Queendici è un brand di pelletteria toscano che è nato dalla creatività del suo fondatore, Enrico Di Filippo.
Ispirato e irriverente, Enrico ci ha detto: “15 è il mio numero fortunato, il brand nasce nel 2017 ed è partico con una collezione di borse per cui uso pelli di alta qualità prodotte a Santa Croce, Firene. In genere si tratta di vitello e agnello, mi piace molto abbinarli a materiali in acciaio come gli specchi cuciti, alle trasparenze del PVC, alla carta con foglia argento come nelle maschere”.
Queendici, che nel nome gioca con il concetto di “queen”, il tocco di particolarità che rende unica la donna che indossa le borse (ma vanno bene anche sull’uomo) ha un’ispirazione classica.
“La collezione prende spunto dalla Magna Grecia, dai giardini di Naxos, da Archimede per gli specchi, da Diogene per le lanterne, da Euclide per le geometrie, da Perseo per le maschere“, dice Enrico mentre ci mostra la luce che illumina da dentro le borse. Oltre a rispecchiare l’inedito concept a perfezione, è anche un valido aiuto pratico per i nostri viaggi.
Enrico ha una formazione particolare: “Non ho studiato moda, ho sempre avuto una forte passione per il settore, mi piacevano molto gli stilisti fiorentini degli anni 90 come Enrico Coveri e Calugi & Giannelli. Sono comunque cresciuto in aziende molto importanti come Gucci dal 2007 al 2012, Yves Saint Laurent dal 2012 al 2015, Tom Ford dal 2015 al 2017. Mi sono impegnato in ricerca e sviluppo della materia prima“.
Abbiamo colto Enrico Di Filippo a Super, la fiera del mese scorso voluta da Pitti a Milano durante la fashion week e subito ci ha colpito: le sue borse sono uno stand out in mezzo alle tante proposte.
“Non ho ancora un riscontro dai clienti di Super – dice Enrico – è stata la mia prima fiera dove ho avuto molti contatti e spero di commercializzare presto. La collezione è completamente made in Italy e fatta da italiani, alcune borse sono cucite a mano. La cosa che più mi appassiona è la ricerca: quando vado dai vecchi artigiani che lavorano il legno, che lavorano il ferro, figure che purtroppo sono quasi estinte, mi piace molto stare con loro, imparare dal loro lavoro. Infatti faccio ricerca anche da persone che usano la resina e altri materiali innovativi“.