Si rinnova il “parco” degli chef stellati, visto che per l’attribuzione delle stelle Michelin ai ristoranti più glamour d’Italia e relative cucine ha visto molte novità. Metà dei nuovi eletti con stelle sono sorprendentemente under 35. Significa che il mercato italiano del cibo di qualità si è decisamente proiettato verso nuovi talenti.
Per l’edizione 2021 delle Stelle Michelin sono stati tutti confermati gli 11 tristellati. Due i nuovi due stelle, entrambi campani: Giuseppe Iannotti del Krèsios a Telese Terme, nel Beneventano, e Giovanni Solofra, che alle spalle ha grandi esperienze nelle cucine di Heinz Beck, Quique Dacosta e Ciccio Sultano, del Ristorante Tre Olivi a Paestum, nel Salernitano.
Il ristorante Krèsios di Telese Terme (Bn) conquista la sua seconda stella Michelin. Dopo la prima nel 2013, sempre riconfermata, lo chef e patron Giuseppe Iannotti raddoppia e consolida il Krèsios tra le realtà gastronomiche più interessanti del momento. Krèsios è Giuseppe Iannotti e Giuseppe Iannotti è Krèsios. Krèsios è il suos chef Eugenio Vitagliano, braccio destro di Iannotti, è il sommelier Alfredo Buonanno, è la pastry chef Annamaria Corrado, è l’intera la brigata di sala e quella di cucina. Krèsios è anche 8pus, il fish delivery di successo lanciato in piena pandemia, oppure il IannottiLab, fucina interattiva di scienza gastronomica.
“Non ci siamo mai fermati, nemmeno nei momenti più difficili, non ci siamo mai spaventati. Piuttosto abbiamo proseguito a testa bassa, con coscienza di avere delle responsabilità e abbiamo continuato a fare quello che sappiamo, a creare nuove strade e a inventare soluzioni. È questa la forza del Kresios: intraprendere percorsi inesplorati e creare nuove vie, quando quelle conosciute e confortanti si sono chiuse. È la forza di un gruppo che per me è la mia famiglia. Abbiamo sdoganato un metodo: finalmente in Italia si può fare un solo percorso di degustazione, il nostro è al buio“.
Stelle Michelin nuove di zecca anche nel capoluogo campano. Dopo appena 5 mesi dall’apertura, Aria Restaurant a Napoli ottiene la sua prima Stella Michelin con lo chef Paolo Barrale.
“Un riconoscimento simile è fonte di gioia immensa ma rappresenta al contempo un guanto di sfida: dobbiamo dare sempre il massimo per fare la differenza. Un po’ come succede con i figli: c’è la precisa responsabilità di seguirli in tutto e farli crescere in maniera sana e diligente.” Questo il commento a caldo dello chef siciliano.
Il progetto Aria è firmato dal Gruppo JCo, già noto per i suoi format di successo J Contemporary Japanese Restaurant e Sushi And Co, a Napoli e a Portici.
“Questo traguardo è tanto mio quanto della mia fantastica squadra – prosegue chef Barrale – da Mario Stellato, il mio sous chef, a Giacomo che mi ha fatto conoscere la splendida famiglia che è il J co Group, a Ilaria e Maurizio, a Letizia, Danilo, Angelo, Mario R., Luigi e Gianluigi. Un grazie a Serena De Vita, la nostra restaurant manager, a Mattia, Marcello, Chiara, Andrea, Mirko e Camilla. Infine, un grazie ai miei amici e clienti di sempre ma soprattutto voglio dire grazie a Marina, la mia unica e insostituibile compagna di vita.”
Una sola donna è invece chef stellata per la prima volta: si chiama Solaika Marrocco, nata a Gallipoli, Puglia, nel 1995, a capo della cucina di Primo Restaurant a Lecce.
La 67^ edizione della Guida Michelin ha conferito la prima Stella Michelin allo chef Stephan Zippl e al Restaurant 1908 di Soprabolzano, realtà a 1.200 metri di altitudine sulla terrazza naturale dell’altipiano del Renon, vero gioiello nel panorama ristorativo altoatesino e italiano. Lo chef, che si è fatto promotore di una cucina che è continua ricerca di qualità nel rispetto della sostenibilità e della stagionalità dei prodotti, ha ricevuto anche la Stella Verde Michelin.‘’Sono davvero onorato ed emozionato. Una giornata che non dimenticherò. Da sei anni puntiamo a questa stella e finalmente i tempi si sono rivelati maturi. La Stella Verde, inoltre, è stata un’altra fantastica sorpresa. Ringrazio il team del Restaurant 1908, è in gran parte grazie a tutti i collaboratori se si è realizzato il percorso fatto ad oggi e se siamo arrivati a questo traguardo. Ringrazio la mia famiglia e tutte le persone con cui collaboro, a partire dai contadini che mi preparano sempre un’ottima materia prima.’’ prima Stella e Stella Verde per il Restaurant 1908 guidato dallo Chef Stephan Zippl che si aggiudica il doppio riconoscimento per lo chef cresciuto sul Renon; conosce molto bene il territorio altoatesino dove seleziona prodotti e materie prime regionali di qualità per la creazione di piatti che si distinguono per gli speciali aromi e consistenza; un scelta guidata dal concetto di sostenibilità che va oltre la stagionalità e trova la sua massima espressione nella volontà di sostenere i piccoli cicli economici locali con equità.
Confermate le due Stelle allo chef Pino Cuttaia e al suo ristorante La Madia di Licata, tra le migliori eccellenze ristorative del panorama italiano che brillano in questa 67^ edizione della Guida Michelin. Una realtà che dal 2009 ha intrapreso un percorso di crescita e ricerca della massima qualità, nel rispetto della sostenibilità e di una cucina fortemente legata al Mar Mediterraneo, alla storia e all’inestimabile sapere custodito nella tradizione locale. Un soddisfacente riconoscimento per un 2021 segnato dalla ripartenza che ha visto lo chef Pino Cuttaia riconfermare l’altissimo livello de La Madia, appena premiata Tre Forchette 2022 del Gambero Rosso con un punteggio di 90, nonché valorizzare la sua cucina anche attraverso il negozio-dispensa uovodiseppia, l’apertura del progetto permanente Uovodiseppiamare ad Agrigento e la futura inaugurazione di Uovo di Seppia Milano.
In Piemonte La Madernassa Ristorante & Resort mantiene 2 Stelle Michelin secondo la nuova guida Michelin Italia 2022 presentata in Franciacorta. Il ristorante & Resort di charme sito in Guarene, nel cuore verde del Roero conferma così il suo straordinario e unico percorso e dopo essere stato recentemente riconosciuto tra i migliori top 30 ristoranti del pianeta secondo la we are smart green guide, si prepara ad affrontare una sorprendente e nuova stagione 2022 all’insegna dell’eccellenza e della sostenibilità.
“Siamo molto contenti di proseguire con 2 Stelle Michelin in questo straordinario progetto che è La Madernassa Ristorante & Resort – dichiarano all’unisono Ivan Delpiano, Fabrizio e Luciana Ventura – sono stati due anni intensi, fatti di sacrifici e determinazione. Non ci siamo mai arresi e anche con la pandemia abbiamo continuato a credere in quello che La Madernassa è diventata nel corso di questi quasi 20 anni d’attività. Siamo molto legati a questo territorio, ci sentiamo figli di questa terra e continueremo darle voce con l’amore e la passione incondizionata che ci contraddistingue e con la volontà di continuare ad offrire ai nostri ospiti un’accoglienza sempre unica e di autentica bellezza, un’esperienza totalizzante a contatto con la natura che è sinonimo di benessere, equilibrio e rigenerazione tra l’armonia, i suoni e i colori dell’ambiente circostante”.
Alla Madernassa, dietro le quinte, tutto si sta già proiettando verso il nuovo anno che è ormai alle porte, un anno dove si darà forza e sostegno a talenti che tanto hanno da esprimere, ad un team che farà esplodere la continua voglia di crescere all’insegna dell’innovazione, senza mai dimenticare il legame indissolubile con la terra in cui sorge il Resort, terra già sito patrimonio mondiale dell’umanità. Tante saranno le novità sia in termini di cucina che di cantina, ma per queste non è ancora l’ora di svelarle.
Durante la consueta chiusura invernale per ferie la Madernassa non si fermerà, come non si è mai fermata: si lavorerà per rendere più esclusivi ed intimi alcuni luoghi che accoglieranno lo “chef’s table” nelle diverse stagioni, per riorganizzare gli spazi in cucina. Qualche intervento riguarderà anche le sale che accolgono gli ospiti e la terrazza che si affaccia sulle Langhe e il Monviso in modo da rendere l’atmosfera sempre più accogliente e a misura di chi ama il buon vivere.
In Lombardia fa effetto la premiazione di uno chef laziale (nato a Latina) e formatosi in Campania (Vico Equense, vicino Sorrento). Siamo in provincia di Lecco, a Oggiono, un piccolo paesino, che si affaccia sul Lago di Oggiono e di Annone dove è arrivata la stella di “Bianca al Lago by Emanuele Petrosino”, il gastronomico di Bianca Relais della Famiglia Spreafico, guidato dallo chef campano, ma di origini laziali, Emanuele Petrosino che da metà del 2020, con la sua brigata, ha preso le redini della cucina del relais di design affacciato sul Lago di Oggiono.
Una riconferma per lo chef Petrosino che nel 2019 viene insignito del titolo di “Giovane Chef Michelin 2019” e porta a “I Portici Hotel di Bologna” la prima Stella Michelin, a solo 8 mesi dalla guida da chef del ristorante della struttura.
A neanche due anni di distanza, lo chef conferma, con determinazione e grinta, la stella…ma a Oggiono, a pochi chilometri dalla città di Lecco. Un riconoscimento che porta lustro a questo territorio che potrebbe così diventare un’importante meta gastronomica…
“Sono emozionato, con la stessa grande sensazione vissuta a Bologna nel 2019 – dice chef Petrosino – . Un misto di sorpresa, speranza, imbarazzo, felicità e gioia. Incredulità…Ho lavorato in questo ultimo anno per riconfermare quel riconoscimento qui al Bianca Relais e insieme al mio team, di cucina e di sala, ci siamo riusciti. La Stella Michelin, in questa zona, che non è lago e non è città, avvalora ancora di più il significato di questo nuovo riconoscimento.
Un grazie particolare è per la Famiglia Spreafico che, sin da subito, ha creduto nella mia persona e nella mia professionalità e mi ha permesso di lavorare per raggiungere questo traguardo che segna un nuovo inizio, una nuova avventura per crescere ancora e proseguire verso nuovi obiettivi”.
Una Stella Michelin a una cucina fortemente identitaria e personale, di grande impatto estetico e di ricerca costante del gusto in ogni piatto. Un’identità culinaria marcata che lavora sui concetti di essenzialità, estetica del gusto e valorizzazione dell’elemento vegetale con grande eleganza e rigore. Italianità e mediterraneità i fulcri su cui lo chef imposta ogni sua portata in una ricerca costante dell’elemento visivo, tra colore e design, che denota la sua forte passione per l’arte e la cromia.