7 Giugno 2018

Dalila Di Lazzaro: “Ecco come si combatte il dolore cronico”

L'attrice è ambasciatrice dei centri che fanno terapia. Una situazione ancora tutta da conoscere in Italia. "Supporto i pazienti e le loro famiglie, un dovere civico" dice alla nostra Cinzia Alibrandi.

7 Giugno 2018

Dalila Di Lazzaro: “Ecco come si combatte il dolore cronico”

L'attrice è ambasciatrice dei centri che fanno terapia. Una situazione ancora tutta da conoscere in Italia. "Supporto i pazienti e le loro famiglie, un dovere civico" dice alla nostra Cinzia Alibrandi.

7 Giugno 2018

Dalila Di Lazzaro: “Ecco come si combatte il dolore cronico”

L'attrice è ambasciatrice dei centri che fanno terapia. Una situazione ancora tutta da conoscere in Italia. "Supporto i pazienti e le loro famiglie, un dovere civico" dice alla nostra Cinzia Alibrandi.

Il dolore cronico e il sostegno a chi ne soffre e chi sta accanto ai pazienti è il fulcro di questa intervista con la famosa attrice Dalila Di Lazzaro, di cui ho curato l’ultimo romanzo ‘La vita è così’ edito da Piemme-Mondadori. Dalila, dopo tante battaglie sociali nella sua carriera, oggi è ambasciatrice della lotta contro il dolore cronico che la affligge da anni.
Torni a parlare di dolore cronico.
É storia nota. Molti invece non sanno che nel lontano 2000 Il bioingegnere ed amico Giuseppe Marineo, mi fece sperimentare la ‘Scrambler terapy’ con una macchina di sua creazione, il cui prototipo ha poi venduto affinché si potesse distribuire su larga scala negli ospedali italiani.
E Marineo ti ha indicato  il “Centro di terapia del dolore” del ‘Niguarda’ di Milano, fondato dal dottor Paolo Notaro nel 2007 e che da allora dirige con grande competenza e umanità: spiega in modo semplice in cosa consiste  la “Scrambler therapy”.
Cinzia e Dalila: dopo il romanzo, una bella amicizia tra la scrittora di The Way Magazine e la seguitissima attrice.
 
Intanto tengo a dire che Notaro ha pure creato una App chiamata RED comodissima da scaricare sul cellulare che é un vademecum di tutta l’attività del Centro di terapia del dolore. A proposito della terapia, vengono posizionati sul paziente a livello dorsale, lombare o cervicale, 10 elettrodi in base alla zona dalla quale si origina il dolore. Dalla spina dorsale, che é il crocevia da cui si diffonde, il messaggio arriva al cervello, che legge il dolore e ci fa soffrire. Con la ‘Scrambler therapy’ si creano delle interferenze, in modo che pervengano dei segnali molto deboli, perché attenuati da un campo elettromagnetico generato ad hoc per zittire le percezioni dolorose. 
In parole povere si inganna il cervello affinché non registri il dolore! E in più, a sollievo trovato, non si usano farmaci!
Il dott. Notaro ti ha chiamata al ‘Niguarda’ per la giornata ‘NOPAIN’. É un messaggio importante che un personaggio famoso dia la sua voce per una battaglia silenziosa. 
Lo ritengo un dovere civico, a maggior ragione visto che sono coinvolta. É la mia battaglia. Il dott. Notaro ha fondato una Onlus chiamata NOPAIN, con lo scopo di fornire un supporto non solo ai pazienti che soffrono di dolore cronico, ma pure alle loro famiglie. E dal  2012 é presidente di FON, “Federazione Onlus Niguarda”. Qui si prodigano tutti volontari e malati di dolore cronico, perché chi meglio di che soffre, spendendosi in prima persona, può essere efficace nell’affermazione dei propri diritti? Siamo un urlo muto. Pensa che si é solo da poco ottenuto che al Pronto Soccorso sia fatto spazio a chi arriva in crisi da dolore cronico: prima era mandato a casa! Dovrebbe esserci una corsia preferenziale ovunque in Italia.
Tutti sanno che dopo un incidente hai leso la 1^vertebra del collo chiamata Atlante, come il mitico Titano che regge il mondo sulle spalle, quindi perno fondamentale  del nostro corpo.
In realtà avevo accomodato quel problema ma un colpo in piscina mi ha fatto ripiombare nel baratro. Considera che davo a un’assistente una lauta paga perché seguisse i miei movimenti durante il trattamento in acqua, non essendo in grado di girarmi a causa della rigidità del collo. E lei che fa? Si distrae al telefono e finisco per battere violentemente la nuca!
“La vita è così” di Mondadori-Piemme, scritto da Dalila Di Lazzaro con Cinzia Alibrandi.
Da qui ricominci a soffrire: ma tu mi ripeti sempre che il problema è non essere creduti, eppure i numeri dicono che sono vittima del dolore cronico 11 milioni di italiani. 
Mia nonna affermava ‘sulle spalle degli altri non si sente il peso!’ Il dolore crea imbarazzo nelle persone. Specie in una società sempre più gelida emotivamente. Il dolore cronico non viene proprio creduto! Sembri una visionaria!
È vero che qualche amico del mondo dello spettacolo si è allontanato? 
Purtroppo sì: fin quando sei la star in giro per party vestita di paillettes, tutti ti vogliono e cercano. Se soffri, non interessi. Mi sono sentita dire ‘non mi diverto più con te!’ È questo il valore dell’amicizia? O proprio nei momenti difficili dovresti tendere una mano? Pensa a chi non ha la mia visibilità! Passa per pazzo!
Il dolore cronico ti é costato l’abbandono del set.
 
Il cinema é faticosissimo: alzate a orari impossibili e spostamenti, prevedono una tempra fisica d’acciaio! Purtroppo poco per volta i miei no e rifiuti sono aumentati, ed ero all’apice della carriera. A proposito del non essere creduta, in tanti hanno pensato ai capricci di una star: ma ti pare che chi siede su un trono d’oro abbia voglia di cadere per terra?
Sei stata capace tuttavia di trasformare l’inattività in professione e sei diventata scrittrice.

Ho scritto undici romanzi: ‘Il mio cielo’ é stato un best seller, ed a seguire tutti gli altri. Anche nell’ultimo ‘La vita é così’, racconto  la difficoltà legata al dolore cronico. Per me é un messaggio che non può e non deve essere tralasciato. Mi cerca tantissima gente chiedendo aiuto, consigli, informazioni.

Non sono la sola nel mio ambiente: ne pativa il mitico Jerry Lewis, scomparso di recente, che venne a Roma per sottoporsi alla terapia al Gemelli, e Giuliana De Sio mi ha telefonato perché vittima dello stesso problema.

Racconta cosa stai facendo per ora.
 
Prendo appunti dalla vita che é un libro aperto, per un prossimo romanzo. Poi continuo la collaborazione ai testi di canzoni con un cantautore sardo di vero talento, Manuel Pia. Stiamo lavorando a un album molto variegato, che spazia dal rock al pop, e molti brani vedono la mia firma. Mi piace questa collaborazione perché mi procura vitalità e anche la sua band, con cui registriamo, è composta da musicisti provetti.
Il prossimo anno, vorrei coinvolgerlo per aiutare NOPAIN, portando un momento musicale di un piccolo concerto al Niguarda, dove sta già andando avanti il progetto di un cinema per i pazienti. L’arte é un grande toccasana per chi soffre, ed é bello accoglierla tra i muri degli ospedali. I bambini si distraggono grazie al naso rosso dei pagliacci, gli adulti leniscono il fardello delle sofferenze con la poesia eterna degli artisti.
 
L’INTERVISTA É TERMINATA E LA SCRITTORA AUGURA LUNGA VITA A CHI SI OCCUPA DI RENDERE PIÙ LIEVE QUELLA DEGLI ALTRI.

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Cinzia Alibrandi

Autrice messinese ma milanese di adozione, laureata in Lettere presso l'università "La Sapienza" e diplomata all'"Accademia di arti drammatiche" di Roma. Ha un passato di attrice, specialmente teatrale, con qualche incursione nel cinema. Oggi insegna italiano e storia nel triennio di Architettura del liceo artistico milanese "Boccioni", dove ha ideato, organizzato e curato i "giovedì letterari", aperti sul territorio, per la biblioteca, intervistando autori italiani di spicco nel panorama nazionale. È sei volte edita con 'Anna e i suoi miracoli' - Armando Siciliano editore, 'Petali di Marta' - Ensemble e con 'Torna a casa lettera' - Ensemble, Collana Pongo (di cui è stata inventrice e direttrice editoriale), 'Storie di amori e disamori- dalla A alla Z e ritorno’ - Giulio Perrone Editore, 'La vita é così' - Mondadori/Piemme, scritto con la famosa attrice Dalila Di Lazzaro, e sua biografia, e la biografia scritta con il noto stilista lombardo Martino Midali pubblicata da Cairo ‘La stoffa della mia vita-un intreccio di trama e ordito’, presentata a Milano da Jo Squillo, a Roma da Stefania Sandrelli, a Napoli da Marisa Laurito. Cinzia Alibrandi ha promosso e ha girato in Italia e all'estero (Dublino e Londra) con degli happening legati al lancio dei suoi libri, stabilendo un ponte culturale con noti stilisti (Chiara Boni, Maria Grazia Severi, Martino Midali, Cettina Bucca, Josè Lombardi, Gerardo Orlando, e le siciliane Tina Arena, Milena Bonaccorso, Miluna) ed orafi raffinati (Stroili, Stellina Fabbri, Francois Larnè, Pippo Alvaro). I suoi romanzi hanno la prefazione prestigiosa dell’autore internazionale Andrea G. Pinketts; "Petali di Marta" si avvale della copertina a opera della fotografa di moda Agnes Spaak, sorella dell'attrice Catherine. Ha vinto il 'Premio Sicilia'- sezione Letteratura nel 2014; il Premio 'Orgoglio siciliano' nel 2015 - sezione Letteratura; il Premio Speciale alla Carrera al T.A.R.C. Pagliara 8^ Edizione nel 2019. Ha ideato e ha curato per "Assodigitale"per un biennio una rubrica settimanale molto seguita, "tacco & stacco". È giornalista professionista e collabora in modo fisso con i settimanali ORA, VOI, TUTTO, dove intervista le star, e ha una rubrica fissa in cui scrive di amore e tematiche di coppia nel mensile “LEI STYLE”, e intervista i più grandi pensatori italiani.
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