30 Luglio 2024

Colli di Castelfranci, il vino d’Irpinia

Viaggio tra i viticoltori di montagna. La cantina campana che sorge a 700 metri ha a disposizione vigneti a spalliera che creano un prodotto pregiato e anche un ambiente ammirato.

30 Luglio 2024

Colli di Castelfranci, il vino d’Irpinia

Viaggio tra i viticoltori di montagna. La cantina campana che sorge a 700 metri ha a disposizione vigneti a spalliera che creano un prodotto pregiato e anche un ambiente ammirato.

30 Luglio 2024

Colli di Castelfranci, il vino d’Irpinia

Viaggio tra i viticoltori di montagna. La cantina campana che sorge a 700 metri ha a disposizione vigneti a spalliera che creano un prodotto pregiato e anche un ambiente ammirato.

Con una cantina di vent’anni che si sta facendo conoscere nel mondo, il comune di Castelfranci che sorge nell’area della Valle del Calore in provincia di Avellino, annovera un’altra produzione d’eccellenza. In un solo luogo di lavoro ci sono varie generazioni di appassionati custodi di un’antica arte, quella della produzione del Taurasi che qui è un elemento simbolico della buona tavola. Sabino Colucci, figlio del co-fondatore Gerardo, è oggi enologo rispettoso della materia prima e autentico conoscitore dell’uva pregiata che si coltiva a questa altitudine.

La parte in costruzione dedicata all’accoglienza a Colli di Castelfranci in provincia di Avellino. Dalle botti in legno si procede poi alle degustazioni, su un raffinato tavolo personalizzato in legno di castagno.

Un connubio tra freschezza collinare e clima mediterraneo che svela il perché qui il vino si sia sempre fatto gustare con amore. “Dopo un affinamento delle conoscenze di enologia in Francia – ci dice orgoglioso Sabino – son voluto tornare nella mia terra al servizio della cantina di famiglia. Dice il padre Gerardo, la generazione precedente che ha trasformato una passione di famiglia in un business che può competere sul sofisticato mercato internazionale odierno: “Le tecniche vanno avanti, ma i gesti restano gli stessi. Durante i mesi freddi ci occupiamo della potatura delle piante eliminando i tralci improduttivi, un’opera di selezione. In primavera la terra si risveglia e conteniamo lo sviluppo delle viti, eliminando i germogli in eccesso. In estate, giorno per giorno ci assicuriamo di mantenere le nostre vigne sane, pronte a resistere ai temporali estivi, drenando l’acqua in eccesso e mantenendo i grappoli al riparo. E con l’inizio dell’autunno, nei mesi di settembre e ottobre, finalmente ammireremo il nostro raccolto prendere vita”.

vigneti a spalliera di Colli di Castelfranci consentono una resa media per ceppo di un chilo e mezzo d’uva, raccolta interamente a mano ed immediatamente trasportata in cantina per iniziare il processo di vinificazione. Tra i prodotti principali, il Taurasi Alta Valle è il frutto di un’attenta selezione di uve Aglianico coltivate intorno all’azienda nel Comune di Castelfranci a 690 metri sul livello del mare.

Braudiano, Taurasi Riserva DOCG (dal nome dell’antica contrada in cui sorge la cantina) prodotto solo nelle migliori annate, dalle viti più vecchie, è il frutto di un’attenta selezione di uve Aglianico. Questo è un altro degli inestimabili tesori della macchia mediterranea. L’Alta Valle del Calore, ai piedi dei Monti Picentini, caratterizza questo vino che presenta una grande struttura, creando equilibrio tra i piccoli frutti; spezie e note floreali completate da tannini saporiti, con delicatezza e setosità, vanno a ricreare sensazioni di ricchezza ed eleganza che vanno ad affinare questo vino entro i primi vent’anni conservando i suoi caratteri negli anni successivi.

Il vino è degli uomini. Da sinistra i protagonisti della produzione di Colli di Castelfranci: Gerardo Colucci, Sabino Colucci e Luciano Gregorio.
Cantina ad effetto: a Colli di Castelfranci si ammira una cantina dal design curato e naturale. Merito del lavoro dell’architetto Fabrizio Maranca.
Anche in Irpinia le cantine offrono esperienze che vanno oltre la degustazione. La ristrutturazione dei locali a opera dell’architetto Fabrizio Maranca ben si sposa con l’armonia della natura circostante.

Parte dei segreti di bontà di questa terra è Il legno che ha sempre avuto uno stretto legame nella filiera viticola-enologica. Qui se ne apprezza la porosità, l’elasticità e la robustezza che permettono alla botte una fase di affinamento e di stabilizzazione differente. E così l’insieme delle percezioni olfattive riscontrate nel vino, morbido e longevo, è molto variegato.

La convivialità e la dedizione alla terra che si respira qui è contagiosa. Per questo è consigliabile visitare i vigneti autoctoni e la cantina, un asset a cui si dedica l’altro co-fondatore, Luciano Gregorio, per riuscire ad assaporare di persona la bontà dei vini e gli intramontabili sapori dell’Irpinia.

Colli di Castelfranci è attualmente dotata di tre camere da letto con annesse sala da pranzo e cucina: una location perfetta per vivere a pieno questo incantevole borgo d’Irpinia in una natura davvero incontaminata.

Dopo il successo delle degustazioni, l’azienda Colli di Castelfranci sta organizzando l’espansione delle soluzioni di ospitalità, presto a disposizione dei clienti desiderosi della scoperta del territorio.

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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