C’è un ponte a Mosca, il ponte sul parco rinnovato Zaryadye che probabilmente diventerà uno dei simboli della città in questo 2018 dei Mondiali di calcio. Ma il fascino della città è tutto nascosto nel suo passato e nella sua capacità di traghettarlo nel futuro. Tutto il mondo arriva qui dal prossimo 14 giugno, e noi di The Way Magazine abbiamo avuto la fortuna di avere il fotografo Gianni Foraboschi lì in città per qualche giorno prima che iniziassero gli ultimi preparativi.
Quello che vi mostriamo è un reportage sulla Mosca del 2018 vera, autentica, notturna e misteriosa come solo le capitali dal passato glorioso sanno essere. Gianni Foraboschi è stato nella capitale russa decine di volte, sempre per lavoro, essendone un profondo conoscitore. Ma questa volta ha voluto di più.
Ecco il suo diario di viaggio con l’artista Serghey Sokolov. Gianni ha percorso la città russa in due notti con una guida d’eccezione.

“Ho voluto Serghey Sokolov al mio fianco per questo reportage per The Way Magazine perché è uno dei maggiori artisti contemporanei ed è anche un profondo conoscitore di Mosca. Con lui, sono stato in giro due notti alla ricerca di nuove e inedite sensazioni fotografiche, che qui a Mosca non mancano.
Ho infatti fotografato per la prima volta il Monastero delle Suore e sono entrato all’interno, un vero unicum di questo viaggio, siccome si tratta dell’unico monastero femminile di Mosca. Nelle foto le monache si vedono di spalle, una cosa che non avrei potuto fare ma con la mia Leica M in modalità silenziosa sono riuscito a ritrarle.

La passeggiata con l’artista Serghey Sokolov è stata rivolta soprattutto alla scoperta di scorci non tanto noti di Mosca, per mostrare cosa attende il mondo tra qualche settimana.
Ho poi fotografato di sera luoghi storici legati all’arte Russa dell’Avanguardia. E ho anche ritratto Serghey durante la passeggiata per inserirlo nel contesto, visto che lui è un perfetto ambasciatore della città dove vive e opera e mi ha trasferito emozioni. Il mio entusiasmo sono certo, vi contagerà guardando questi scatti di luoghi bellissimi e ancora poco conosciuti dagli occidentali.
Siamo partiti passeggiando lungo la via Petrovka, fotografando il Monastero Vysoko-Petrovski, poi la facciata del Teatro Bolshoi.
Proseguimento fino alla stazione del metro “Kropotkinskaya”, ho fotografato il monumeto a Friedrich Engels , poi ci siamo diretti sulla via Ostozhenka fino al Monastero “Zachatjevskiy”.
In quella zona c’è un caseggiato molto particolare che anche esternamente rievoca il suo prestigioso inquilino. Ho infatti fotografato la casa al numero 37/7 di via Ostozhenka dove aveva lo studio il pittore e scultore Vladimir Evgrafovič Tatlin a partire dal 1913.

Per i russi, e non solo, si tratta di un personaggio storico di assoluta grandezza. Nella primavera del 1914 al secondo piano di questa casa che si vede illuminata, Tatlin organizzò la mostra “Kontr-reljef”: era nato l’”assemblage” russo, un anno prima di Kurt Schwitters, il dadaista tedesco.
Ho voluto simbolicamente riprendere anche Serghey sulla porta di entrata di questa casa così importante per l’arte mondiale. In questo studio , assieme a Tatlin, hanno disegnato nudi di modella Malevich, Popova, Vesnin e tanti altri artisti dell’Avanguardia Russa.
Dopo la via Ostozhenka ho fotografato il lungofiume Moscova sulla “Prechistesnkaya Naberezhnja” e infine ho concluso la passeggiata notturna in Piazza Rossa presso la Cattedrale di San Basilio.
Il giorno dopo con la metro ho raggiunto la stazione “Anno 1905”. l’anno della prima rivoluzione russa contro lo zar. Ho fatto un giro alla Triokhgornaya Manufaktura. Il nome triokhgornaya significa delle tre colline perché la zona circostante è situata su tre piccole colline, non lontano dalla Moscova.
Poi ho continuato le riprese fotografiche presso la staizone del metro “Krasnopresnenskaya” che ha degli arredi fermi nel tempo, intatti come a metà Novecento.
Ripreso anche il Palazzo del Governo Russo “Casa Bianca” (Bjeliy Dom). Nel reportage si vede il pannello in mosaico dell’Hotel Metropole, realizzato da Mikhail Vrubel, uno degli esponenti maggiori dell’Art Nuveau russa, intitolato “Prinzessa Gryoza”. Passeggiata terminata in Piazza Rossa sempre presso la Cattedrale di San Basilio.
Prima terminare il giro ho effettuato delle riprse al monumento al maresciallo G: Zhukov, il vincitore della seconda Guerra Mondiale sui nazisti, sempre in Piazza Rossa. Il monumeto è opera dello scultore Vyacheslav Klykov“.
Fotoservizio per The Way Magazine da Mosca – Gianni Foraboschi.