Nel corso degli ultimi decenni, il settore enologico del nostro Paese ha assistito a un vero e proprio boom dei vini siciliani. Il merito è anche di cantine come Donnafugata, che hanno la straordinaria capacità di accogliere la tradizione del passato declinandola in uno spirito attuale, cogliendo le sfide del futuro. Donnafugata, in effetti, da diversi decenni è un nome che evoca qualità e bontà nel settore dei vini. Questa realtà è nata grazie a Giacomo e Gabriella Anca Rallo, spinti dal desiderio di cambiare il modo in cui il vino siciliano veniva percepito non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
La storia di Donnafugata
La famiglia di Giacomo, per altro, era già proprietaria di cantine storiche, e aveva più di un secolo e mezzo di esperienza nel settore della produzione del Marsala. Nel 1983, Gabriella scelse di abbandonare la vita che aveva condotto fino a quel momento e provò a costruirsi un avvenire da imprenditrice. Con i risultati che possiamo vedere e riscontrare ancora oggi, quando si è arrivati alla quinta generazione, con una gamma di prodotti che spazia dai vini da pasto a quelli dolci. Esperienza e ricerca del meglio sono i tratti distintivi della cantina.
Il nome Donnafugata
Ma da dove arriva il nome di questa cantina, così letterario e al tempo stesso evocativo? Le origini vanno individuate ancora una volta in una decisione presa da Gabriella, che scelse di prendere ispirazione dal Gattopardo, il celebre romanzo scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. In questa storia si faceva riferimento alla regina Maria Carolina che, scappando da Napoli, aveva trovato rifugio proprio in quelle terre che attualmente accolgono i vigneti della cantina Donnafugata. Curiosamente, Giacomo non era molto convinto dalla scelta di questo nome, che riteneva più appropriato per un profumo che non per un produttore di vini, anche per la sua declinazione al femminile. Ma alla fine le sue ritrosie sono state sconfitte, proprio grazie all’insistenza di Gabriella.
Donnafugata e l’Oscar del Vino 2023
Il Passito di Donnafugata Ben Riè 2019 si è aggiudicato quest’anno l’Oscar del Vino 2023. Il riconoscimento, che è stato assegnato per la categoria dei vini dolci, è giunto nel contesto della XXIII edizione del Premio di Bibenda – Fondazione Italiana Sommelier, che si propone l’obiettivo di promuovere l’eccellenza enologica in Italia. Il Ben Ryè 2019 ha conquistato la maggioranza dei voti che sono stati espressi dai 300 componenti della giuria, di cui facevano parte giornalisti, sommelier e semplici appassionati. Un bel premio per il Passito siciliano, ritirato da Gabriella Favara, vale a dire la figlia di Josè Rallo, esponente della sesta generazione della famiglia.
Esportare Donnafugata
Esportare un vino come Donnafugata vuol dire avere l’opportunità di far conoscere la Sicilia in tutto il mondo, ma al tempo stesso declinare il made in Sicily in una modalità inedita, secondo il fare sartoriale che è tipico della cantina. Il futuro della cantina porterà ad associare il marchio alla storia del territorio e alla cultura. Un po’ come già avviene con le etichette d’autore, figlie dell’intuizione che Gabriella ebbe dopo aver incontrato l’artista Stefano Vitale. Oggi quella di Donnafugata è una realtà a impronta familiare, dove però vengono garantite sempre le pari opportunità, anche per ciò che riguarda lo sviluppo manageriale. In un’azienda che deve molto all’iniziativa femminile, il ruolo svolto dalle donne è ancora fondamentale: oggi sono impiegate nel comparto commerciale e nelle cantine, ma ci sono anche enologhe e dirigenti. Il lavoro agricolo che viene svolto nei vitigni, invece, è contraddistinto ancora da una presenza per lo più maschile.
Dove comprare i vini Donnafugata
I vini Donnafugata possono essere comprati anche online, per esempio attraverso il sito web di Fratelli Mazza. Anche in questo caso, una famiglia che ha legato il proprio nome al mondo del vino. Considerati i commercianti di vino più antichi di Ragusa, oggi i Fratelli Mazza rappresentano un punto di riferimento per la vendita di vini di tutto il territorio siciliano.