25 Novembre 2018

Ventuno studenti del Boccioni di Milano interpretano lo stile di Rosa Genoni

Il progetto di alternanza scuola/lavoro ha impegnato i giovani maturandi del liceo artistico meneghino. I creativi del futuro si confrontano con l'icona del made in Italy.

25 Novembre 2018

Ventuno studenti del Boccioni di Milano interpretano lo stile di Rosa Genoni

Il progetto di alternanza scuola/lavoro ha impegnato i giovani maturandi del liceo artistico meneghino. I creativi del futuro si confrontano con l'icona del made in Italy.

25 Novembre 2018

Ventuno studenti del Boccioni di Milano interpretano lo stile di Rosa Genoni

Il progetto di alternanza scuola/lavoro ha impegnato i giovani maturandi del liceo artistico meneghino. I creativi del futuro si confrontano con l'icona del made in Italy.

Nell’attività di alternanza “scuola/lavoro”, del Liceo Artistico milanese “Umberto Boccioni”, il cui Dirigente Scolastico è l’architetto Giuseppe Vincolo, la classe quinta H della sezione di “Architettura”, coordinata dai docenti Domenico Restuccia e Ester Volpicella, ha portato avanti un progetto a cavallo tra la quarta e la quinta liceo, che li ha visti impegnati per 40 ore ciascuno.

Il percorso ha tratto spunto dalla mostra “Rosa Genoni” tenutasi dal 13 gennaio al 17 marzo 2018, presso l’ex Palazzo del Senato, ed attuale Archivio di Stato di Milano, sito in via Senato, 10, dove i ragazzi hanno avuto una maestra d’eccezione in Raffaella Podreider, nipote e biografa della grande artista, nonché presidente dell’Associazione “Amici di Rosa Genoni”.

Il frutto di questo progetto sarà presentato con un’esposizione, presso l’Aula “Boccioni”, che si inaugura giovedì 6 dicembre 2018 alle ore 10 e sarà fruibile fino al 22 dello stesso mese.

NOTE BIOGRAFICHE SU ROSA GENONI

Rosa Genoni (Tirano 1867/Varese 1954), è una di quelle figure che hanno fatto grande la storia delle conquiste femminili, tra la fine del 1800 e il 1900.

Personalità che oggi si definirebbe multitasking, spazia dalla moda, creando per prima quel marchio “Made in Italy”, ancor oggi nostro fiore all’occhiello, al giornalismo e all’insegnamento presso la “Società Umanitaria”.

Nella Prima guerra mondiale si spende convinta in attività pacifiste, e nel secondo conflitto, non esita a schierarsi contro il regime fascista.

Come stilista, dopo un’attività da première in importanti atelier di moda, si mette in proprio inventando uno stile moderno e personale, con grande attenzione al periodo rinascimentale, che la farà amare anche da importanti dive del tempo, su tutti Lyda Borelli, ritratta con un suo celebre abito intitolato “Tanagra”.

Le suggestioni degli studenti della 5^H:

Vedere la mostra su  Rosa Genoni, stilista e socialista dei primi del ‘900, è stata occasione più che unica. Io l’ho trovata molto interessante e formativa, e mi è dispiaciuto parecchio quando è finita. All’inizio non ci si rende conto di quanto qualcosa di diverso possa insegnare, fino a quando quel “qualcosa”, sparisce.

Ho capito che nella vita, non bisogna mai arrendersi di fronte alle difficoltà, ma occorre andare avanti fino a riuscire nel nostro intento.

Spero che anche altri studenti abbiano la stessa opportunità, perché lascia il segno. (Ivan Hrenik)

Un’esperienza molto formativa e stimolante che ha alimentato il nostro interesse per la storia e soprattutto un ottimo pretesto per conoscere meglio l’ambito della moda (Christian Tracchi)

Rosa Genoni è una figura che avrebbe bisogno di maggiore visibilità e fama secondo me, e sicuramente per molte altre persone che hanno avuto l’occasione di visitare la mostra.  Le sue opere, la sua vita e le sue idee, meritano stima collettiva. (Camela Guiang)

Dopo la mostra di Rosa Genoni ho percepito in me una diversa visione della società. Rosa decide di non seguire la tipica vita della donna di quel tempo, ma di intraprendere un viaggio che la porta a diventare una delle più grandi stiliste italiane. (Deysi Jines)

Ho conosciuto Rosa Genoni, una donna modello, che non si é limitata a svolgere un semplice impiego, ma ha fuso le sue passioni in un unico mestiere, ispirandosi al passato e battendosi per i valori in cui credeva, dimostrando che, se si ha la giusta determinazione, si possono fare delle  proprie passioni un lavoro. (Linda Accalai)

Quest’occasione ha stimolato in noi ragazzi atteggiamenti responsabili verso il patrimonio culturale e ci ha permesso di sviluppare capacità individuali e di gruppo nel porsi in relazione ai visitatori. (Sofia Iacobone)

Grazie all’alternanza scuola/lavoro sono riuscito a conoscere la figura di una donna incredibile, quasi mirabolante: Rosa Genoni. Il suo personaggio mi ha affascinato molto perché portò, oltre al “Made in Italy”, tutti gli italiani, a sognare e a credere nelle proprie passioni. (Pietro Anselmi)

Il percorso di alternanza scuola/lavoro svolto nell’anno scolastico 2017/18 ha contribuito a sviluppare il mio interesse alla professione di guida museale. L’aspetto più gratificante è stato vedere curiosità sui volti delle persone che ascoltavano la mia esposizione, sulla vita e sulla carriera di una donna che ha fortemente influenzato gli anni del ‘900. (Linda Crippa)

Rosa Genoni è una donna da imitare che ha combattuto per i suoi ideali, non si è mai arresa e non si è fatta mettere i piedi in testa. Spesso mi sono posta questo problema: se seguire le mie passioni o dar retta a chi mi andava contro. Lei mi ha insegnato a combattere per ciò in cui credo, nonostante la vita sia piena di ostacoli da superare. (Pauline Falcotelo)

Ho capito molto del mondo lavorativo, e ho conosciuto una donna d’altri tempi che ha saputo combinare lavoro e passione in modo vincente. Spero di portarmi dentro, come bagaglio personale, tutte le competenze acquisite. (Desireè Mankryous)

Rosa Genoni è un personaggio simbolo che ha conquistato il ‘900. Questa mostra è stata fondamentale, non solo per conoscere la sua storia, ma anche per il riscatto di una figura che non si è  fatta sottomettere da un destino, all’epoca difficilissimo per le donne. (Gilene Bautista)

Il progetto di Rosa Genoni è stato un’esperienza formativa per noi ragazzi, ci ha messo davanti ad una situazione nuova e ci ha aperto un po’ gli occhi riguardo al mondo del lavoro. Percorso molto bello, ma anche molto duro, tuttavia lo rifarei sicuramente! (Ilaria Calamita)

Grazie a questa esperienza di scuola/lavoro abbiamo conosciuto, oltre che la storia di una grande donna che per tutta la vita ha lottato duramente per imporsi, anche il vero significato del lavoro, facendoci entrare in un’ ottica differente da quella dello studente. (Leonardo Groppo)

Di questa esperienza mi è rimasto impresso il carisma di Rosa Genoni, molto vicino alla mia personalità, di cui si parla purtroppo troppo poco. Una figura fortemente moderna per i primi anni del ‘900, dotata di coraggio nel sostenere l’importanza delle donne, schierandosi anche contro la guerra. (Eleonora Cuneo)

Ho trovato parecchio interessante quest’esperienza di alternanza scuola/lavoro, che ha arricchito le mie conoscenze facendomi cogliere aspetti in ambito lavorativo che ancora ignoravo. (Alessandro Fumagalli)

 

Il percorso di alternanza scuola/lavoro mi ha aiutato ad acquisire consapevolezza nei confronti di diverse occupazioni come quella di organizzatore e guida nei musei. È stato stimolante perché la presentazione di cui ci siamo occupati, è una testimonianza del percorso di una grande donna, da cui tutte dovremmo trarre ispirazione: Rosa Genoni. (Alessandra Piacenza)

Dal 1906 ad oggi : grandi evoluzioni grazie ad una sola donna, Rosa Genoni. Inventrice e sviluppatrice del vero e proprio ‘Made in Italy’ nel campo della moda, che ci ha concesso di vivere un’esperienza che ha arricchito tutti noi da un punto di vista culturale e lavorativo. (Alessandro Cataldi)

Ho avuto l’opportunità di vedere la mostra su Rosa Genoni. È stata una delle figure femminili italiane di spicco del ‘900, nella moda e non solo. Una delle pioniere del “Made in Italy” e una fiera oppositrice della guerra. Una donna da ricordare, da prendere come esempio e fonte di ispirazione. (Dylan Torres)

La mostra dedicata alla stilista Rosa Genoni svoltasi al Palazzo del Senato, mi ha stimolato molto. Mi sono messa alla prova nell’esposizione orale e ho compreso il mestiere di guida nei musei, che non deve raccontare solo una biografia, ma saper coinvolgere i propri ascoltatori. Ho avuto inoltre la possibilità di confrontarmi con la signora Podreider, nipote della stilista, che ci ha illustrato i traguardi raggiunti dalla nonna. Ho capito che, per raggiungere i propri obiettivi, serve forza di volontà e passione: due caratteristiche con cui Rosa Genoni è diventata la vera essenza del “Made In Italy”. (Alice Quagliarella)

La scuola, grazie all’attività lavorativa, ci ha dato l’occasione di conoscere  Rosa Genoni, una grande donna, sia nel campo della moda, che della vita, attraverso la lotta per l’emancipazione femminile. Per me è stata un’esperienza unica, positiva, ricca di soddisfazioni. Con orgoglio abbiamo accolto i visitatori e fatto loro da guida, fieri del lavoro svolto: dal montaggio dei manichini, alla preparazione delle sale. Una grande responsabilità, portata a termine con maturità. (Alessandra Parrillo)

La mostra di Rosa Genoni è stata un’esperienza formativa fondamentale per comprendere una realtà che spesso viene ignorata, e soprattutto per capire a pieno il mondo lavorativo, e gli impegni che da esso derivano. (Edoardo Caruso)

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Cinzia Alibrandi

Autrice messinese ma milanese di adozione, laureata in Lettere presso l'università "La Sapienza" e diplomata all'"Accademia di arti drammatiche" di Roma. Ha un passato di attrice, specialmente teatrale, con qualche incursione nel cinema. Oggi insegna italiano e storia nel triennio di Architettura del liceo artistico milanese "Boccioni", dove ha ideato, organizzato e curato i "giovedì letterari", aperti sul territorio, per la biblioteca, intervistando autori italiani di spicco nel panorama nazionale. È sei volte edita con 'Anna e i suoi miracoli' - Armando Siciliano editore, 'Petali di Marta' - Ensemble e con 'Torna a casa lettera' - Ensemble, Collana Pongo (di cui è stata inventrice e direttrice editoriale), 'Storie di amori e disamori- dalla A alla Z e ritorno’ - Giulio Perrone Editore, 'La vita é così' - Mondadori/Piemme, scritto con la famosa attrice Dalila Di Lazzaro, e sua biografia, e la biografia scritta con il noto stilista lombardo Martino Midali pubblicata da Cairo ‘La stoffa della mia vita-un intreccio di trama e ordito’, presentata a Milano da Jo Squillo, a Roma da Stefania Sandrelli, a Napoli da Marisa Laurito. Cinzia Alibrandi ha promosso e ha girato in Italia e all'estero (Dublino e Londra) con degli happening legati al lancio dei suoi libri, stabilendo un ponte culturale con noti stilisti (Chiara Boni, Maria Grazia Severi, Martino Midali, Cettina Bucca, Josè Lombardi, Gerardo Orlando, e le siciliane Tina Arena, Milena Bonaccorso, Miluna) ed orafi raffinati (Stroili, Stellina Fabbri, Francois Larnè, Pippo Alvaro). I suoi romanzi hanno la prefazione prestigiosa dell’autore internazionale Andrea G. Pinketts; "Petali di Marta" si avvale della copertina a opera della fotografa di moda Agnes Spaak, sorella dell'attrice Catherine. Ha vinto il 'Premio Sicilia'- sezione Letteratura nel 2014; il Premio 'Orgoglio siciliano' nel 2015 - sezione Letteratura; il Premio Speciale alla Carrera al T.A.R.C. Pagliara 8^ Edizione nel 2019. Ha ideato e ha curato per "Assodigitale"per un biennio una rubrica settimanale molto seguita, "tacco & stacco". È giornalista professionista e collabora in modo fisso con i settimanali ORA, VOI, TUTTO, dove intervista le star, e ha una rubrica fissa in cui scrive di amore e tematiche di coppia nel mensile “LEI STYLE”, e intervista i più grandi pensatori italiani.
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