7 Ottobre 2023

“Poste Vecie”, tra i più antichi ristoranti di Venezia

Fabrizio Lopresti ha provato per noi l'antico ritrovo di sapori e tradizioni in pieno centro. Un duo di giovani fratelli porta avanti la leggenda dell'insegna.

7 Ottobre 2023

“Poste Vecie”, tra i più antichi ristoranti di Venezia

Fabrizio Lopresti ha provato per noi l'antico ritrovo di sapori e tradizioni in pieno centro. Un duo di giovani fratelli porta avanti la leggenda dell'insegna.

7 Ottobre 2023

“Poste Vecie”, tra i più antichi ristoranti di Venezia

Fabrizio Lopresti ha provato per noi l'antico ritrovo di sapori e tradizioni in pieno centro. Un duo di giovani fratelli porta avanti la leggenda dell'insegna.

Venezia è la città più bella del mondo. Non lo dico io, lo ha sempre detto chiunque ci sia stato, chiunque l’abbia vista in fotografia, ci sia passato ammirandola dalla laguna, dal cielo, da tempi remoti. Remotissimi. L’hanno detto gli artisti del “Grand Tour” due secoli fa, quando venivano in Italia a cercare ispirazione, a contemplare la bellezza. Lo si continua a dire ogni giorno. Camminare per i suoi vicoli, affacciarsi sui canali, nelle sue calli, tra i campielli è qualcosa che si dovrebbe fare spesso nella vita. Soprattutto al mattino presto, quando la luce del sole annebbiata da quel po’ di foschia, penetra tra i palazzi e illumina il tuo passo. Questo è quello che mi è capitato alcuni giorni fa, quando la luce di Venezia mi ha portato ad un luogo come il mercato del pesce di Rialto e da lì, ruotando appena la testa, un ponticello di legno con una affissione ha colpito la mia curiosità: “antica trattoria Poste Vecie”.

L’antico simbolo delle “Poste Vecie”. Locale storico italiano, famoso per essere stato frequentato da personaggi storici del passato e apprezzato per la sua cucina tipica veneziana a base di pesce fresco dell’attiguo Mercato del Pesce di Rialto.

Fabio e Diego (in foto) sono due fratelli e custodiscono gelosamente la storia di questo ristorante di pesce a Venezia, tra i più antichi della città, dove financo Giacomo Casanova ne era un assiduo frequentatore, dove artisti e giornalisti, avventori e turisti si perdono nei loro racconti, nelle storie che fanno di questa trattoria un posto unico.  Mi accomodo e un grande camino, presente anche in altra sala, mi tiene compagnia. Elegante ed antico, testimone di una grande epoca. Le specialità servite sono esclusivamente del territorio, la freschezza è garantita. Scorrendo il menù sono attirato da un antipasto, una selezione di “cicchetti” a base di baccalà mantecato, moscardini cotti a bassa temperatura cotto, con aceto e pomodoro, poi le classiche sarde in Saor, ricetta antica di marinai e mercanti veneziani, le schie con polenta ovvero la granseola – granchio della laguna, vengono dal Giappone per assaggiarlo – e le cicale di mare. Il vino proposto da Davide Bollani, maître di sala del “Poste Vecie”, è un Cuvée di S. Erasmo, detto il prosecco di Venezia.

Antipasto di “ciccheti” e prosecco Cuvée de Barena.

La differenza che ha con gli altri vini prosecco è che le viti sono coltivate nel terreno sabbioso della laguna, dando poi un sapore secco con note floreali al palato. Ogni boccone dei “cicchetti” è un’esplosione di sapore, alla diversità e soprattutto la freschezza di ogni prodotto “giocano in casa”, come una partita di pallone ed ogni boccone è un gol. Merito anche dello chef che seleziona il prodotto direttamente dai pescatori lagunari.

Come primo ordino tagliolini al nero di seppia, abbinato ad una bottiglia di vino “Orto” sempre dell’isola di Sant’Erasmo. Il binomio esalta le unicità veneziane, vino aromatico e profumato, dalla mineralità molto accesa, perfetto con i tagliolini al nero di seppia e salsa di granchio nostrano.

Tagliolini al nero di seppia e crema di granchio della laguna. Vino bianco Orto di Sant’Erasmo.

Un inizio di pasto improntato sulla tradizione veneziana, concentrando l’esperienza anche sulle numerose iniziative che i due fratelli offrono al pubblico: pacchetti degustazione per tutti i clienti, experience lagunari, come il pacchetto serata romantica con giro in motoscafo, calice di vino, finger food e cena al “Poste Vecie”.

Come secondo ordino il fegato alla veneziana, abbinato ad un Bardolino Chiaretto, rosato, lavorato in maniera naturale consigliatomi da Mens Kelaj, l’altro giovane maitre di sala. Il fegato viene scottato in una padella molto calda, si aggiunge la cipolla trattata precedentemente, viene poi adagiato il fegato lasciandolo poco in cottura. Venezia è in un solo boccone questo piatto coì rappresentativo della cultura veneta rappresenta la cucina povera e genuina di una volta, cipolla bianca di Chioggia come regola, che un tempo i pescatori usavano come materiale di conservazione, e polenta.

Fegato alla veneziana e vino Bardolino tenuta La Cà.

Da non tralasciare assolutamente è il “bisato”.  L’anguilla, il “bisato”, è un pasto importante per i veneziani perché incarna tutta la storia e le tradizioni della laguna. Il famoso “bisato sull’ara”, antico metodo di cottura su pietra ollare, oggi viene proposto con cottura a bassa temperatura con spuma di patate e riduzione di vino rosso e alloro. L’anguilla era il simbolo dei postini di Rialto, ecco perché l’osteria ha dentro una effige dell’anguilla. Ma a cosa si deve il nome del locale? Anticamente era proprio la stazione di posta di Rialto e la datazione dei muri risale al 1550.

Il bisato sull’ara cotto a bassa temperatura e vino rosso Villa Gemma.

Trasgrediamo: a questo piatto abbiniamo un vino non veneto, ma del centro dello stivale: Villa Gemma della Cantina Masciarelli, un Cerasuolo d’Abruzzo con uve provenienti da Montepulciano.

Oltre ai vini ci sono gli amari: non solo grappe in Veneto ma anche il Nostrano, il liquore dei Carmelitani Scalzi prodotto a sempre a Sant’Erasmo, il vero orto di Venezia dove i carciofi svettano come prodotto famoso in tutto il mondo.

Il liquore Nostrano, fresco e gentile al palato, è proprio a base di carciofi e salicornia, elementi che conferiscono a questo amaro un sapore notevole per concludere il pasto.

Gusto, tradizione, innovazione, atmosfera. Gli elementi che rendono il “Poste Vecie” il cuore di Venezia.

www.postevecie.com

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Fabrizio Lopresti

Fabrizio Lopresti, autore, giornalista e regista, nonché attore della famosa sitcom “Sensualità a Corte”. Viaggiatore di cultura, per la rubrica culturale di The Way Magazine tratta di tutto quello che potrà nutrire l’anima. Festival, rassegne, cinema, mostre, libri, viaggi interspaziali e musicali. Tutto in prima persona, vivendo quel momento per raccontarlo ai lettori. “Perché la cultura sociale ci aiuta a vivere meglio, ci aiuta a diventare persone migliori”, dice.
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