele sentire ancora più amiche.
Mi racconti la tua esperienza autoriale con ‘ABC casa’ per la rete nazionale 7GOLD, con il produttore e presentatore televisivo Damiano Gallo?
La televisione é divertentissima, un mezzo efficacissimo di comunicazione. Noi parliamo di casa: per la donna equivale ad un utero contenitivo. Si ritorna al tema del mio ultimo lavoro: in tale fase, non é inconsueto il desiderio di un trasloco, cercando un nuovo ‘abito’ da abitare.
Cosa vuoi aggiungere?
Proviamo a trovare la forza di dire un ‘vaffa’ che tolga dalla schiavitù emozionale. “Mi prendo cura di me.” Che frase fantastica! Allora pronunciamola più spesso!