Il titolo della collezione invernale maschile 2023-24 di Simon Cracker è tutto un programma. “…BUT NO” sarebbe piaciuta molto come concept alla compianta Vivienne Westwood ed è un sentore di freschezza rivedere nell’austera Milano quello che a Londra succedeva nel finire degli anni Settanta. Segno che gli ideali di libertà e rabbia contro il sistema possono essere applicati, se non nella società, ma nella moda, a qualunque epoca.
‘La rabbia è un’ energia’ dice il giovane stilista dei suoi nuovi capi, lanciati in passerella mentre “il mondo versa in condizioni critiche, e la moda non può più permettersi di fare finta di niente”.
Simon Cracker racconta: “Questa volta siamo un po’ più arrabbiati, vogliamo che le parole s i trasformino in fatti: siamo ragionevoli e pretendiamo l’impossibile. Siamo un brand indipendente e lo sforzo che facciamo è enorme, ma lo facciamo con entusiasmo e consapevolezza, circondati e supportati sempre da
persone che credono in noi e condividono i nostri ideali”.
Tutta la collezione è incentrata su una forte ideologia punk, nel senso originale del termine:
anticonformismo, definizione della propria identità unica e ‘non allineata’, fuga dalle uniformi e dal
pensiero ortodosso, provocazione e pre sa in giro del sistema. Tutto ciò si traduce in abiti sartoriali
incrostati di silicone che si crepa quando vengono indossati, cappotti creati con coperte fatte a mano,
maglieria che nasce da scarti e prove di lavorazione, camicie bianche con colletti tagl iati alla Peter
Pan e colorati di vernice spray, frammenti di vecchi lampadari che diventano gocce di sangue.
Padrino di ‘…But no’ è Jamie Reid, artista, anarchico e Art Director dei Sex Pistols, che ci ha donato
alcuni capi del suo brand Ragged Kingdom che sono stati trasformati nei pezzi che chiuderanno la
sfilata.
La seconda collaborazione è con la designer di maglieria Gaia Segattini e il suo brand Knotwear.
Gaia, oltre a essere un’amica, è una delle eminenze grigie italiane dell’upcycling e del km. zero, da
sempre fervente supporter di brand indipendenti e di moda anti mainstream.
Anche in questa sfilata il nostro casting è fatto di amici di età, genere e fisicità diverse, che
completano i loro look con scarpe e accessori del loro abbigliamento quot idiano, per riaffermare con
sempre più forza il nostro desiderio di autenticità, fino ad arrivare all’apertura della sfilata, dove un
incidente di percorso è diventato parte del racconto.