Ristoranti, trattorie, wine bar e moderne osterie trascinano le aperture, ma il dato delle chiusure mantiene negativo il saldo. A Milano al momento, verrebbe da dire che è tutto un magna magna. Nelle ultime settimane si sono succedute incessanti le aperture di nuovi locali nell’ambito della ristorazione. Pochi i ristoranti puri, quelli “normali” dove si pranza e si cena in maniera tradizionale. Il trend in crescita è quello di locali più contenuti in termini di offerta e prezzo, piuttosto che nuovi format ibridi. Nonostante le aperture facciano mediaticamente clamore, bar e ristoranti chiudono in maniera superiore alle nuove entrate. Secondo Fipe – Confcommercio nella Città Metropolitana dove si contano più di 10mila attività ristorative con somministrazione, nei primi sei mesi dell’anno ci sono state 149 aperture contro 250 chiusure.
Se si osserva il dato regionale, la tendenza è analoga: su 25mila ristoranti attivi, hanno aperto i battenti 364 locali e hanno chiuso quasi il doppio (625). A Milano, per fare qualche nome, hanno dato forfait l’interessante e ben avviata La Sala Bistrot, la storica trattoria toscana il Cerchio dopo 55 anni di attività e l’altrettanto storico TedOne, per 40 anni il bar dei giornalisti di via Solferino.
Passando alle nuove aperture, tra le novità più interessanti c’è Veramente, un locale in controtendenza rispetto ai trend del momento, presentandosi come un classico ristorante italiano. Situato nel cuore di Brera, si ispira all’atmosfera un po’ opulenta degli anni ’80. Qui, i fondatori Gianmarco Venuto e Filippo Sironi, già noti per la catena di macellerie con cucina Il Mannarino, hanno deciso di creare un luogo dove la cucina regionale italiana venga celebrata attraverso piatti iconici: dal vitello tonnato alla parmigiana, dagli arancini con ripieno di ossobuco alla pasta alla nerano. Il campionario di bontà italiche si completa con il godurioso risotto alla milanese al fondo bruno, la pasta mista con sugo di mare, una buona cotoletta alla milanese bassa e gradevolmente crunchy. A fine pasto il locale è noto per il sontuoso gelato mantecato con topping a scelta (mandorla tostata, brownie croccante, zabaione al marsala e coulis di fragola). Aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena, Veramente potrebbe soddisfare sia i turisti sia i local milanesi, visto il menù ampio e diversificato.
Per gli amanti del vino e dei distillati, la nuova meta è Remedy. A due passi da Porta Venezia l’elegante vineria offre una selezione impressionante di oltre seimila etichette di vini e duemila distillati. Fondato da Michele Bernardi, Alessandro Michelon e Amedeo Pagano, Remedy si propone come un luogo di relax e distacco dallo stress cittadino e si ispira ai club inglesi. Oltre ai drink è presente una piccola proposta gastronomica con tartare, carpacci e crudi di mare, per mantenere elevato il lusso di chi si concede una pausa in questo locale.
Un’esperienza nuova e unica è quella offerta da Miro Osteria del Cinema, situata all’interno del cinema Anteo, in zona Garibaldi. Da pochi giorni, è possibile cenare o pranzare direttamente in sala, mentre si guarda un film. Nella sala Nobel, lo chef Vincenzo Artadi Carbajal propone piatti raffinati come hummus di lenticchie, roast beef e risotto alla scapece, per un’esperienza coinvolgente per la vista e il palato. Il menù ha un costo interessante di 43 euro, proiezione inclusa.
Aperto da pochissimo anche Raw Restaurant in Porta Romana, un locale informale nato dalla collaborazione tra Petra Cucci, Fiorina di Francesco e Antonio Catalano. La filosofia del locale? Il culto della freschezza della materia prima, che arriva quasi totalmente ogni giorno da quello che offre il mercato ortofrutticolo milanese. Senza un menù fisso, lo chef Enrico Ferrari, propone piatti come la caponata alla brace, le linguine al latte di cocco e peperone crusco, l’insalata pomodori e fragole.
In zona Arco della Pace ha aperto il suo nuovo store il Re del panificazione, Davide Longoni. Il progetto consiste in una panetteria-bar, che si sviluppa dalla colazione all’aperitivo. Questa apertura si aggiunge al panificio aperto all’interno di una scuola a sud della Fondazione Prada e inaugurato i primi giorni di settembre.
Infine sempre in zona Sempione ha aperto durante l’estate Procaccini, l’elegante fine dining nelle mani di Emin Haziri, che conta 75 coperti e uno chef’s table affacciato sulla cucina a vista. L’emergente cuoco kosovaro, dopo le esperienze da Cannavacciuolo e Cracco, si lancia nella sua prima avventura milanese. Il ristorante di fascia alta offre tre percorsi degustazione che riflettono la storia personale e professionale di Haziri.
Testo di Stefano Corrada
