Bisogna andare fino a Nocera Superiore (Salerno), in quel riquadro fertile che sprizza vivacità tra Pompei e la costa d’Amalfi per assaporare la vera Pasqua in pasticceria. Qui in Campania le tradizioni sono fortissime e legate, specie quando si tratta di tavola, alla stagionalità degli ingredienti. Proprio come una volta, Pasquale Bevilacqua, giovane e premiato pastry chef, riecheggia nelle sue creazioni una valanga di bontà che arrivano dal passato. Siamo da Mamma Grazia e il padre Giusepe, consumato abile custode della tradizione pasticcera locale, coordina e controlla, Pasquale ha un estro che raramente si incontra nei giovani di questi tempi. La pastiera è bilanciata e delicata e per questa viene spedita in tutto il mondo. Le zeppole di San Giuseppe, altra gloria golosa primaverile campana, sono impreziosite da sapori autentici di grande pregio. Le creme delicate e gli abbinamenti inediti hanno fatto la fortuna della torta di San Pasquale, un’inedita rivisitazione della classica torta della nonna in onore del santo che si festeggia a maggio.
E le sorprese primaverili non finiscono qui. Abbiamo osservato con quanta cura nel laboratorio si fanno ‘riposare’ le preziose colombe artigianali (al contrario così non collassano) e la cioccolateria è sopraffina, uno sconfinamento verso abilità che da queste parti sono ancora in fase embrionale. E se volete assaggiare il panettone per cui Pasquale Bevilacqua si è fatto conoscere negli anni a Milano e dintorni, basta chiederlo per tempo (splendido quello al gianduiotto). Mamma Grazia non solo è un piacere per il palato e per gli occhi. Testimonia anche quanto possa essere vincente l’alleanza tra generazioni che con la passione portano avanti un progetto di eccellenza.