27 Marzo 2022

Fiorello, talento a teatro senza limiti

Lo spettacolo "Fiorello Presenta...!" visto al Politeama di Genova dal nostro Fabrizio Lopresti. Omaggi ai grandi miti musicali italiani.

27 Marzo 2022

Fiorello, talento a teatro senza limiti

Lo spettacolo "Fiorello Presenta...!" visto al Politeama di Genova dal nostro Fabrizio Lopresti. Omaggi ai grandi miti musicali italiani.

27 Marzo 2022

Fiorello, talento a teatro senza limiti

Lo spettacolo "Fiorello Presenta...!" visto al Politeama di Genova dal nostro Fabrizio Lopresti. Omaggi ai grandi miti musicali italiani.

Il nuovo spettacolo teatrale di Rosario Fiorello prende il nome della città dove si esibisce il grande showman. Al Teatro Politeama genovese è andato in scena per tre sere sold-out il ritorno del mattatore dal titolo “Fiorello Presenta Genova!“, reduce dal successo degli ultimi Festival di Sanremo, ma a teatro lo si è visto dopo cinque anni di assenza. Fiorello insieme ai suoi autori, confeziona uno spettacolo che di sera in sera, in base alle città visitate, cambia e si concentra sui pregi e difetti di chi le abita, grazie ad improvvisazioni, interazioni con il pubblico in sala, uso dei dialetti locali.
Accompagnato da quattro musicisti, il nostro Fiore sfodera gran parte del suo repertorio omaggiando i grandi della canzone italiana come Franco Battiato, Claudio Baglioni insieme ad incursioni “pelviche” alla Elvis, passando dall’indimenticabile Raffaella Carrà alle versioni più comiche dei trapper di provincia.
L’inizio dello spettacolo inizia…dalla fine. A ragione di Fiorello, scherzando sulle età avanzate dei genovesi e sulla loro incontinenza, non riuscirebbero a vedere uno spettacolo di due ore senza intervallo fino alla fine, ma andrebbero via prima a causa di urgenti bisogni. Ed allora ecco il genio: iniziare uno spettacolo dalla sigla finale con tanto di titoli di coda proiettati sullo schermo. Si ride, si canta, si scherza, si pensa. Non mancheranno ovviamente i riferimenti all’attualità, lo sguardo acuto e ironico dell’artista sull’Italia e sugli italiani. sui cambiamenti degli usi e costumi ma sempre all’insegna della leggerezza.
In un’epoca dove gli influencers spopolano e guadagnano più di un medico primario, dove il metaverso diverrà il prossimo palcoscenico della vita – ahimè – i cloni spopoleranno, ecco che Fiore paga “solo” ventimila euro per farsi assemblare in svizzera, il proprio clone e mandarlo a fare lo spettacolo al posto suo. Ma fortunatamente qualcosa va storto, il suo e gli altri cloni di amici collegati in diretta falliscono, riportando alla centralità dell’artista in carne ed ossa lo spettacolo.
Genova accoglie, applaude, ride, non si offende né mugugna (forse qualcuno si ma non lo fa vedere) neanche quando la farinata non viene proprio sponsorizzata come si dovrebbe, risultando indigesta allo showman costretto a correre per il palco pur di digerirla in fretta mentre la sala del Teatro Politeama Genovese – che si conferma sempre di più teatro cittadino con una programmazione davvero invidiabile – esplode in fragorosi applausi.


Un rapporto lungo e speciale quello di Fiorello con il suo pubblico, conquistato e rinnovato ogni volta durante le sue tournée di successo in questi anni: Stasera paghi te! (2001-2003), Fiore, nessuno e centomila (2003-2004), Volevo fare il ballerino… (2005-2007), Volevo fare il ballerino … e non solo! (2007), Fiorello Show (2009-2010), Buon Varietà (2011), L’ora del Rosario (2015-2016).
Sul palco, accanto a Fiorello, la consolidata band di sempre con musicisti che strizzano l’occhio al varietà, capaci di accompagnare Rosario anche nelle sue mille improvvisazioni.
Fiorello non fare passare altri cinque anni, in epoche così buie una risata “non ci dovrà seppellire”. Abbiamo bisogno anche di ridere.

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Fabrizio Lopresti

Fabrizio Lopresti, autore, giornalista e regista, nonché attore della famosa sitcom “Sensualità a Corte”. Viaggiatore di cultura, per la rubrica culturale di The Way Magazine tratta di tutto quello che potrà nutrire l’anima. Festival, rassegne, cinema, mostre, libri, viaggi interspaziali e musicali. Tutto in prima persona, vivendo quel momento per raccontarlo ai lettori. “Perché la cultura sociale ci aiuta a vivere meglio, ci aiuta a diventare persone migliori”, dice.
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