8 Luglio 2022

Il teatro fuori dal teatro: Elio Germano e Teho Teardo

Fabrizio Lopresti ha visto per The Way Magazine "Il sogno di una cosa", liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini, produzione Infinito Teatro di Pierfrancesco Pisani in scena ai Bagni Misteriosi di Milano.

8 Luglio 2022

Il teatro fuori dal teatro: Elio Germano e Teho Teardo

Fabrizio Lopresti ha visto per The Way Magazine "Il sogno di una cosa", liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini, produzione Infinito Teatro di Pierfrancesco Pisani in scena ai Bagni Misteriosi di Milano.

8 Luglio 2022

Il teatro fuori dal teatro: Elio Germano e Teho Teardo

Fabrizio Lopresti ha visto per The Way Magazine "Il sogno di una cosa", liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini, produzione Infinito Teatro di Pierfrancesco Pisani in scena ai Bagni Misteriosi di Milano.

Fin dagli antichi greci l’unicità del Teatro è quella di essere rappresentato nei diversi luoghi e spazi: siano Agorà, siano templi, siano chiese abbandonate, siano borghi rurali. È pieno di esempi in Italia, fortunatamente. Piccole e grandi realtà teatrali e culturali che trasformano paesi, cave, cantieri, piazze.

Io stesso, nel 1998 presi parte ad uno spettacolo nei cantieri della Fiumara di Genova, lo spettacolo era “I Persiani” di Eschilo con gli attori sparsi in diverse “stazioni” ed il pubblico itinerante. Lo stesso Ronconi nel 1969 con il suo Orlando Furioso riportò alla ribalta durante il Festival di Spoleto all’interno della Chiesa di San Nicolò, il cosiddetto Teatro fuori dal Teatro.

Ben venga quindi la rappresentazione in tutte le sue forme e i suoi spazi. A questo merito vi segnalo un libro di Fabrizio Cruciani dal titolo “Lo spazio del Teatro” oltre al già conosciutissimo (un applauso per tutto quello che ci ha dato Peter Brook) “Lo spazio vuoto”.

E tutto questo accade anche in piscina. Si, in piscina. Ai Bagni Misteriosi di Milano, la rassegna Tra Musica e Teatro del Teatro Franco Parenti di Milano, in scena nella sua arena estiva dal 29 maggio al 26 luglio che, come ogni estate, ospita spettacoli e progetti innovativi.

Ha centrato il segno anche la lettura musicale tratta dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini “Il sogno di una cosa” di e con Elio Germano e Teho Teardo e con la produzione Infinito Teatro di Pierfrancesco Pisani.

Elio Germano, attore tra i più talentuosi del nostro paese insieme a Teho Teardo, altro talento della scena musicale nostrana, portano in scena con parole e musica quello che fu il primo romanzo di Pier Paolo Pasolini.

Nel suo esordio narrativo – scritto di getto tra il 1949 e 1950, prima di Ragazzi di vita e di Una vita violenta, ma pubblicato solo nel 1962 – Pasolini diede voce a chi, segnato dalla povertà del secondo dopoguerra, lasciava l’Italia per la Jugoslavia attratto dalla promessa del Comunismo: una rotta balcanica al contrario, su quello stesso confine che i profughi oggi sfidano per raggiungere l’Italia.

Protagonisti tre ragazzi friulani che alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche al rientro in patria, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, poi tornano e maturano una coscienza politica, sognano la rivoluzione. Invece finiscono per piegarsi ai compromessi dell’età adulta, i sogni si spengono e la felicità tanto agognata, diventa quella delle piccole cose: una ragazza, una casa, un lavoro, fino a morirne.

La gente divisa tra scalinate e platea direttamente sull’acqua ascolta, in religioso silenzio, quello che il primo Pasolini mise su carta. I due sul palco coinvolgono, animano, musicano rumoristicamente parlando emettendo con piccoli strumenti quali campane, la colonna sonora viva dell’accompagnamento teatrale oltre a qualche altro commento musicale preregistrato.

Personalmente il Teatro al di fuori della sala, mi fa sentire parte di un luogo, nella sua storia, integrato nel suo percorso di comunità, di socialità. Sento il tempo atmosferico che segna il passare dei minuti, può piovere, può tornare il sereno, può scoppiare un tuono, deus ex machina del Teatro stesso. La sala teatrale è in primis un luogo mistico, un tempio. Le assi del palco sono piene dell’energia dei teatranti che ci hanno recitato sopra. I camerini racconterebbero storie che pochi, nemmeno Ulisse da Itaca, potrebbe raccontare.

Ben venga il Teatro allora, in ogni suo luogo.

Da non perdere i due prossimi appuntamenti a chiusura della rassegna estiva, Roberto Vecchioni ed Ettore Bassi in scena con “Il mercante di luce”, viaggio poetico di un padre e di un figlio. Due vite, due mondi e un ultimo tratto di strada insieme tra tragedie, miti e sentimenti universali. Omero, Saffo, Sofocle, Euripide illumineranno il loro rapporto.

Sullo sfondo le musiche dal vivo eseguite dal grande chitarrista Massimo Germini in scena il 19 Luglio prossimo e il 26 luglio a chiusura della kermesse troveremo i fratelli Servillo, Tony attore teatrale e cinematografico amato da Sorrentino e Peppe, musicista e cantante dei leggendari Avion Travel.

Toni e Peppe Servillo, con il prezioso e suggestivo supporto del Solis String Quartet, in uno spettacolo che è insieme un concerto, un recital, una festa fatta di musica, poesia e canzoni che celebra Napoli: l’eterna magia della sua tradizione vivente, l’importanza dell’incontro fra le epoche e della più ampia condivisione culturale.

La parola canta rilegge la tradizione in chiave pop, folk, jazz, trascinando lo spettatore in uno straordinario viaggio attraverso l’opera di autori classici, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da E. A. Mario a Libero Bovio, fino a voci contemporanee come quelle di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli e Michele Sovente. Sul fronte musicale, brani di Bela Bartòk si alternano a titoli nazionalpopolari che hanno fatto la storia della televisione, fino all’intramontabile Te voglio bene assaje, da molti considerata l’atto di nascita della canzone d’autore moderna.

L’ampia scelta del Teatro diretto dalla poliedrica Andrèe Ruth Shammah anche in versione estiva ai Bagni Misteriosi, ci regala un cartellone ampio e per tutti gli spettatori.

Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Chi è senza Teatro, scagli la prima pietra.

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Fabrizio Lopresti

Fabrizio Lopresti, autore, giornalista e regista, nonché attore della famosa sitcom “Sensualità a Corte”. Viaggiatore di cultura, per la rubrica culturale di The Way Magazine tratta di tutto quello che potrà nutrire l’anima. Festival, rassegne, cinema, mostre, libri, viaggi interspaziali e musicali. Tutto in prima persona, vivendo quel momento per raccontarlo ai lettori. “Perché la cultura sociale ci aiuta a vivere meglio, ci aiuta a diventare persone migliori”, dice.
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