Con un’anteprima affollata e piena di cellulari che sembrava un concerto rock, ha aperto al Vittoriano di Roma la mostra di 170 opere su Andy Warhol. La mostra, chiamata “Andy Warhol” ha l’obiettivo di riportare lo spettatore alla vera essenza dell’artista.
E non è un’esagerazione. Grazie alle connection del collezionista e grande conoscitore dell’artista padre della Pop Art scomparso nel 1987, Eugenio Falcioni, c’è un’ampia sezione nella mostra al Vittoriano sui rapporti con il mondo musicale e l’arte di Warhol. E questo legame vale tutto.
Partendo dai ritratti di Mick Jagger (1977), Rats and Star (1983), Miguel Bosè (1983), Billy Squier (1982) sino alle copertine dei dischi, ci sono alcune intuizioni figurative di intramontabile successo che hanno eco tuttora. Come la celebre “banana sbucciabile” di The Velvet Underground & Nico del 1967 e i mitici “jeans incernierati” di Sticky Fingers dei Rolling Stones del 1971 che si affiancano a numerose altre indimenticate, sempre progettate dall’artista, come Love You Live by Rolling Stones del 1977, Milano Madrid di Miguel Bosè del 1983, Menlove Ave di John Lennon del 1986. Sono inoltre presenti in mostra le preziose polaroid dell’epoca che rappresentano anche il punto di partenza per la realizzazione dei ritratti serig rafici e i celebri self portrait : Grace Jones (1984), la Principessa Carolina di Monaco (che finì sulla copertina di “Vogue” nel 1984), i r itratti di noti stilisti come Valentino (1973) e cantanti come Paul Anka (1975), Stevie Wonder (1972) e Carly Simon (1979).
3 ottobre 2018 – 3 febbraio 2019 Mostra Andy Warhol, Vittoriano – Roma a cura di Matteo Bellenghi
Sotto l’egida deIstituto per la storia del Risorgimento italiano
Con il patrocino di Regione LazioRoma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale
Mostra prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors s.r.l. Consulenza e attività di sviluppo progetto Patrizia La Marca.
Foto allestimento: Gianfranco Fortuna per Arthemisia