È arrivato ottobre e il primo freddo. Avete presente quando siete ancora abbronzati, con i sandali ai piedi, con il vestitino che vi ondeggia addosso come le onde del mare su cui avete immerso il corpo grati e affogato il cupo dell’inverno, e d’improvviso vi ritrovate inadatti a insistere nelll’ignorare che sì, é proprio arrivato l’autunno?
Dunque, è ora di tirare un sospiro rassegnato e dopo la fresca e piacevole salsedine, passare ad odorare le corpose caldarroste all’angolo della strada.
È giunto il momento di aggiornare l’armadio, ed invertire la stagione facendo l’ascensore con gli abiti: al piano alto gli estivi, e giù gli abiti pesanti.
L’impresa non è semplice come appare: puntuale come la bottiglietta di tabasco che riemerge inutile dal fondo della dispensa e mai hai usato, riaffiora quell’acquisto sbagliato, fastidioso come un errore di gioventù, che non riesci a cancellare dalla mente!
Eccolo quel vestito color vino, costato un botto e che ti sbatte in faccia più d’un palo, con quel taglio a godet che t’ingrassa di tre chili, come se non bastassero i tuoi, di chili di troppo!
Lo tiro giù dallo scomparto alto, poi lo assesto rassegnata in fondo, appiattito alla parete affinché non appaia alla mia vista troppo sovente.
Dopo, con un moto istintivo, lo acchiappo, lo stritolo, afferro un sacchetto, lo ripongo decisa.
Lo regalerò a quella cara amica magra e asciutta come una sardina, con cui lo avevo comprato tre anni fa, e che tanto ne aveva caldeggiato l’acquisto.
Immagino ne sarà felicissima, specie quando nel consegnarglielo, ribadendo che solo l’intimità tra noi mi permette questo passaggio di consegne, aggiungerò che a lei sì, starà d’incanto, con il fisico da urlo che si ritrova!
Così, ci si sbarazza di un ingombro, di un passato errore, di un consiglio infelice.
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