C’è un incontro davvero suggestivo in questi mesi a Valencia, in Spagna. Un incontro artistico, s’intende, tra due sensibilità distanti ma simili, quelle di Santiago Calatrava, lo spagnolo che ha rivitalizzato un intero quartiere nella terza città iberica, e Tony Cragg, l’artista di Liverpool che con le sue enormi sculture sta definendo la nostra epoca.
Calatrava ha inaugurato nel 2005 l’opera architettonica mastodontica della Città delle Arti e Scienze di Valencia, famosa per aver portato in un giardino cittadino delle concezioni assolutamente nuove per l’urbanistica mondiale. Strutture cromaticamente pulite e gigantesche fatte per stupire.
Lo stesso genere di reazioni che provoca l’arte di Tony Cragg. Dal Royal college of art di Londra (1977) l’artista si trasferì in Germania e divenne, anche grazie al premio Turner nel 1988, l’esponente di spicco di un’arte che indaga sull’uomo e sull’ambiente, naturale o artefatto con materiali e procedimenti diversi. In Italia sono famose le sue “Three Columns”, fino a 12 metri di bronzo piazzate nel centro storico in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006.
A Valencia si ammirano ‘Mixed Feelings’ realizzata nel 2012 in bronzo, che è alta oltre 5 metri e pesa 4mila tonnellate. ‘Poits Of View’ in acciaio inossidabile, 3.800 tonnellate e 5.75 metri, è un’altra mastodontica opera che domina quello che era l’alveo del fiume cittadino, dirottato fuori dal centro abitato già decenni fa per evitare ripetersi di alluvioni.
Per installare queste sculture, c’è voluta la mano della fondazione Mercadona, la catena di supermercati più importante di Spagna. In visione fino al 4 novembre 2018 presso la Ciudad de las Artes.