Borgia – Milano non è solo un ristorante ma un locale che ha al suo interno molteplici reparti e molteplici offerte che colpiscono i vari sensi. Abbiamo il gusto e l’olfatto, ma anche il senso estetico, il piacere di essere in un ambiente al passo coi tempi con spazi generosi e decori riposanti.
Il ristorante milanese in zona viale Washington si presenta con dehor esterno nel bistrot, che è la prima ala che apre per le prime colazioni. Qui dalle sette e mezza del mattino vengono servite prelibatezze di produzione propria di croissant e pasticceria. E poi dalle 12 il servizio Business Lunch si compone di un menu semplice ma qualitativo, fatto di club sandwich, ricche insalate e piatti di cucina italiana. I prezzi sono competitivi per cercare di coinvolgere sia il pubblico di zona sia avventori del vicino hotel Marriott. Alla sera il bistrot dalle ore 18.00 si trasforma in Wine Bar per il servizio di “aperitivo” e lounge bar.
Oltrepassando la veranda coperta e riscaldata del bistrot si accede al ristorante gastronomico aperto (per il momento) solo alla sera dal lunedì al sabato.

Borgia – Milano nasce con due concetti cardine: Ospitalità e Qualità.
L’applicazione di questi concetti vale per ogni reparto di Borgia – Milano: dalle prime colazioni al bistrot, dal wine bar al ristorante gastronomico.
Questa ricerca si fa più marcata nel ristorante gastronomico, dove si ricerca l’appagamento del gusto dell’ospite a 360 gradi.
La massima espressione di questa ricerca la ritroviamo nel menu degustazione Psyche, nel quale ricerchiamo l’equilibrio di una cena quanto più affine al gusto degli ospiti attraverso un menu a mano libera costruito sull’intervista e la comprensione degli aspetti più rilevanti nell’aspettativa di degustazione di ogni singolo ospite e la ricerca della sua soddisfazione.
Il locale nasce dall’idea di Edoardo Borgia, giovane laureato in psicologia, che dopo alcune brevi ma importanti esperienze nel settore ristorativo e soprattutto in quello enologico, in Italia e negli Stati Uniti d’America decide di rivoluzionare il bar di famiglia (dove ora sorge il bistrot) che si legava all’ex outlet di abbigliamento del padre, Ennio Borgia, imprenditore nel settore tessile da oltre 50 anni (dove ora sorge il ristorante). Il primo passo è la ristrutturazione del bar/bistrot che nel 2016 si rinnova col nome di l’Isola 56 – Tasting House, per rimandare allo storico nome dell’outlet Emporio Isola. Dopo alcuni anni Edoardo decide per un passaggio importante e rinnova lo spazio precedentemente dedicato all’outlet per far sorgere il vero ristorante gastronomico.
Decide di dedicare il locale alla sua famiglia, trasformandolo in Borgia – Milano.
Nonostante uno spiacevole intermezzo dovuto alla pandemia da coronavirus il ristorante viene affidato alle giovani ma esperte mani dello chef Giacomo Lovato.
Gli studi e la passione di Edoardo non vengono tralasciati ed è così che in accordo con lo chef Lovato nasce l’idea del menu Psyche, con lo scopo di coniugare cucina e psicologia attraverso il filo conduttore dell’ospitalità.
La cucina, il cibo sono visti da Edoardo con estrema curiosità: alla base il pensiero dominante che la relazione che si instaura tra una persona e il cibo è paragonabile e in parte assimilabile alle relazioni che la stessa persona intercorre con il mondo esterno, con le persone, i luoghi nonché con la propria identità.
Per appagare il cliente si deve instaurare un rapporto profondo di fiducia ed è questa la linea che segue il servizio di sala di Borgia – Milano: il servizio ha lo scopo principale di costruire un rapporto quanto più profondo e sincero con gli ospiti.
Altro aspetto importante riguarda La cantina costruita con la collaborazione del maitre Tiziano Sotgia e del neo sommelier Devis Giuliano. Questa spazia su tutto il territorio mondiale con una assoluta predilezione per i piccoli produttori artigianali e naturali. Il 75% della carta è dedicato a Italia e Francia mentre l resto della carta è dedicato al cosiddetto “Nuovo Mondo” con etichette che provengono da Spagna, Germania, Slovenia, Ungheria, Grecia, Georgia, Sud Africa, America, Sud America, Australia…
A livello architettonico si è voluto costruire un ambiente moderno, contemporaneo, caldo e rilassante.
Il ristorante, collocato all’interno dell’edificio, si compone di uno spazio a piano terra caratterizzato da una doppia altezza e di un soppalco ad esso affacciato.
E’ stato proprio il desiderio di enfatizzare l’articolazione volumetrica su doppio livello a dirigere la scelta di rendere il collegamento verticale un vero e proprio elemento scultoreo. La scala elicoidale si avvolge su se stessa e diviene il fulcro della sala.
La cucina a vista della sala con un taglio vetrato e l’accoglienza si fronteggiano, individuando il primo spazio dedicato ai tavoli. Le pareti della cucina e dell’office sono lavorate a mano con uno speciale trattamento chiamato “Istinto” e successivamente resinate. Scivolando accanto alla scala ci si ritrova in uno spazio caratterizzato da grande altezza, enfatizzata da strisce di luce appese e pendenti dedicate ai tavoli (firmate Ego Luce, Catellani & Smith). Il tetto fatto di travi di legno di pino a vista domina l’altezza della seconda sala.
Alle pareti, le stampe del maestro dell’universalismo Rodolfo Viola arricchiscono lo spazio ed al contempo perfezionano l’acustica in sala, essendo inserite in pannelli fonoassorbenti.
Il pavimento, disegnato a mano e successivamente resinato, riprende lo stile di Pollock e i colori dei lavori di Viola donando vitalità a tutta la sala. I tavoli, nudi, anche durante il servizio sono in legno di rovere, le comode sedie e poltroncine firmate Furlani.
Anche i servizi igienici presentano la stessa lavorazione in Istinto e resina, capace di creare un ambiente molto materico, ma anche confortevole ed elegante.
Le due sale al piano terra affacciano su un piccolo giardino zen interno, dove le ampie vetrate e la vegetazione curata rimandano ai concetti di rilassamento e confort.
Salendo la scala troviamo la sala superiore, dotata di servizi igienici autonomi, ideale per piccoli eventi Business o privati: le pareti infatti, su cui sono applicati ulteriori lavori di Rodolfo Viola con grandi pannelli fonoassorbenti, sono scorrevoli e possono essere aperte o chiuse a seconda del tipo di evento organizzato.
Le foto dei piatti sono di Jacopo Ventura.