Roberto e Riccardo passeggiano con sicurezza sui pendii della loro proprietà vinicola vicino Asti. Ne conoscono tutti i segreti, le bellezze e le insidie, ma qualcosa nel loro modo di esprimersi e riferirsi al paesaggio naturale meraviglioso che li circonda, tradisce la loro provenienza. Sono qui da una decina d’anni, prima erano ragazzi di città con molti sogni e un desiderio di mettere a frutto il pezzo di terra del padre nella regione confinante. Una storia, la loro, fatta di determinazione e tanta ambizione. Condite da una certa dose di coraggio, perché gli agi della Milano all’avanguardia qua appaiono decisamente lontani. La storia di Cantina Riboli è affascinante: nata negli anni 2000 quando viene acquistata una casa di campagna con annessi 6 ettari di terreno, vitati inizialmente per un ettaro di Moscato d’Asti docg e nove filari de La Barbera.
“Siamo andati in libreria e abbiamo iniziato a comprare libri sulla coltivazione della vite“, dicono candidamente e anche con una certa fierezza oggi, visto che le bottiglie Riboli sono annoverate tra le eccellenze locali e si fanno strada anche su tavoli importanti.
A Sessame si veniva per vedere i resti di un antico castello medievale. Il piccolo comune astigiano a 300 metri sul mare, fondato da popolazioni liguri antichissime, oggi è invece il crocevia di una produzione vinicola molto intensa, all’avanguardia e con grande passione portata avanti da tutti. “Speriamo sempre in una maggior collaborazione territoriale – dicono i fratelli Riboli – ma abbiamo notato che alcune delle nostre innovazioni sono state adottate anche da coltivatori vicini. Ci fa piacere, perché vuol dire che le intuizioni erano giuste. Purtroppo però, come spesso accade in queste realtà, all’inizio eravamo completamente soli e non siamo stati favoriti dalla conoscenza di chi faceva vini qui da tanto tempo”.
Per la famiglia Riboli, inizialmente, il momento della vendemmia era l’occasione per riunirsi con parenti e amici; venivano raccolte le uve, che erano consegnate a una grossa cantina che si occupava, in seguito, della vinificazione. Con il passare degli anni la passione di Roberto Riboli ha preso il sopravvento, decidendo di entrare pienamente e fortemente nella produzione del vino e nel 2009 sono state vendemmiate e vinificate le prime uve di Barbera, senza esperienza, senza il coinvolgimento di esperti ma solo grazie all’entusiasmo, alla dedizione e allo studio.
La passione di Roberto Riboli ha influenzato rapidamente anche il fratello commercialista Riccardo e il padre Marco, apprezzato professionista e manager nel settore IT, che hanno entrambi seguito pienamente il desiderio di Roberto e creato una vera e propria piccola realtà produttiva d’eccellenza del territorio.
Il territorio di Asti è una zona che offre prodotti di eccellenza riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo: il tartufo, la nocciola e vini come la Barbera e il Moscato. È in questo scenario che Cantina Riboli ha la sua produzione.
Cantina Riboli è alla prima generazione di produttori, dove la passione, la precisione e la voglia di fare e di innovare fanno sì che ogni cliente resti stupefatto dalla realtà produttiva e dai prodotti. Le visite in cantina, attività svolgibile ogni fine settimana, offre la possibilità ai visitatori, oltre che di degustare i vini abbinati a salumi e formaggi del territorio, di vivere e respirare al 100%, grazie a percorsi dedicati tra i filari, l’atmosfera e la cultura enologica, accompagnati da Roberto e dalla sua competenza e dedizione.
ESTRO – I fratelli Riboli sono imprenditori con ben saldi i piedi per terra, ed è questo che li rende simpatici e anche molto ammirati. Eppure, per il lancio del loro orange wine, la creatura più recente, rimane difficile pensare che non si siano ispirati a loro stessi per il naming.
Estro. È questo il nome che Cantina Riboli ha dato alla sua nuova creazione, un “orange wine” prodotto da uve Cortese, un vitigno autoctono del Piemonte, che sarà disponibile a partire da martedì 6 giugno.
Il vino “orange” è una tipologia di vino ottenuto dalla vinificazione delle uve bianche a contatto con le bucce per un periodo di tempo prolungato, che può durare da qualche giorno a diversi mesi, il cui risultato è un vino con una caratteristica tonalità arancione-rosata e una struttura tannica simile a quella dei vini rossi.
Diventati sempre più popolari negli ultimi anni, grazie alla loro complessità e capacità di abbinarsi a una vasta gamma di piatti, tra cui carni bianche, pesce, piatti vegetariani e formaggi stagionati, i vini “orange” possiedono una grande varietà di profumi e sapori, che dipendono dalle uve utilizzate, dalle tecniche di vinificazione impiegate e dalla durata della macerazione. Sono caratterizzati da un profilo aromatico ricco di sfumature di agrumi, frutta a polpa gialla, fiori e spezie, che si fondono elegantemente con una piacevole acidità.
“Per la realizzazione di questa nuova varietà di vino abbiamo messo in atto tecniche antiche e non usuali. Estro, infatti, viene vinificato ed affinato in anfore di terracotta non trattate”, dichiara Roberto Riboli di Cantina Riboli. “Il ciclo totale tra la vinificazione e l’affinamento dura 12 mesi, dopo di che il vino verrà imbottigliato e sosterà in bottiglia per altri 12 mesi. Successivamente sarà pronto per iniziare il processo di vendita”.
Cantina Riboli è l’azienda vitivinicola nata negli anni 2000 che, grazie alla passione di Roberto Riboli, prosegue la sua crescita costante, riscontrando sempre più apprezzamenti dal mercato e dagli addetti ai lavori. Cantina Riboli produce un’eccellenza vinicola del Piemonte: la Barbera d’Asti DOCG, offerta in tre varianti: “Mappale 61”, il prodotto di ingresso, “Mappale 41”, la Barbera Superiore e la “Nove Filari”, la vigna originaria della Cantina, la regina delle Barbera. Oltre alla Barbera, Cantina Riboli produce il Moscato d’Asti, il Blanc de Blancs e il Blanc de Noirs, il Passito Fantasia e il Passito Mappale 61, a cui da oggi si aggiunge “Estro”, il nuovo orange wine.
Per produrre Estro, le uve vengono vendemmiate in cassetta e vengono poste intere all’interno dell’anfora. Per forza di gravità i grappoli inferiori si rompono e vanno a rilasciare il succo, che poi farà innescare la fermentazione. Le uve rimangono in macerazione per un periodo di circa sette mesi, dopo il quale le anfore vengono aperte e il mosto viene separato dai grappoli, i quali vengono diraspati e pressati.
Al termine di questa operazione il vino tornerà in anfora, dove rimarrà ad affinare fino all’imbottigliamento.
Il nuovo orange wine Estro è prodotto senza alcuna aggiunta di solfiti, sia durante la lavorazione che durante l’imbottigliamento, e viene filtrato tramite sacchi di lino irlandesi, che rimuovono le impurità più evidenti.
Come per tutti i vini è importante la temperatura di servizio, mai servirli freddi ma a temperature intorno ai 15°, magari aprendo la bottiglia qualche tempo prima di metterla in tavola.
“Pur rimanendo una nicchia di vinificazione, gli orange wine stanno avendo una diffusione sempre più marcata, soprattutto tra i giovani, in particolare in Italia, Austria, Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti”, aggiunge Riboli. “La loro origine è frutto di una tradizione millenaria, dove la fermentazione avveniva in grandi contenitori di terracotta. Abbiamo effettuato degli studi approfonditi su questi metodi per mettere a punto il nostro e per far sì che anche Estro possegga la medesima eccellente qualità degli altri nostri prodotti, che ormai è riconosciuta dal mercato”.
La produzione è limitata, 432 bottiglie e 20 magnum da 1.5 litri, tutte numerate, che sarà possibile acquistare direttamente sul sito internet dell’azienda vinicola piemontese – www.cantinariboli.it.
SPUMANTE ESTIVO
Cosa c’è di più rilassante di gustare un aperitivo al tramonto in riva al mare? Dissetarsi, rinfrescarsi e vivere gli ultimi momenti della giornata in tranquillità, tra il sole che cala, il rumore delle onde e la brezza marina, assaporando appieno gli ultimi momenti passati in spiaggia.
È qui che entrano in gioco gli spumanti e i vini frizzanti, i prodotti più consumati durante la stagione calda. La differenza tra la temperatura dell’ambiente e quella di servizio fanno sì che durante l’estate si apprezzi in maniera particolare un vino bianco frizzante servito fresco, alla temperatura corretta. Sia che ci si trovi sulle spiagge italiane, al mare, piscina o montagna, questa tipologia di vino è pronta per soddisfare differenti modalità di consumo: da solo in un calice o miscelato con altri ingredienti.
Cantina Riboli, l’azienda vitivinicola piemontese, offre il prodotto perfetto per allietare le sere d’estate degli italiani: il metodo classico Blanc de Blancs, 100% chardonnay con minimo 20 mesi sui lieviti. La temperatura consigliata di servizio è di 4 gradi ed è quindi perfetto per fornire il giusto refrigerio dopo una giornata di sole.
“Noi soprannominiamo questo vino “pool wine” proprio per la sua freschezza e la sua incredibile beva”, afferma Roberto Riboli. “Crediamo sia un vino perfetto da consumare durante un aperitivo in spiaggia o a bordo piscina al tramonto. Un vino con una grande versatilità, ideale per accompagnare dei finger food, come una tartare di gambero o comunque con qualsiasi pietanza a base di pesce. Ma è perfetto anche con affettati e formaggi freschi, come ad esempio la robiola di Roccaverano, eccellenza della nostra penisola”.
E se la bottiglia non dovesse terminare?
“Abbinateci una pasta con pomodorino datterino e qualche foglia di basilico fresco, che potete anche servire fredda”, aggiunge Riboli.
Il consumo di spumante, nel corso del 2021 ha avuto una forte crescita che si aggira intorno al 10% rispetto al 2020 e del 5% rispetto al 2019. Questa crescita è dovuta alla riapertura del settore Ho.Re.Ca., ma anche a un grande sviluppo del settore e-commerce, sia da parte delle aziende stesse che delle piattaforme.
Il 2021 è stato un anno da record per gli spumanti italiani, con una produzione di 900 milioni di bottiglie, e un valore di 236 milioni di euro.
Secondo l’Osservatorio, sono oltre 316 milioni le bottiglie italiane pronte per essere consumate durante le feste, il 18,3% in più dello scorso anno e il 50% in più rispetto a solo 5 anni fa. Di queste, quasi 3 su 4 sono destinate all’estero, mentre sono circa 88 milioni le bottiglie (+14%) riservate per le feste alle tavole degli italiani.
Il vino spumante è da sempre il protagonista dei festeggiamenti e l’estate è certamente uno dei periodi che offre diverse occasioni per celebrare. Dalla notte di San Lorenzo a Ferragosto e ai party in spiaggia, dalle sagre di Paese ai concerti all’aperto; questi avvenimenti, con in mano un calice di bollicine, saranno certamente più spumeggianti.