Per presentare la nuova collezione 2021 Antonio Marras punta una volta di più sulla territorialità e questa volta non solo attingendo la sua ispirazione dalla tradizione sarda, ma puntando i riflettori su un sito che tutto il mondo dovrebbe conoscere, unico, maestoso, preistorico, affascinante e dal valore incommensurabile: parliamo di Barumini. Il messaggio è semplice ma potente, quello di una Sardegna unica e irrepetibile. Una Sardegna come l’Isola di Pasqua, come il Machu Picchu, Stone Age e Angkor Wat.
Una sfilata, uno short-movie, un video con un cast e una crew quasi interamente Sardi (fatta eccezione per pochi professionisti e grandi amici che però masticano l’isola da tempo immemore oramai), con l’intento di dimostrare che in Sardegna si è in grado di realizzare eventi con risorse locali degne dei grandi show di Milano, Parigi e New-York.
“Dopo il primo Covid – dice il creativo – ho riscoperto le cose che ho sempre avuto sotto gli occhi e non avevo apprezzato. Volevo riprotare tutto a casa e cercare di fare un progetto che toccasse le discipline attorno alla moda“. Lo stilista è grande appassionato della Sardegna e nella sua moda inserisce sempre elementi iconici ed eleganti che attingono anche dall’arte e design.
Un sogno che si realizza, la sfilate che è un film e far vedere “che la Sardegna è un continente che riempie il mondo con squarci immensi. La terra ricca di storia ed esistenza è la reggia complesso nuragico di Barumini. Siamo la fusione e l’amalgama di culture che erutta in cose straordinaria, dall’oreficeria ai tappeti. Tutto in Sardegna brulica di storia“.
Per la prima volta Marras ha lavorato in casa: “Con gli indigeni e gli autoctoni. C’è una parte romantica con stampe e ricami che vengono ricavati dai rifiuti e impreziositi. Poi c’è una parte punk che spezza questo romanticismo e gli accostamenti e proporzioni sono sempre in contrasto”.
Nanni Rocca, orafo prediletto di Marras, ha reinterpretato i monili antichi sardi per attualizzarli nel racconto magico che lo stilista ha fatto della sua terra. “Solitamente cerco di portare la Sardegna nel mondo – dice – e invece con questa collezione ho voluto portare il mondo in Sardegna”.