“Quando ho imparato a guardare negli occhi, ho capito che avevo vinto”, mi dice Damiano Gallo al termine di questo incontro che ho voluto tradurre in intervista. Perché il noto immobiliarista siciliano, accompagnato da questa galleria di ricordi dei suoi 37 anni, merita di essere conosciuto nell’intimo.
Quando ho pensato a come e cosa chiedere a Damiano Gallo, giovane uomo con la saggezza antica che gli deriva dalle solide radici siciliane, ho immaginato una sorta di fotoromanzo, tratteggiato in foto.
Un percorso di cuore e di intenti, che fanno di questo personaggio una curiosa commistione tra i codicilli assimilati durante gli importanti studi di legge, che lo rendono pragmatico e puntuale; tra le pietre ruvide e desolate che leviga rendendole nuovamente vigorose e nobili, delle case che da immobiliarista rampante ed esteta scova e mette alla luce, quale sorta di mecenate del mattone; tra i riflettori accecanti dei set delle trasmissioni televisive, che esaltano la sua professione, che é la ribalta luccicante per esibire un sogno che cammina da lontano per trovare il giusto palcoscenico.
Nasci a: delinea una breve sintesi delle tue origini.
Nato a Siracusa il 15 giugno 1981, sono in realtà originario di Floridia, paese adagiato ai piedi dei monti Iblei. Fuori da una biografia oleografica, vivo un’infanzia estremamente felice e serena, e lo devo a un nucleo familiare molto attento e presente. Dalla famiglia ho avuto tutto, direi troppo: seguito dai genitori in modo esemplare. Quel troppo mi si è scagliato in faccia nel mondo esterno, dove tolta la soffice coltre dell’amore dei miei cari, pago subendo violenza e bullismo. Non mi si perdona di essere un bambino diverso: non amo giovare a calcio e stare con i coetanei, mentre i grandi mi appaiono un porto dove trovare pace. Ricordo infinite notti in cui soffoco il pianto con il cuscino e invoco quel Dio che è di tutti, ma con la logica rigida dei bambini, sembra avermi abbandonato. Lo imploro, gli parlo, mi rassicuro “se mi hai dato questa Croce, è perché sono fortunato, e me la toglierà da dosso qualcosa di grande e meraviglioso!”
Dieci anni ed essere gay: non é semplice, fino a quando mia madre si accorge di questo tormento e mi regala un collie che si trasforma nel mio migliore amico e terapia.
Milano, dove mi laureo in legge, apre la mia gabbia affettiva: dialogo con il cuore, e fortifico le mie ambizioni. Voglio riscattare tutto quel troppo dato dai genitori e comincio a guardare negli occhi, io che fino a quel momento rifuggo lo sguardo degli altri.
Le radici siciliane: spiega cos’é per te l’isola felice chiamata Sicilia.
Il richiamo della terra non é un luogo comune, é più del mal d Africa, qualcosa di difficile narrazione. A dispetto dei pro e i contro, in Sicilia si può vivere bene. Tuttavia il successo nel territorio é molto complicato e nutro stima per chi lotta e resta. Per me era vitale scappare per ritornare a mio modo, stringendo una coppa in mano. Oggi rientro anche due volte a mese, e respiro quell’aria e quei colori che non hanno eguali. Ho creato un tour letterario, proprio per valorizzare la cultura sul territorio: quest’anno ospito Silvana Giacobini con il suo romanzo edito da Cairo “Albertone – Alberto Sordi una leggenda italiana”. Ci sposteremo da Floridia a Noto per chiudere a Piazza Armerina, e avrò l’onore di avere la presenza autorevole del vice direttore di Cairo Marco Garavaglia. Mi muovo forte del credo che violenza della mafia si sconfigge con la cultura, e la forza dei libri respinge quella dei proiettili. Aggiungo che da quest’anno in poi sarà dedicato e nominato all’amica Alessandra Appiano: un mio modo di coltivarne la memoria, trasformando il lutto in un tributo ed eterno omaggio.
Voglia di tv: volere é potere, e diventi un personaggio televisivo.
La voglia di televisione é collegata all’ambizione di fare qualcosa di grandioso. Io che mi nascondevo in passato, ora ambisco a che mi vedano tutti. E allora quale mezzo più esposto della tv?
Da bimbo sogno di fare uno show, e il mio paziente padre, sale con me su tanti aerei alla volta di Roma: faccio i casting e rincasiamo in serata a Catania.
Divento pubblico opinionista a Rai 2 su ‘L’Italia sul due ‘, condotto da Monica Leofreddi e Milo Infante. La mia vis polemica e corrosiva, mi fa notare dagli autori, e funziono. Poi arriva Mario Catto regista della Magnolia a cui vendo un appartamento, e perora la causa, sostenendo che posseggo una faccia televisiva. Da qui inizio con la prima sit com sul web di informazione immobiliare, che mi porta ad auto produrmi. Senza aspettare nessuno, mi scopro da solo e nasce “Il bello del mattone”, con cui mi fregio di essere il primo ad avere praticato questa tematica sul piccolo schermo.
Recuperi immobili di pregio e crei una loro rinascita.
É curioso sia stata Rita Pederzoli Ricci, una famosa interior designer, a propormi di recuperare patrimoni immobiliari a Noto e dintorni. Così, scovo case diroccate nel capoluogo del barocco e con l’intervento prezioso di Rita, restituisco gli occhi a muri che sono privi di vita e magicamente ritornano a pulsare. Portare business nella mia terra mi rende orgoglioso: a mio modo, contribuisco a incrementare turismo e passaggi prestigiosi sull’isola.
Concedimi qualche anticipazioni su dove e come ti vedremo in tv la prossima stagione.
A ottobre condurrò un programma legato al fitness e al benessere psicofisico, in prima serata su 7 Gold per 4 appuntamenti di 24 minuti. É il primo debutto fuori dagli immobili che sono il mio primo mondo lavorativo. Voglio imparare nuovi linguaggi e questo format si presenta con le caratteristiche giuste. Ci sarà Marina Graziani che gestirà gli esterni, invece permettimi di ricordare l’amica Alessandra Appiano che doveva come sempre essere mia compagna in studio, scomparsa da poco per il mal di vivere. Non posso sostituirla, è impossibile dato l’affetto che ci legava, posso solo ragionare su un’altra figura.
Poi mi attende uno show con Margherita Zanatta e Rita Paederzoli Ricci, ma non avendo firmato, per scaramanzia non aggiungo altro.
Immagina un cassetto pieno di idee, di chi ama il fare e guarda con occhi volti al futuro.
Il mio futuro coincide con il desiderio di crescere in tv come nel mercato degli immobili. Poi siccome pensare in grande non costa nulla, aggiungo che vorrei produrre un film, in cui ritagliarmi un cameo da attore. Per ultimo, coltivo il sogno di diventare il direttore di un giornale. Ora che guardo tutti negli occhi, la vita mi prende per mano e cammino diritto verso il futuro.