Antonio Marras è il re della moda concettuale, quella ricerca stilistica ed estetica che alle spalle ha un messaggio, un’emozione. Veder riunito in un solo percorso tutta la sua creatività è un’esperienza intensa. Installazioni edite e inedite, disegni, schizzi e dipinti raccontano il percorso visivo di Antonio Marras alla mostra Nulla dies sine linea, che in latino vuol dire “Mai un giorno senza una linea”.
E in effetti alla Triennale Marras è presente proprio come diceva Plinio il Vecchio: “non lasciava passar giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea”, un’esperienza totalizzante, un viaggio in un mondo suggestivo e provocatorio, dal cinema alla poesia, dalla storia all’arte visiva.
Marras in passato è stato vincitore del Premio Francesca Alinovi, protagonista di una delle ultime Biennali di Venezia, e, come dice la curatrice Francesca Alfano Miglietti, “per lui tutto diventa materiale artistico: la sua storia personale, la sua isola, i suoi cani, gli orizzonti, il mare, la storia, gli stracci, i rapporti, le relazioni. Tutti gli ambiti che ha avvicinato, o da cui è avvicinato, divengono materiali da usare al pari del collage, della fotografia, dell’objet trouvèe, della pittura, della scultura, dell’installazione“.
Il creativo sardo ha rielaborato più di cinquecento disegni e dipinti, realizzati nel corso degli anni, montandoli su vecchie cornici intessute con stoffe in un allestimento di 1.200 metri quadrati, molti dei quali riempiti con testimonianze di viaggi. Gli incontri-scambio (molteplici) sono racchiusi nel catalogo edito da Skira con testimonianze di poeti, musicisti, scrittori, artisti, intellettuali, giornalisti, che hanno influenzato e arricchito l’opera di uno stilista senza uguali nel panorama attuale.
Fotoservizio: Daniela Zedda.Fino al 21 gennaio 2017
Antonio Marras – Nulla die sine linea
a cura di Francesca Alfano Miglietti
Catalogo Skira
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